“Quanto sei bella Roma….” cantava Antonello Venditti. Ma alla luce della partita contro l’Udinese bisognerebbe cantare “Quanto sei bello (calcisticamente parlando) Menèz…”. Il francese ha fatto finalmente vedere quello di cui è capace interpretando la partita nel modo giusto. Impegno e classe al servizio della squadra. Dribbling ubriacanti ed assist al millimetro. C’è da chiedersi come sarebbe stato il cammino della Roma se questo autentico fenomeno avesse deciso di uscire prima dal guscio. Ma guardiamo avanti. L’importante è che lui abbia trovato la consapevolezza di cosa può fare e cosa può dare alla squadra e ai tifosi giocando con la testa e con il cuore. Peccato solo che non sia riuscito a mettere la propria firma nel tabellino dei marcatori. Ranieri lo toglie a qualche minuto dalla fine e lo stadio gli tributa un’autentica standing ovation. Roba da brividi.
Stessa musica anche per Vucinic autore di una tripletta stratosferica con gol di pregevole fattura. E poi Toni, gigantesco (in tutti i sensi) a nascondere e proteggere tutti i palloni che gli arrivano. Come in occasione del gol che sblocca la partita. Controllo, pallone coperto e tiro assassino che rimbalza di fronte a Handonovic in tuffo. Imparabile. Dunque il tridente ha funzionato. Fare quattro gol all’Udinese che una settimana fa aveva strapazzato l’ottimo Palermo di Delio Rossi non è stata un’impresa facile. Perchè l’undici bianconero sotto di due gol riesce comunque a pareggiare. Complici un rigore inesistente, dato che il fallo era iniziato abbondantemente fuori area e il solito svarione difensivo giallorosso. Ma a parte questo la Roma domina e vince, meritatamente. Impostando la partita più sulle ripartenze che sul controllo di palla, scelta condizionata dalla contemporanea assenza di De Rossi e Pizarro. Ovvero dei due centrocampisti in grado di dettare i tempi e i passaggi giusti per la manovra della squadra. Un’altra nota positiva, infatti, è l’ottima prestazione di chi ha dovuto sopperire alle assenze, facendosi trovare pronto sia fisicamente che mentalmente. Brighi e Faty riescono a filtrare bene a centrocampo e a far ripartire velocemente i tre fenomeni dell’attacco giallorosso.
Chissà se Mister Ranieri riprorrà la stessa formula anche mercoledì sera in occasione del turno infrasettimanale di campionato. La Roma andrà in quel di Bologna con Capitan Futuro e il Pek di nuovo disponibili. Noi ci speriamo. A Menèz deve essere data la possibilità di confermarsi e Toni e Vucinic sono impossibili da sostituire. Totti non sarà convocato per permettergli di recuperare sempre meglio. Forse lo vederemo in panchina per il big match dell’Olimpico in scena sabato 27 alle 18:00. La Roma incontrerà l’Inter nel primo sabato di primavera e coinciderà con la fine di quel “curvone” immaginato da Ranieri. Per i giallorossi dunque sarà fondamentale vincere a Bologna per giocarsi il tutto per tutto nella sfida del 27. Uscire dal curvone ad un solo punto di distanza e con sette partite da giocare è il miglior finale chi ci si possa augurare. Il Mister vuole undici lupi famelici in campo. Neanche immagina quanti ce ne stanno fuori pronti ad esultare.