Tre indizi fanno una prova, quattro gol in poco meno di duecentocinquanta minuti di utilizzo in campionato fanno un centravanti vero. Libor Kozak è il serial killer della Fiorentina: il lungagnone ceco della Lazio, già risolutore nel match d’andata, porta altri tre punti a Reja, mettendo alle spalle la mini crisi biancoceleste di inizio 2011. Un successo che rilancia i capitolini e acuisce la fragilità psicologica dell’undici viola, alla disperata ricerca di leader sia tecnici che emotivi oltre che di una qualità di gioco ancora latitante. I due tecnici devono attingere alle rispettive panchine: padroni di casa senza Dias, Zarate e Rocchi, ospiti privi di Frey, Vargas, Natali, Jovetic con il caso Mutu ancora in sospeso. Mihajlovic non modifica il 4-3-3 ma lascia in panchina D’Agostino, affidandosi a Donadel basso con Montolivo e Santana intermedi. In casa Lazio la scelta ricade su un pressoché inedito 4-4-2 che vede in Gonzalez e Mauri gli atipici esterni al servizio di Kozak e Floccari. Il primo pericolo porta la firma di quest’ultimo, che riceve leggermente defilato sulla destra in area e fa partire una conclusione secca su cui Boruc è reattivo. La respinta del polacco provoca un corner su cui il duo Biava-Mauri non trova il tempo per la girata dopo la spizzata di Kozak, concedendo la presa all’estremo ex Celtic. La gara di Diakitè, in campo per sostituire Dias, dura appena 13 minuti: il centrale esce per un problema muscolare, al suo posto Stendardo. La Fiorentina si fa viva al 21′ con Ljajic, punizione a giro ben calciata che si spegne di poco a lato. Quattro giri d’orologio più tardi è Gulan, scelto da Mihajlovic per rilevare lo squalificato Pasqual, a salvare i suoi. Radu scende bene palla al piede, tocco profondo per Mauri e cross calibrato al millimetro del centrocampista per Kozak, anticipato in maniera provvidenziale dall’esterno serbo. Il primo tempo scivola via senza sussulti clamorosi, eccezion fatta per un gran mancino di Cerci messo in corner da Muslera e per un destro sporco di Gonzalez respinto da Boruc. La seconda brutta notizia di giornata per Reja arriva da Floccari: problema al ginocchio per il vibonese, al 38′ entra Sculli. Dal tunnel degli spogliatoi non esce Ljajic ma D’Agostino che va a posizionarsi in regia, con Santana defilato a sinistra nel tridente d’attacco. Il primo quarto d’ora della ripresa vede i gigliati portare una pressione costante ma sterile, con i capitolini apparentemente sulle gambe. L’episodio che muta gli equilibri arriva al 23′. Radu va via centralmente e imbuca per Kozak, bravissimo nel lasciar correre il pallone sul destro all’ingresso in area: Kroldrup lo abbatte, rigore ineccepibile e giallo per il difensore. Sul dischetto va proprio il centravanti, botta ad incrociare che spiazza Boruc per il vantaggio. E’ il colpo che stende la Fiorentina, incapace di reagire. Minuto 28, Mauri è lestissimo e ruba palla sulla linea mediana dando vita ad un quattro contro due gestito alla perfezione da Brocchi e Sculli. L’ex milanista porta palla e scarica sull’ultimo arrivato in casa Lazio, il cui traversone mancino è un invito che Kozak non può rifiutare: colpo di testa a porta spalancata, prima doppietta in Serie A e titoli di coda su una partita che rilancia, seppur momentaneamente e in coabitazione con il Napoli, i capitolini al secondo posto in classifica. Resta nel limbo delle proprie debolezze la squadra di Mihajlovic: i punti di vantaggio sul Cesena terzultimo rimangono sei e l’incontro ancora da recuperare contro l’Inter è soltanto una magra consolazione.
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