Sogno Golden Gala: 5 migliori prestazioni 2022. Serata straordinaria all’Olimpico: Kimeli 12:46.33 nei 5000, Mu 1:57.01 negli 800, world lead anche nei 100hs, nell’asta donne e nella marcia con Fortunato.
5 record del meeting, volano gli azzurri Bellò e Abdelwahed, Tamberi 2,24.
Cinque migliori prestazioni mondiali 2022 e cinque primati del Golden Gala Pietro Mennea nella serata dell’Olimpico, per la quinta tappa della Wanda Diamond League, di fronte a 30.770 spettatori. Straripanti i 5000 metri, come nella miglior tradizione del meeting, dove il keniano Nicholas Kipkorir Kimeli vince in 12:46.33 (settima prestazione all-time) superando lo storico primato del Golden Gala di Kipchoge (12:46.53 nel 2004), Yeman Crippa è undicesimo in 13:04.95. Azzurri protagonisti nel mezzofondo, Elena Bellò è terza sugli 800 metri vinti dalla statunitense Athing Mu (1:57.01, world lead) scendendo sotto i due minuti in 1:58.97, per diventare la terza italiana di sempre. La imitano i siepisti Ahmed Abdelwahed (8:10.29) e Osama Zoghlami (8:11.00), terzo e quarto azzurro all-time, vince Lamecha Girma (Etiopia) per la terza volta di fila sotto gli 8 minuti in 7:59.23.
Migliori prestazioni dell’anno anche per Sandi Morris nell’asta (4,81), dove Roberta Bruni è seconda con 4,60, per l’ostacolista Jasmine Camacho-Quinn (Porto Rico, 12.37/0.1) e Francesco Fortunato sui 3000 metri di marcia (10:57.77). Gianmarco Tamberi, dopo lo splendido abbraccio con Marcell Jacobs che ha salutato il pubblico dell’Olimpico, è terzo nell’alto con 2,24 (vince lo statunitense JuVaughn Harrison con 2,27), Filippo Tortu terzo sui 200 metri in 20.40 (-0.1, vince l’americano Kenny Bednarek in 20.01).
L’olandese Femke Bol domina i 400 ostacoli in 53.02, sesta Ayomide Folorunso in 54.84. Sui 100 metri sfreccia l’argento olimpico Fred Kerley in 9.92 (-0.2). Record del meeting sui 200 donne della giamaicana Shericka Jackson (21.91/1.3) e nel disco uomini con lo sloveno Kristjan Ceh (70,72). Lungo donne all’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk con 6,85, Larissa Iapichino 6,55 (ottava). Nel peso Joe Kovacs (Usa) si impone con 21,85, Nick Ponzio sesto con 20,59, Leo Fabbri 19,95. Successi anche per Kirani James (Grenada) sui 400 in 44.54 e Hirut Meshesha (Etiopia) sui 1500 donne in 4:03.79.
5000 metri uomini.
Come nelle migliori edizioni del Golden Gala, i 5000 metri maschili che tante volte hanno illuminato l’Olimpico sono la miglior gara del meeting. Il numero che esce dalla roulette è di quelli importanti, 12:46.33 per la settima prestazione mondiale all-time e migliore dell’anno, firmata dal keniano Nicholas Kipkorir Kimeli, e record del Golden Gala scippato dalle mani del grande Eliud Kipchoge per due decimi esatti. Una gara esaltante, con otto atleti sotto i tredici minuti, con secondo l’altro keniano Jacob Krop (12:46.79) e terzo il grande deluso dei trials etiopi dei 10000 metri (quarto), Yomif Kejelcha (12:52.10, primo ai 3000 in 7:41.50!), che si è preso la rivincita su Barega, che i trials li ha vinti. Yeman Crippa (Fiamme Oro) non è riuscito a scendere sotto il suo record italiano ma ha firmato il secondo risultato nazionale di sempre in 13:04.95, undicesimo a chiudere la fila dei migliori, prima di un abisso di oltre trenta secondi sul dodicesimo. Pietro Riva (Fiamme Oro) e Ossama Meslek (Atl. Vicentina) chiudono la classifica in 13:51.94 e 13:54.57.
800 metri donne.
