I proclami di vittoria fatti alla vigilia dal tecnico del Catania si spengono subito contro una Roma a dir poco granitica. I siciliani praticamente non tirano mai in porta. Solo nel finale, l’evidente stanchezza dei romanisti, tornati alla base solo venerdì per la trasferta di Europa League, permette al Catania alcune incursioni sempre annichilite dal muro tirato su dai carpentieri Juan e Burdisso. Cassetti e Riise stavolta pensano principalmente a difendere ed ecco che il muro diventa impenetrabile.
Per questo alla Roma basta l’appoggio in rete da gran centravanti di Vucinic su calcio d’angolo di Menèz. Si vede che le energie non sono al massimo, ma nonostante questo tutti si aiutano, tutti corrono su ogni pallone. Altrimenti sarebbe stato impossibile battere questo Catania così ben messo in campo e così tonico dal punto di vista fisico. Questa vittoria vale di più perchè il Catania, osso duro per tutti, farà perdere punti alle altre rivali della Roma impegnate a centrare un posto in Champions League.
Se l’innominabile parola stia diventando sempre più realtà e meno sogno non lo so. Fatto sta che ora i giallorossi sono a soli cinque punti dalla corazzata neroazzurra. Corazzata che però a seguito di una gara pazza contro la Sampdoria si vede decimata negli interpreti e nel condottiero per il prossimo incontro di campionato. Un motivo in più per la Roma di fare bene contro il Napoli per provare a rosicchiare ulteriori punti all’Inter. Quanto meno per mantenere inalterate le distanze. Ma Ranieri sa bene che la squadra non deve pensare all’Inter. Bensì al Panathinaikos che incontrerà giovedì all’Olimpico. Gli ultimi sciagurati 8 minuti della Roma nella gara d’andata hanno vanificato un risultato con il quale, anche perdendo all’Olimpico uno a zero, si sarebbe qualificata agli ottavi. Ora serve una vittoria. Anche per due a uno e siamo certi che questa Roma sia in grado di superare i greci. Un’ultima considerazione…il caso ha voluto che mentre la Roma batteva il Catania, gli amati cugini biancocelesti perdevano contro il Palermo. Terra dolce la Sicila. E non solo per i cannoli.