Le Manifestazioni musicali nei bozzetti inediti della collezione Antonio D'Ayala
mostra a cura di Gianfranco Ayala
FINO A LUNEDI' 20 LUGLIO – INGRESSO LIBERO
orario 11:00-18:00, tutti i giorni tranne il mercoledì
MUSA Museo degli strumenti musicali dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma
Con il sostegno di: Museo Fondazione Roma.
De Chirico, Guttuso, De Pisis, Severini, Prampolini: sono solo alcuni tra gli artisti italiani protagonisti all'inizio degli anni Quaranta del XX secolo di una straordinaria stagione artistica che li vide collaborare con il Teatro delle Arti e il suo direttore musicali Antonio D'Ayala.
Le opere, bozzetti e figurini della collezione di Antonio D'Ayala, sono per la prima volta esposti al pubblico al MUSA, il Museo degli Strumenti Musicali dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dall'Accademia stessa e dall''Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma.
Questa straordinaria collezione, finora sconosciuta, permette di illuminare un episodio assai significativo nella storia del teatro musicale italiano, ricca di legami con i movimenti artistici del periodo.
Nel nome stesso del teatro è racchiusa una dichiarazione d'intenti. Il teatro delle Arti nacque, infatti, con lo spirito di riunire negli spettacoli le forze migliori e più all'avanguardia in ogni arte: prosa, musica, danza e pittura, innanzi tutto.
Il teatro delle Arti fu, tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta, uno dei luoghi più importanti nel panorama teatrale e musicale cittadino e italiano del periodo, grazie alla fervente attività di Anton Giulio Bragaglia – una delle più vivaci personalità che abbiano contraddistinto il mondo teatrale italiano di quegli anni – e di Antonio D'Ayala, che fu direttore artistico delle stagioni musicali. In quel teatro, inaugurato il 21 aprile (Natale di Roma) del 1937 con La Finestrina di Vittorio Alfieri, il livello delle rappresentazioni e dei concerti era tale da includere compositori come Casella, Dallapiccola, Petrassi, Malipiero, Pizzetti, Rota, oltre a prime esecuzioni di lavori di Hindemith e Berg, tra i più innovativi autori dell'epoca.
Anche l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ebbe parte in questa fervente attività, dal momento che l'allora presidente, il conte di San Martino, era membro del comitato direttivo e spesso l'orchestra e il suo direttore erano chiamati a lavorarvi.
La collezione, e quindi la mostra, si concentra in particolare sulle stagioni musicali dal 1940 al 1943, che videro il debutto a Roma di balletti come Apollo musagete, Le Nozze e Renard, tre capisaldi del repertorio diaghileviano e spettacoli quali l'Histoire du Soldat di Stravinskij, Il matrimonio su testo di Gogol e musica di Mussorgskji, La camera dei disegni di Aurel Milloss.
Alcuni di essi sono l'occasione per esordi eccellenti nel campo della scenografia, come quello di Renato Guttuso proprio con l'Histoire du Soldat nel 1940. A ideare scene e costumi per il teatro delle Arti furono anche altri grandi nomi dell'epoca, da Enrico Prampolini a Filippo De Pisis e Gino Severini, fino a Giorgio De Chirico del quale è conservato in collezione un unico bozzetto per uno spettacolo del 1948, rappresentato a Palermo, sempre sotto l'egida di Antonio D'Ayala, in occasione delle celebrazioni del primo centenario della Rivoluzione Siciliana.
INFO: http://museo.santacecilia.it/
tel. 06 80242382