Al Teatro Spazio 18B di Roma si apre il sipario su “Dopo la bora”, un’opera che celebra l’esperienza rivoluzionaria del dottor Franco Basaglia e il suo lavoro nel manicomio di Trieste negli anni ’70. Il testo, scritto da Francesca Miranda Rossi e diretto da Federica Dordei, trasporta il pubblico in un viaggio nel tempo, dove si incrociano le vite di pazienti e familiari all’interno del famoso manicomio San Giovanni. Attraverso una narrazione coinvolgente e una serie di personaggi complessi, lo spettacolo rievoca le vittorie e le contraddizioni di un’epoca che ha dato vita alla legge Basaglia, fondamentale per la chiusura degli ospedali psichiatrici in Italia.
Le rappresentazioni del 14 e 15 marzo offriranno al pubblico la possibilità di riflettere su un periodo storico di grande trasformazione, dove politica e pragmatismo si intrecciano nel delineare una nuova strada per il trattamento della salute mentale. L’opera non solo racconta una storia, ma invita a interrogarsi sulle conseguenze sociali e personali di queste trasformazioni. Chiudere definitivamente i manicomi è stata una conquista di civiltà; “Dopo la bora” cerca di raccontarne il percorso attraverso una pluralità di voci e prospettive.
Dall’opera teatrale al libro
“Dopo la bora” non si limita al palcoscenico: il suo impatto si estende anche alla carta stampata con la pubblicazione del libro da cui è tratto lo spettacolo, pubblicato da Chipiuneart edizioni. Un’opportunità imperdibile per esplorare ulteriormente le tematiche e le storie che compongono questa complessa narrativa. Il volume verrà presentato sabato 15 marzo alle ore 18:30, in un incontro che vedrà la partecipazione dell’autrice Francesca Miranda Rossi. In dialogo con Cecilia Bernabei, fondatrice del festival di drammaturgia ‘L’Artigogolo’, la presentazione offrirà uno spunto ulteriore per comprendere a fondo le dinamiche di un periodo cruciale nella storia della psichiatria italiana.
Il libro diventa così un tassello fondamentale per chi desidera approfondire la storia narrata sul palco. Un viaggio attraverso le parole che permette di catturare le sfumature sottili di un’evoluzione sociale e politica che ha segnato la storia del nostro Paese. Un’ottima occasione per immergersi nei retroscena di uno spettacolo che vuole spingere lo spettatore a riflettere oltre la rappresentazione teatrale.
Capitoli e protagonisti di una storia italiana
La scelta di narrare questo particolare capitolo della storia italiana risulta non solo audace ma necessaria. L’opera di Basaglia e la conseguente chiusura dei manicomi rappresentano una storia di riscatto e dignità per coloro che hanno vissuto all’interno di quelle mura. Lo spettacolo, con la sua pluralità di voci, riesce a dar vita a un affresco umano, nel quale i protagonisti sono i pazienti, i familiari e lo stesso Basaglia. Ogni personaggio porta con sé un bagaglio di esperienze e illusioni, vissuti che lo spettacolo intende restituire al pubblico in tutta la loro complessità e intensità.
“Dopo la bora” ci invita così a riflettere su ciò che è stato e su quello che ancora resta da fare. Mette in scena la storia di una battaglia culturale e politica che è riuscita a cambiare per sempre la percezione della malattia mentale in Italia, gettando le basi per un approccio che privilegi la dignità e l’inclusione. In un tempo in cui il valore e il rispetto dell’individuo devono essere costantemente riaffermati, opere come questa risultano di grande rilevanza e offrono spunti profondi per la riflessione.
Info utili
Lo spettacolo “Dopo la bora” si terrà presso il Teatro Spazio 18B in via Rosa Raimondi Garibaldi, 18B, nella zona Garbatella di Roma. Le rappresentazioni sono in programma venerdì 14 e sabato 15 marzo alle ore 20:30. I biglietti sono in vendita al costo di 18 euro per l’intero e 13 euro per il ridotto, con l’aggiunta di una tessera associativa di 2 euro. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare i numeri telefonici indicati nel comunicato stampa.
(Fonte e immagine: Maresa Palmacci – Ufficio Stampa)