Edy Reja allontana le polemiche allungando in classifica grazie ad un successo netto e meritato sul terreno del Rigamonti. Lo fa affidandosi ad una formazione operaia, con Kozak ormai sempre più padrone del ruolo di centravanti titolare e il duo Floccari-Zarate ad osservare dalla panchina una vittoria che vale il momentaneo terzo posto, aspettando Inter-Juventus. Il tecnico goriziano vince la sfida col suo collega Iachini, il cui 3-5-2 privo di registi lascia i padroni di casa in balia della pressione laziale nella prima mezz’ora. Poco dopo il quarto d’ora gli ospiti passano: Lichtsteiner punta Accardi e crossa da destra, i tempi di inserimento di Gonzalez sono perfetti e l’uruguagio gira di testa sul palo lungo. Arcari non può nulla, è la rete numero 1 in Italia per l’ex Boca e Nacional. La reazione del Brescia si limita ai lanci lunghi e i ragazzi di Reja per poco non ne approfittano, con “el Tata” a sfiorare la doppietta. Break sulla trequarti in anticipo su Zoboli, discesa solitaria e diagonale messo in angolo da un gran riflesso dell’estremo lombardo. La sofferenza bresciana finisce al 31′: Lanzafame rileva Hetemaj, Diamanti arretra il suo raggio d’azione e la manovra ne beneficia. Ciononostante l’unico episodio degno di nota in chiusura di prima frazione è un contatto Sculli-Eder in area laziale. Giannoccaro lascia correre, episodio difficile da giudicare. La pressione delle Rondinelle si fa violenta in avvio di ripresa: Muslera scalda i guanti proprio su una punizione di Eder, un paio di cross dalla sinistra mettono i brividi ai capitolini che sanno però ritrovarsi nel momento più difficile. L’incontro entra nel minuto numero 13 quando Ledesma da destra dipinge il corner che chiude il match. Kozak sovrasta Zebina con uno stacco imperioso, il colpo di testa è potente e piega la resistenza di Arcari: la quinta perla in campionato del centravanti, che non esulta avendo giocato al Rigamonti nella scorsa stagione, si rivela mortifera per il Brescia. Zarate, entrato nel finale per Sculli, va vicino al gol in un paio di occasioni. Nel finale c’è gloria per Muslera: l’uruguagio è chiamato in causa da Eder – destro comodo dai 5 metri, buono il riflesso del portiere – e Diamanti, l’ultimo ad arrendersi. Il trequartista ci prova per ben due volte col mancino, su azione e su palla inattiva: l’estremo allunga in corner prima e sulla traversa poi, blindando la porta per uno 0-2 che restituisce il sorriso a Reja.
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