Nel giorno in cui la Lazio scivola a Cagliari, la Roma sciupa un’occasione d’oro per tornare in piena corsa per il 4° posto, gettando al vento altri 2 punti contro il Parma. In 7 giorni è cambiato davvero poco e non poteva essere altrimenti. Se la partita di Bologna aveva illuso, contro i ducali i giallorossi sono tornati a mostrare le solite amnesie che, già contro il Genoa, gli avevano fatto perdere una partita ampiamente già vinta. Insomma Montella non è riuscito nel compito di diventare in pochi giorni il salvatore della patria romanista. Ma sarebbe anche ingeneroso chiederglielo. Certo è che il neo tecnico ha ancora molto sui cui lavorare, soprattutto sotto il profilo mentale. Perché non è possibile che d’incanto una squadra che per tre tempi (tanto quanto è stato in campo Pizarro dopo l’infortunio) è stata bene in campo, improvvisamente si sia di nuovo persa. Non può essere davvero solo l’assenza in campo del cileno, costretto a uscire per una sospetta distorsione al ginocchio, la giustificazione per l’ennesimo crollo psicologico. Montella ha provato a giocarsi le proprie carte mettendo Totti al posto di Borriello in attacco e Brighi trequartista invece di Simplicio. Mosse giusto perché il capitano, motivatissimo, forse anche per le 600 gare in giallorosso, ha preso per mano i compagni e l’ex Chievo ha contribuito a dare sostanza al centrocampo. La Roma per 45′ è stata cinica, come a Bologna. Non ha rischiato nulla e ha segnato 2 gol nelle 2 volte appena in cui ha tirato nello specchio della porta. Perso per perso, e ormai sull’orlo dell’esonero, Marino ha provato a risvegliare il Parma dopo l’intervallo mettendo Crespo accanto ad Amauri. Un cambio che, per qualche minuto, è sembrato non produrre effetti. Almeno fino a quando l’ex tecnico dell’Udinese non ha deciso, al 72′, di modificare anche l’assetto del centrocampo, togliendo un timido Zaccardo ed inserendo Dzemaili. I ducali hanno ripreso consistenza e conquistato peso offensivo e, grazie allo spostamento sulla fascia di Valiani, hanno acciuffato per i capelli una gara già persa. Amauri, fino a quel momento evanescente, si è d’incanto risvegliato, realizzando una doppietta d’autore in appena 5′: prima ha girato nell’angolo di tacco un cross dalla destra di Valiani e poi ha sfruttato al meglio un rimpallo favorevole nell’area giallorossa per battere di nuovo Doni. Un uno-due decisivo a cui la Roma non ha saputo replicare, malgrado l’espulsione all’80’ di Paci e l’ingresso anche di Menez. Se, così, Marino tira un sospiro di sollievo, Montella s’interroga. Il suo intervento sulle teste dei giallorossi non ha ancora avuto effetto. Servono rimedi urgenti visto che nel prossimo turno a Lecce, mancheranno sia Pizarro che Totti. E di certo non sarà un alibi.
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