Come nella partita dell’andata, questa di ritorno tra Roma e Cagliari finisce 2-2, ma con sequenza opposta. Nella partita del 2009 infatti era stata la Roma a riprendere per i capelli una partita praticamente ormai persa grazie a due reti, fatte con maestria e coraggio nel corso della seconda frazione.
In quella di ieri invece, dopo i goal dei nostri Perrotta e Pizarro entrambi ben costruiti e guadagnati nela primo tempo, sono stati i rossoblu a riprenderci e riportarsi in pareggio. A segnare i goal, entrambi purtroppo e beffardamente fatti in pieno recupero, sono stati i bravi Lopez e Conti.
Al 90° minuto, per una disattenzione su angolo, i giallorossi hanno subìto la prima rete, ancora una volta colti impreparati sul finire della partita, quando i nostri mostrano troppa stanchezza fisica, ma soprattutto un notevole calo di concentrazione mentale e quasi una eccessiva soddisfazione psicologica che fa scendere la guardia.
A questo punto la squadra avrebbe dovuto chiudersi a saracinesca tutta nella propria metà campo, senza lasciare spazi possibili agli avversari. Invece ha subìto il 2-2 addirittura di rimessa, lasciando solo Larrivey in area di rigore e arrivando tardi, con Juan che ha comunque fatto un’ottima partita, su Conti.
Insomma la Roma stavolta deve proprio mangiarsi le mani e, come ha detto Ranieri, recitare il Mea Culpa. Non solo per aver lasciato il 4° posto al Napoli, ma anche e soprattutto per aver buttato via una gara praticamente vinta.
Comunque ci consoliamo pensando che il risultato, seppur doloroso, è da considerarsi giusto dal punto di vista meramente sportivo (almeno per chi riesce a mantenere questo punto di vista obiettivo e non ha quello del vero tifoso) per la quantità di occasioni prodotte dai cagliaritani, che avevano già sfiorato il goal più volte nel primo tempo. Il problema dei giallorossi, come già accennato, è stato ancora una volta quello di distrarsi negli ultimissimi minuti, ormai sicuri della vittoria.
Invece il Cagliari è un avversario che non va sottovalutato in nessun momento, viste le sue recenti imprese, specialmente sul finire, quando ormai non ha più niente da perdere e si butta ciecamente all’attacco, evidentemente a ragione. Toccherebbe persino dire che è stata una fortuna che siano riusciti solo così tardi a mettercela tutta, perché verrebbe da pensare che se fossero riusciti cinque minuti prima a mettere in rete il primo goal, la squadra capitolina avrebbe rischiato addirittura di perdere. Magra consolazione, certo, dopo una conslusione così.
L’arrivo in squadra di Toni, lasciato inizialmente in panchina da Ranieri, purtroppo non ha avuto l’effetto sperato, nonostante l’entusiasmo e il calore della tifoseria romanista. D’altra parte in soli 10 minuti di partita non ha potuto fare molto. Si deve riconoscere che ha provato ad aiutare la squadra correndo avanti (e indietro) ogni volta che ce n’è stato bisogno, ma il suo contributo non è servito o almeno non è stato sufficiente a portare a casa la vittoria. Speriamo, per la prossima volta, in un primo goal da parte sua, per la società e per i tifosi.