La Dorothy Circus Gallery Presenta la mostra "RUBEDO"
dal 31 Ottobre 2009 al 16 gennaio 2010
Via Nuoro, 17 – Roma (ingresso libero)
OPERE di DAVID STOUPAKIS talentuoso genio newyorkese e SILVIA IDILI promettente artista italiana
Si ispira all'alchimia e alle suggestioni junghiane la prima mostra della stagione 2009-2010 di Dorothy Circus Gallery: il simbolismo del "rosseggiare della vita" come completamento dell'anima umana.
Il pop surrealismo si tinge di rosso, o meglio di "RUBEDO". Questo il titolo della nuova mostra proposta dalla Dorothy Circus Gallery, che inaugurerà la prossima stagione espositiva il 31 ottobre, con le mostre personali di David Stoupakis e Silvia Idili.
Il passionale talento del ben noto genio newyorkese e gli scenari inquieti della giovane e promettente artista italiana saranno fusi in unico show, incentrato sul suggestivo tema della rubedo, il colore del sangue, chiamato a evocare il mondo dell'alchimia.
L'ispirazione al rosso della rubedo, quarto e ultimo stadio dell'opus alchemico, in cui il sangue permetteva la purificazione finale nella definitiva fusione di spirito e materia, riporta non a una tetra e mortale Halloween ma a un pulsante carnevale noir, insolito strumento di purificazione ed elevazione.La mostra si compone di diciotto opere: dodici inedite di Silvia Idili realizzate appositamente per questa esposizione, e sei di Stoupakis, di cui cinque inedite.
Le opere di David Stoupakis – artista autodidatta, creatore di copertine per magazine e album musicali – e Silvia Idili – giovane artista lanciata da Dorothy Circus Gallery nel 2008 – evocando l'alchemica ricerca della Pietra Filosofale ripercorrono quel viaggio dell'essere, tratteggiato da Jung, teso al raggiungimento di una sublime consapevolezza:
"Nello stadio dell'albedo, non si è vivi nel vero senso della parola. E' una sorta di stato astratto, ideale. Allo scopo di renderlo vivo, necessita di ‘sangue', necessita di ciò che gli alchimisti chiamavano la rubedo, il ‘rosseggiare' della vita. Solo l'esperienza totale dell'essere può trasformare questo stato ideale in un modo di esistere completamente umano. Soltanto il sangue può rianimare uno stato glorioso di consapevolezza in cui l'ultima traccia di nigredo è dissolta, in cui il Male non ha più un'esistenza autonoma ma si ricongiunge alla profonda unità della psiche. Allora l'opus magnum è concluso: l'anima umana è ora completa." (C.G. Jüng).
I lavori dei due artisti, creati appositamente per questo tema, permettono di rievocare il mondo dell'opus alchemico e le suggestione junghiane, colorandole però di un sentire tutto contemporaneo, in cui il sangue e il colore rosso che lo richiama si tingono di nuovi e inediti significati.