ROMA – CATANIA 4-2
La Roma supera l’ostacolo Catania e rientra in zona Champions scavalcando la Juve. Un successo fondamentale macchiato, però, dalle sviste del guardalinee Musolino che ha convalidato due reti importantissime, quelle della rimonta giallorossa, viziate da due evidenti irregolarità: il 2-2 di Borriello è arrivato su un pallone di Riise che aveva già varcato la linea di fondo, il 3-2 di Vucinic nasce da una posizione di fuorigioco dello stesso montenegrino. Aiuti fondamentali che hanno evidentemente rimesso in piedi una Roma a cui la sosta natalizia ha decisamente nuociuto. Dalla squadra solida ammirata a Milano, la squadra di Ranieri si è ritrovata confusa e svagata, tanto da essere umiliata per un tempo da un Catania ottimamente organizzato. Pur andando subito sotto, trafitti dal solito Boriello, gli etnei, infatti, non si sono disuniti e hanno iniziato a pressare una Roma che si è eccessivamente adagiata, mettendo in mostra uno dei suoi atavici difetti. E così prima hanno pareggiato con uno stacco aereo di Silvestre, dominatore incontrastato, sulle palle inattive, dell’area giallorossa e poi con un perfetto contropiede di Maxi Lopez, innescato da Gomez. Ranieri ha capito l’antifona e, per svegliare la squadra, ha deciso di togliere il titubante Simplicio e il febbricitante De Rossi affidandosi alla concretezza di Greco e Perrotta. Mossa giusta perché la Roma ha ripreso il possesso del centrocampo. Anche se alla fine la differenza l’hanno fatta gli errori arbitrali, va sottolineato il decisivo apporto fornito alla squadra da Vucinic che, inserito appena a 10′ dal termine, ha letteralmente spaccato in due alla partita. Primo perché ha dato a Borriello un fondamentale appoggio in più in area, secondo perché, con le sue accelerazioni, ha accresciuto la pericolosità offensiva della squadra, risvegliando anche dal torpore un Totti a lungo fuori dal gioco. Nel tentativo di rincorrere un Milan che non accenna a rallentare, il montenegrino potrebbe davvero recitare il ruolo dell’uomo in più.