LAZIO – LECCE 1-2
Carlos Grossmuller diventa l’uomo del destino. Il 27enne di Montevideo con un solo gol guasta la festa dei 111 anni della Lazio, regala al Lecce il primo successo della sua storia all’Olimpico contro i biancocelesti e sfata un tabù esterno infinito, che aveva portato ai salentini soltanto un punto nelle trasferte di questo 2010-11. I giallorossi sbancano meritatamente la capitale, senza perdersi d’animo dopo il momentaneo pareggio di Mauri e difendendosi con ordine una volta ritornati in vantaggio, sprecando anche le chance per allungare. Pochi minuti di sbandamento per poi riorganizzarsi: Gigi De Canio disegna un Lecce pressoché perfetto contro la confusione laziale. Grossmuller guastatore da intermedio sinistro, Tomovic ad occuparsi di Zarate per poi ripartire sull’out di destra, evidenziando le difficoltà difensive dei padroni di casa, letteralmente orfani dello squalificato Dias. Il 4-2-3-1 di Reja va in tilt praticamente subito, convincendo l’allenatore goriziano a passare al rombo di centrocampo. Al quarto d’ora Muslera deve salvare la propria porta per due volte in pochi secondi, il tutto dopo aver già sventato una minaccia portata dal giovane Bertolacci. Quando la Lazio va vicina al gol finisce per pagare dazio: Mauri sfiora l’angolo alto col mancino sfruttando un’uscita non straordinaria di Rosati, sul capovolgimento di fronte il destro di Jeda dal limite dell’area impatta il palo e poi la schiena di Muslera, in un effetto flipper letale per l’estremo uruguagio. In avvio di ripresa Mauri rimette in carreggiata i suoi. Punizione di Ledesma, offside di partenza del centrocampista brianzolo che dopo un paio di rimpalli stoppa con il fianco e batte l’incolpevole Rosati. E’ qui che si materializza l’unico momento di vera sofferenza del Lecce, salvato proprio dal giovane portiere quando Zarate fallisce l’occasione per l’immediato raddoppio. Minuto dopo minuto i salentini ritrovano campo e fiducia. Al 22′ Hernanes recupera su Jeda chiudendo una complessa diagonale: dopo neanche sessanta secondi si ritrova in panchina, lasciando il campo a Bresciano. L’Olimpico rumoreggia e si trova a tremare tre giri d’orologio più tardi: sospiro di sollievo griffato Lichtsteiner in tackle su Corvia. L’ultimo sussulto biancoceleste arriva al 27′: corner di Zarate, traiettoria estremamente tagliata che supera Rosati e colpisce la traversa. Il contropiede ospite è da manuale: palla portata sull’esterno, cross al centro con Corvia che in uno contro uno taglia sul primo palo portando via Lichtsteiner. L’attaccante scuola Roma cicca il pallone che sfila sul destro di Grossmuller e il centrocampista ringrazia, battendo il suo connazionale Muslera che da quel momento in poi vede maglie giallorosse spuntare ovunque. Al 38′ l’azione che fotografa il match. Quattro leccesi contro il solo Biava, chiamato agli straordinari da portiere aggiunto: doppio salvataggio sulla linea, su Jeda prima e su Grossmuller poi. Le mosse della disperazione di Reja si chiamano Kozak e Foggia: nulla di fatto, festeggia De Canio, gratificato anche dal simultaneo crollo del Brescia a Firenze.