E’ la serata della fantastica Athing Mu, vittoriosa con la miglior prestazione mondiale dell’anno a 1:57.01, ma anche della nuova stella italiana della distanza, la veneta Elena Bellò (Fiamme Azzurre), 25enne vicentina, attesa da tempo a un risultato sotto i due minuti, ma non di tali proporzioni. Il suo 1:58.97 (terza davanti a star della specialità come la britannica Reekie, la campionessa mondiale Nakaayi e la giamaicana Goule) è un risultato scintillante a tutto tondo, figlio di un rettilineo di rara efficacia, con la rimonta di due posizioni dall’ingresso nell’ultima curva. E’ anche, e soprattutto, la terza azzurra di sempre sulla distanza (settima prestazione), la migliore dal 2009, a tredici decimi dal record italiano di Gabriella Dorio (1:57.66), e non lontana dall’1:58.63 di Elisa Cusma, che fu anche l’ultima italiana (agli Europei di Barcellona 2010) a scendere sotto i due minuti. Per farla ancora più solida, anche il miglior piazzamento in Diamond League di una mezzofondista azzurra. Terza, ma nell’ombra della sempre bravissima francese Renelle Lamote (1:58.48), in una gara con otto-atlete-otto sotto i due minuti! Per la Bellò anche La Mu ha preso il largo quando ha voluto, appartiene a una dimensione superiore, ha compiuto vent’anni ieri e ha il futuro davanti, con un oro olimpico già al collo. Fantastica.
3000 siepi uomini.
Nemmeno il tempo di riprendersi dalla straordinaria gara di Elena Bellò, che arriva il colpo del k.o. dagli azzurri dei 3000 siepi. Ahmed Abdelwahed (Fiamme Gialle) e Osama Zoghlami (Aeronautica) firmano il terzo e il quarto risultato italiano di sempre, rispettivamente in 8:10.29 e 8:11.00 (sesto e settimo al traguardo), entrambi sotto al minimo per il Mondiale di Eugene, con il primo anche siglare la migliore prestazione europea stagionale di fronte all’entusiasmo del pubblico di Roma. Una serata spettacolare per il mezzofondo italiano, con il terzo azzurro in gara Ala Zoghlami (Fiamme Oro) a chiudere dodicesimo in 8:24.04.
Là davanti, il fuoriclasse etiope Lamecha Girma fa tris, di quelli davvero mostruosi, terza gara consecutiva sotto gli otto minuti e successo in 7:59.23, davanti al keniano Abraham Kibiwot (8:06.73) e all’altro etiope Getnet Wale (8:06.74), mentre continua il ritorno ad alti livelli di Conseslus Kipruto, quarto in 8:08.76. Una gara interpretata al meglio da Ahmed e Osama, sempre nell’ombra dei primi, con l’eccezione del dominatore Girma.
Salto con l’asta donne.
Una delle migliori prestazioni azzurre di un Golden Gala da ricordare. Brava, bravissima Roberta Bruni (Carabinieri), che ha scritto la più bella performance in una gara di Diamond League, arrivando seconda a pari merito con la medagliata olimpica Holly Bradshaw (4,60) e superando la campionessa olimpica di Tokyo Katie Nageotte, riservandosi anche un tentativo al record italiano a 4,75 dopo due errori a 4,70. In precedenza, due indecisioni a 4,50 ma gara ripresa con determinazione e splendido 4,60 al primo tentativo, nel giorno della laurea. Vince la statunitense Sandi Morris, 4,81 per la nuova world lead della specialista più in forma in queste settimane. Ottava l’altra azzurra in pedana, Elisa Molinarolo (Fiamme Oro), 4,40 e tre errori a 4,50. Come per la Bellò, il miglior piazzamento di un’azzurra in Diamond League, stavolta nel salto con l’asta.
100 metri ostacoli donne.
Secondo successo di fila al Golden Gala per la portoricana Jasmine Camacho-Quinn, anche stavolta con il record del meeting e nuovamente di un solo centesimo. La cifra di stasera (12.37, miglior crono mondiale stagionale), è ragguardevole anche per la modalità: quasi spalla a spalla negli ultimi cinque ostacoli con la giamaicana 21enne Britany Anderson (12.50), poi in cinque metri la portoricana ha scavato un piccolo abisso di tredici centesimi. Terza la pluri-iridata statunitense Nia Ali, 12.71 e completamente ritrovata. Appaiate nel crono (13.10), Luminosa Bogliolo (Fiamme Oro) e Elisa Maria Di Lazzaro (Carabinieri), ottava e nona.
200 metri donne.
