Recitava così uno dei tanti striscioni di buon compleanno dedicati a Francesco Totti.
Oggi il più grande calciatore della storia dell’As Roma compie 36 anni.
Sono i numeri a parlare per lui: è il miglior realizzatore e il giocatore con più presenze nell’intera storia giallorossa. Con 216 goal è al terzo posto della classifica dei marcatori della Serie A di tutti i tempi e primo tra i giocatori in attività. Premiato 8 volte come migliore calciatore italiano, Francesco Totti è risultato il giocatore più popolare d’Europa. Anche quest’anno ha iniziato la sua XXI stagione in una forma fisica invidiabile e la stessa voglia di sempre. Come tutti gli anni, arriveranno una pioggia di auguri da parte di colleghi, politici, tifosi; il suo sito ufficiale, i social network e le radio saranno affollate dai tanti messaggi, foto, video e dimostrazioni di affetto.
Nasce il 27 settembre 1976 a Porta Metronia: è romano e romanista nella pelle, nel cuore e nell’anima e se ne è ricordato tutte le volte che il destino lo avrebbe potuto spingere verso più gloriosi orizzonti. Inizia giovanissimo a giocare a calcio: nell’ordine, Fortitudo, Smit Trastevere e Lodigiani, facendo subito intuire un immenso talento. La storia d’amore con la Roma inizia a 13 anni e il 28 marzo 1993, a sedici anni, debutta in serie A proprio con la maglia n. 16 che conserva ancora.
A soli 22 anni proprio Zeman, che ritrova oggi, gli affida la fascia di capitano; di lì a poco sarebbe diventato uno dei più forti n. 10 al mondo e capitano sarà quando nel 2000/2001 la Roma vince lo scudetto.
Un brutto infortunio alla caviglia durante la partita con l’Empoli nel 2006 fa tremare tutti i suoi tifosi perché potrebbe comprometterne la carriera; in questa occasione, riceve una grande solidarietà da parte del mondo sportivo e non, dal “suo” Presidente Franco Sensi – tra loro un rapporto strettissimo, mix di affetto e gratitudine – . Caparbietà, professionalità e tanta volontà lo trascinano ad un recupero-lampo per i Mondiali. A critiche e malelingue risponde assumendosi la responsabilità di tirare con potenza e freddezza il rigore decisivo contro l’Australia. L’anno seguente vince la Scarpa d’Oro come miglior cannoniere dell’anno in Europa. Possiede una straordinaria intelligenza calcistica: difficile trovare un fuoriclasse con una tecnica così ampia, precisione, potenza, classe. Illumina il gioco con le sue magie: passaggi smarcanti di tacco, il famoso cucchiaio contro l’Olanda agli Europei del 2000 e a San Siro contro l’Inter, il goal alla Sampdoria che strappò applausi persino agli spettatori avversari. Celebri le esultanze Vi ho purgato ancora al derby e quella attuale con il ciuccio copiata ovunque.
Ha vissuto il calcio non allontanandosi mai dalle proprie origini, dal contatto con la gente, dall’amore per la sua città e per i suoi tifosi, un legame profondo e ineguagliabile, tale da suscitare invidie e malvagità. I denigratori e i nemici di sempre non sono mancati.
Le battutacce per il personaggio troppo romano, coatto e ignorante sono con sagacia diventate un divertente e ironico libro di barzellette il cui ricavato è andato all’Unicef, di cui è ambasciatore dal 2003, al Campidoglio, ai bambini e agli anziani di Roma.
Il nostro capitano è un campione anche nella vita e si è conquistato la stima ed un amore infinito nel cuore dei suoi tifosi a cui ci aggiungiamo in un fragoroso coro di auguri.