Dopo un inizio di mondiale molto incerto, i ragazzi del Settebello ce l’hanno messa tutta, fisicamente e mentalmente, per vincere e dare un’altra soddisfazione ai loro tifosi: si sono presentati in vasca senza accappatoio, per mostrare la voglia di entrare subito in acqua, molti di loro si sono tagliati i capelli, per mostrare la voglia di fare qualsiasi sacrificio, sia con la Macedonia sia con la Serbia hanno messo a disposizione tutto il loro orgoglio. La meritatissima vittoria con la Macedonia di 12 a 5 ci aveva fatto sognare una gloriosa rimonta, ma purtroppo con la fortissima Serbia tutto questo non è bastato.
Nell’ultima partita del girone una rinnovata squadra conquista tutti gli sprint e chiude tutti i quarti in vantaggio, con i parziali di 3-2, 3-0, 3-3 e 3-0. Aicardi segna due goal nel primo tempo, alternandosi con Felugo che segna in contropiede. Un velocissimo Fiorentini mette la palla in rete tre volte nel corso del match, e altrettanto fa un attento Gallo, importantissimo anche negli assist. E poi ancora i goal di Mangiante, Rizzo e Giorgetti contribuiscono al trionfo ed alla gioia di uno stadio pieno fino all’ultimo posto.
Ma negli ottavi, anche se il Settebello si ripresenta con tutta la sua determinazione, il sogno si spezza. I ragazzi mostrano una grande voglia di vincere in un incontro che va avanti palla su palla, con l’Italia che continua a braccare e rimanere attaccata alla Serbia fino al 6-5. Poi il goal di Rizzo nel quarto parziale che fa scoppiare il boato dello stadio viene annullato. Il pubblico, il coach Campagna e, naturalmente, i nostri ragazzi restano non solo delusi ma soprattutto interdetti di fronte alla discutibile decisione arbitrale. Eppure la squadra non molla e dà tutto ciò che le resta per proseguire, continuando ad attaccare, a rimanere concentrata e a tirare in rete ad ogni occasione possibile, con un formidabile Calcaterra che non di dà per vinto. Ma ancora una decisione arbitrale poco chiara, non viene assegnato un penalty all’Italia per un errore del ct serbo, mette fine alle ultime speranze azzurre. La partita si conclude 7-5.
Se il pubblico è deluso, la squadra lo è ancora di più e si legge un vero e proprio dolore nel volto degli atleti, in particolare in quello di Calcaterra che ha deciso di lasciare il mondo delle competizioni dopo la fine del torneo. Ma, come sottolinea Campagna, la squadra è giovane ed ha mostrato notevoli qualità. Manca un po’ di continuità e la necessaria autostima per entrare in acqua già sicuri sin dalla prima partita. Insomma la giusta esperienza per un’attitudine mentale lucida anche nei momenti difficili.
Attitudine che forse manca un po’ nella partita di martedì 28, in cui chiaramente la forte delusione dei risultati precedenti si fa sentire anche contro l’Australia, match valevole per la finale del nono posto, che i ragazzi lasciano un po’ andare. L’incontro si chiude 8-6 per i nostri avversari. Oggi i nostri affronteranno la Cina per l’undicesima posizione nel ranking finale. Ma, anche se l’augurio è sempre quello di vincere, ciò che più conta ora è la crescita della squadra e l’affiatamento del gruppo, la completezza degli schemi di gioco in attacco e difesa e la memoria di un glorioso passato che rimane la nostra base per affrontare al meglio le sfide future e tornare a prendersi le medaglie.