Quattro campionesse olimpiche in gara, la gara più titolata in assoluto della serata. Vince, e nettamente, la giamaicana Shericka Jackson, che timbra il record del Golden Gala per il primo sub-22 nella storia del meeting, 21.91 (+1.3), seconda prestazione mondiale dell’anno, davanti alla pluricampionessa olimpica Elaine Thompson-Herah (22.25) e all’iridata in carica della distanza, la britannica Dina Asher-Smith (22.27, leader europea stagionale). Quarta, e anche questa è la notizia, Shaunae Miller-Uibo, che miete più progetti sui 200 che sui 400 per il prossimo biennio. Solo settima Allyson Felix (22.97), una posizione davanti all’azzurra Dalia Kaddari (Fiamme Oro, 23.29).
100 metri uomini.
Nettissimo successo di Fred Kerley (9.92, vento -0.2), dopo un’imperiosa accelerazione dello statunitense dopo i primi appoggi. La classifica recita stelle e strisce and no more, con il secondo posto di Kyree King (10.14) e il terzo di Cravont Charleston (10.17). L’azzurro Chituru Ali (Fiamme Gialle) è sesto in 10.25, secondo miglior sprint in carriera e precede vecchi assi come Mike Rodgers e Isiah Young. Bravo anche lui.
400 metri ostacoli donne.
Femke Bol fa tris al Golden Gala, tre partecipazioni nell’ultimo triennio e tre vittorie, sempre migliorando il crono. Stavolta l’olandese scende a 53.02, migliore prestazione europea stagionale (già sua) abbassata di quasi un secondo. E’ sesta, ma il display dice che Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) è bravissima. Il suo 54.84 è il terzo risultato della carriera e miglior crono italiano 2022, confermando il minimo richiesto per i campionati mondiali di Eugene e per quelli europei di Monaco. L’azzurra in terza corsia è partita bene e trovato la miglior frequenza tra il secondo e il sesto ostacolo, poi ha tenuto egregiamente fino al traguardo. Linda Olivieri (Fiamme Oro) chiude ottava in 56.25. Dietro la fenomenale olandese, secondo posto per la giamaicana Janieve Russell (due volte al successo all’Olimpico) in 54.18, terza l’ucraina Anna Ryzhykova in 54.50. Personal best per la britannica Lina Nielsen, quarta in 54.73.
200 metri uomini.
Il brivido dei diciannove secondi è solo sfiorato, vince lo specialista delle discese sotto il muro dell’eccellenza, lo statunitense Kenneth Bednarek in pur ottimo 20.01 (vento -0.1), con il gran tifo dell’Olimpico a sospingere Filippo Tortu (Fiamme Gialle) verso la rimonta dopo un’ottima uscita dalla curva. L’oro di Tokyo con la staffetta azzurra non riesce a raggiungere il sudafricano Luxolo Adams (secondo in 20.33), ma chiude terzo in 20.40, primato stagionale e di nuovo sotto lo standard per l’Europeo di Monaco. Fausto Desalu (Fiamme Gialle) è quarto in 20.59, sostanzialmente una gara dal responso identico a quella di Rabat, Lorenzo Patta (Fiamme Gialle) chiude ottavo ma migliora ancora il personale, scendendo a 20.91.
Salto in alto uomini.
Si vince a bassa quota, con la misura meno alta al Golden Gala dal 1990, ma lo spettacolo non è mancato. Per Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro), dopo l’ovazione tributatagli dall’Olimpico all’ingresso in pedana, una gara che non va come sperava ma che non toglie niente al percorso del marchigiano verso gli appuntamenti che seguiranno. Terzo con 2,24 dietro lo statunitense JuVaughn Harrison e il polacco Norbert Kobielski (entrambi saliti a 2,27), ha preceduto l’ucraino Protsenko e l’amico australiano Starc, con la stessa misura dell’azzurro. Marco Fassinotti (Aeronautica) chiude al sesto posto con 2,20.
Lancio del disco uomini.
Partenza straordinaria del Golden Gala Pietro Mennea 2022, con la prima gara del programma subito da record. E’ lo sloveno Kristjan Ceh che abbatte a ripetizione il record del meeting, detenuto dal polacco Malachowski. Ceh realizza una serie tutta in crescendo di cinque lanci validi e un nullo, prima sfiorando il primato di Malachowski (68,78) di due centimetri, poi migliorandolo a 69,06, 69,71 e infine con il lancio conclusivo di 70,72, sua seconda miglior prestazione della carriera, che gli permette di portare la striscia vincente da inizio anno a nove vittorie consecutive. Degno secondo l’austriaco bronzo olimpico Lukas Weisshaidinger con 68,30, terzo l’oro di Tokyo, lo svedese Daniel Stahl (65,87). Nono l’azzurro Giovanni Faloci (Fiamme Gialle) con 55,80.
