Al Teatro Lo Spazio prende vita “La figlia di Kioto Zhang”, una black comedy scritta e diretta da Massimo Odierna. In scena dal 29 aprile al 4 maggio, ad eccezione del 1° maggio, questa pièce teatrale esplora le bizzarre profondità della follia e dell’alienazione dei nostri tempi, il tutto attraverso una lente di ironia e nichilismo. Con un cast di talentuosi interpreti come Irene Ciani, Enoch Marrella, Francesco Petruzzelli e altri, lo spettacolo promette risate e riflessioni.
Un racconto di personaggi estremi
La trama si snoda attorno a Thomas, un uomo che vive alla giornata, tra alcol e appuntamenti. Un giorno viene avvicinato da Libero, un vecchio amico, che gli chiede aiuto per ritrovare Noa, una sedicenne scomparsa. Noa è la figlia di Kioto Zhang, un temuto capo delle guardie imperiali. Inizialmente reticente, Thomas decide di aiutare l’amico, vedendo nella situazione un’opportunità per riconquistare la sua ex fidanzata, Amèlie. La scena è animata da una serie di personaggi inconsueti, tra cui un padre pederasta, una madre devota e una maga scorbutica. Questi personaggi estremi incarnano le assurdità e i paradossi del nostro tempo.
Lo spettacolo, ambientato in un presente alterato e indefinito, lascia ampio spazio alla creatività e alla performance degli attori. La scenografia, volutamente spartana, consente agli interpreti di dare spessore e vitalità ai personaggi, coinvolgendo il pubblico in un mondo surreale ma visceralmente connesso alla realtà. La black comedy si distingue per il suo linguaggio diretto e politicamente scorretto, una scelta stilistica che amplifica l’impatto delle tematiche rivisitate.
Una combinazione di ironia e drammaticità
“La figlia di Kioto Zhang” ha ricevuto la menzione speciale della giuria per l’idea originale al Festival InDivenire 2023. Questo riconoscimento sottolinea il valore innovativo dell’opera, capace di coniugare ironia e drammaticità in un equilibrio preciso. La regia di Massimo Odierna si avvale di una narrazione sagace che smonta certezze e pregiudizi, ricreando un ambiente teatrale dove la risata e la riflessione coesistono perfettamente.
Il mix di scene tragicomiche e momenti di profonda introspezione offre uno sguardo critico sulla società contemporanea, ritraendo esperienze e stati d’animo che risultano al tempo stesso familiari e spiazzanti. La black comedy si sviluppa con un ritmo serrato che tiene alta l’attenzione del pubblico, grazie a dialoghi brillanti e inaspettati colpi di scena.
Il Teatro Lo Spazio si presta come una cornice ideale per questa produzione, offrendo un’atmosfera intima che consente allo spettatore un’immersione totale nella pièce. Gli attori riescono a trasmettere l’energia e la passione che animano i loro personaggi, rendendo ogni rappresentazione unica e imprevedibile.
Una visione unica sulla follia contemporanea
Attraverso l’uso di un humor tagliente, “La figlia di Kioto Zhang” esplora temi complessi come la follia, la solitudine e la ricerca di significato in un mondo in continuo cambiamento. Gli spettatori sono invitati a riflettere su questioni esistenziali mentre vengono intrattenuti da una narrazione dinamica e personaggi straordinari.
La capacità di Odierna di trattare temi profondi con leggerezza e delicatezza emerge chiaramente, offrendo uno spettacolo che diverte ma non banalizza le problematiche affrontate. Un esperimento teatrale che si promette di restare impresso nella memoria di chi assiste grazie alla sua originalità e intensità emotiva.
Con le sue rappresentazioni quotidiane alle 21:00, sabato alle 18:00 e domenica alle 17:00, “La figlia di Kioto Zhang” si assicura un posto d’onore nella programmazione romana di eventi culturali da non perdere.
Info utili
Lo spettacolo si tiene presso il Teatro Lo Spazio, situato in via Locri 43 a Roma. I biglietti sono disponibili al prezzo di 15 euro, con un’opzione ridotta a 12 euro. Un bar accoglie il pubblico per un aperitivo a partire dalle 20:00. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il teatro ai numeri 339 775 9351 o 06 77204149.
(Fonte e immagine: Ufficio Stampa Maresa Palmacci)