Allo stadio Renzo Barbera di Palermo la Lazio affronta i rosanero guidati dall’ex Delio Rossi, tecnico che ancora una volta ha trovato il modo per farsi rimpiangere dai tifosi biancocelesti. La Lazio, reduce dalla vittoria di Parma, cerca punti salvezza. I padroni di casa, dopo la pesante sconfitta rimediata contro la Roma, cercano sul campo amico punti preziosi per la corsa all’Europa.
Neanche il tempo di partire e la Lazio è già sotto. Al 1’ Nocerino lancia Hernandez, bravo a controllare palla e saltare Kolarov in dribbling. Conclusione di destro a incrociare e Muslera battuto. Il gol segnato in apertura mette le ali ai piedi degli uomini di Mastro Delio che, da par suo, imposta la sua squadra in maniera perfetta. Liverani, ben coadiuvato da Migliaccio e Nocerino che coprono gli spazi con grande efficacia, detta i tempi a centrocampo. Pastore e Hernandez mettono a soqquadro la difesa degli ospiti, sempre in difficoltà nel contenere l’estro e la velocità dei due giovani talenti rosanero. Il forcing del Palermo viene nuovamente premiato al 28’: Miccoli, piuttosto in ombra rispetto ai compagni di reparto, sfrutta un errore di Dias e si ritrova solo davanti al portiere. L’estremo difensore biancoceleste tenta l’uscita, Miccoli lo supera e cade a terra. L’arbitro Rocchi concede il penalty, parso quantomeno dubbio, e ammonisce Muslera, che salterà la gara interna con la Fiorentina. Sul dischetto va lo stesso Miccoli che realizza con un destro secco e angolato. Il 2 – 0 costringe gli uomini di Reja a alzare il baricentro nel tentativo di rimontare ma i padroni di casa controllano agevolmente e ripartono con ficcanti contropiede. Solo nel finale di tempo la Lazio riesce a rendersi pericolosa, con Floccari e Zarate che permettono all’attento Sirigu di sporcarsi i guanti.
Ripresa, i biancocelesti passano dal 3-5-2 al 4-3-3. Il nuovo assetto tattico disegnato da Reja con l’innesto di Cruz, subentrato a Lichtsteiner, sembra mettere in difficoltà il Palermo. Al 4’ Brocchi, dai 20 metri, impegna severamente Sirigu che si salva deviando in angolo. Al 9’ Cruz serve Floccari, bravissimo Kjaer a opporsi alla conclusione dell’attaccante. Al 10’ Brocchi, uno degli ultimi a arrendersi, crossa da destra. Il pallone, deviato da Bovo, arriva a Mauri che da ottima posizione conclude di sinistro sparando alle stelle. Al 16’ Rossi inserisce Budan per Miccoli. Al 18’ Matuzalem, subentrato a Mauri, scambia con Zarate e conclude dal limite ma non coglie lo specchio della porta. Tanta imprecisione viene punita al 30’: Simplicio, entrato 3’ prima in luogo dello straordinario Pastore, serve Budan. Il croato, che è in netto fuorigioco, si ferma favorendo l’inserimento di Nocerino che, giunto davanti a Muslera, lo salta e insacca a porta vuota. Il terzo gol fa calare il sipario sulla partita e il gol di Kolarov, gran sinistro da fuori area al 35’, addolcisce ben poco l’amarissima pillola inghiottita in terra siciliana. Per le aquile una brutta sconfitta, attenuata solo dai risultati negativi delle altre pretendenti alla salvezza. Di sicuro, dopo la bella prova di Parma, ci si aspettava di più, anche se il Palermo è senz’altro squadra ostica sul proprio terreno. Ma d’altro canto da qui a fine stagione non ci saranno partite facili per la Lazio. Ora c’è solo da rimboccarsi le maniche, sperando di tornare a far risultato già da sabato contro la Fiorentina.
Avanti Lazio.