3000 metri marcia uomini.
Il campione olimpico dei 20 km di marcia Massimo Stano (Fiamme Oro) cede la passerella dell’Olimpico a Francesco Fortunato (Fiamme Gialle), che vince e si prende la doppia soddisfazione di migliorare il record del meeting di Giovanni De Benedictis (11:08.76, Bologna 18 luglio 1990) e siglare la miglior prestazione mondiale stagionale sulla distanza in 10:57.77, a circa dieci secondi dalla miglior prestazione italiana detenuta proprio da De Benedictis in 10:47.11. Secondo Gianluca Picchiottino (Fiamme Gialle) in 10:59.91 e terzo l’olimpionico Stano, che a gara appena conclusa si è unito nell’abbraccio con le altre due medaglie d’oro azzurre alle Olimpiadi di Tokyo, Gianmarco Tamberi (in procinto di iniziare la sua gara di alto) e Marcell Jacobs. Se festa doveva essere, lo è stata, con grande gioia del pubblico accorso all’Olimpico per gustare lo spettacolo del meeting romano e abbracciare i campioni olimpici azzurri.
400 metri uomini.
Vince Kirani James, già campione olimpico e mondiale sulla distanza ed eroe sportivo nazionale del piccolo stato di Grenada, ma fucina di talenti (vedere l’iridato di lancio del giavellotto Anderson Peters). James (44.54, crono di indubbio valore tecnico) ha resistito al tentativo di rimonta dello statunitense Vernon Norwood, secondo in 44.81 davanti al connazionale Michael Cherry (vincitore del Diamond Trophy la scorsa estate), terzo in 45.24. Edoardo Scotti (Carabinieri) torna sotto i quarantasei secondi in 45.89, miglior prestazione italiana dell’anno, con il consueto bel finale che gli ha permesso di precedere di un centesimo un big come Isaac Makwala.
1500 metri donne.
Come nell’ultima tappa di Rabat, dominano le etiopi, con il secondo successo in pochi giorni di Hirut Meshesha (4:03.79) nei confronti della connazionale Axumawit Embaye (4:04.53), che ha retto al finale della campionissima scozzese Laura Muir, terza in 4:04.93. Una gara che prometteva un esito cronometrico più vicino ai quattro minuti, come nelle ultime otto edizioni in cui la distanza è stata nel programma del Golden Gala. Azzurre brave, racchiuse in pochi centesimi: sesta Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) in 4:05.82, ottava Federica Del Buono (Carabinieri) con 4:06.16. Tredicesima in 4:08.39 Ludovica Cavalli (Aeronautica) che ha confermato i recenti progressi, non lontana dal primato personale.
Getto del peso uomini.
Il successo va al favorito statunitense Joe Kovacs, due volte campione del mondo e argento olimpico, con un miglior lancio di 21,85, non lontano dal record del Golden Gala del polacco Konrad Bukowiecki (21,97), stasera terzo con 21,18, la stessa misura del secondo, il croato Filip Mihaljevic, ma avanti in classifica per il secondo miglior lancio. Oltre i ventuno metri anche il quarto, il brasiliano campione mondiale indoor Darlan Romani (21,15). Gli azzurri: stabile rispetto alle ultime uscite Nick Ponzio (Athletic Club 96 Alperia), sesto con 20,59, in netto progresso Leonardo Fabbri (Aeronautica), nono in classifica ma portando il primato stagionale finalmente a lambire i venti metri (19,95).
Salto in lungo donne.
Stavolta l’ultimo salto non è bastato per il successo alla campionessa olimpica Malaika Mihambo (6,79/-0.3), che aveva vinto all’Olimpico nell’edizione 2019, battuta dall’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk con 6,85 (+1.6). Terza la statunitense Quanesha Burks (6,77/-0.5). Per Larissa Iapichino, decollo rimandato, e un miglior salto di 6,55 (vento -0.2), per un ottavo posto in classifica.
(Foto Colombo/FIDAL)
Fonte: Ufficio Stampa FIDAL