Debutta a Roma l’atteso spettacolo “Louise Brooks e il Vaso di Pandora” il 14 e 15 marzo al Teatro Le Sedie, con una replica il 21 marzo al Teatro Planet. Questa pièce, nata dalla drammaturgia e regia di Andrea Benfante, esplora la travagliata vita di Louise Brooks, una delle icone più controverse del cinema americano. Noto per la sua storia di tentata emancipazione femminile, lo spettacolo racconta delle sue lotte come attrice e come donna, messe a confronto con una società che spesso ha represso il suo spirito indomito.
Le vicende di Louise Brooks, interpretate da Anna Giarrocco e Andrea Benfante, offrono una narrazione profonda che scava nella vita di una donna desiderosa di libertà. In una New York degli anni Quaranta, costretta a ricorrere a espedienti per sopravvivere, Louise incontra Schigolch, un personaggio enigmatico che le offre un ‘Vaso di Pandora’, simbolo di una speranza che può essere ritrovata solo attraversando i propri eccessi e il buio dei ricordi. Questo viaggio nel tempo la porta a rivivere episodi dolorosi e momenti di gloria, tracciando un ritratto sfumato della diva dimenticata.
Tra immaginazione e realtà: il viaggio onirico
“Louise Brooks e il Vaso di Pandora” è progettato per immergere il pubblico in un’atmosfera onirica, combinando immaginazione e memoria. La narrazione si presenta come un flusso di coscienza, una finestra aperta sull’anima di Louise mentre affronta i fantasmi dei suoi successi e delle cadute. Questo approccio permette di interrogarsi sulla vera essenza dell’emancipazione femminile e sull’immagine costruita dalle industrie hollywoodiane dell’epoca, che spesso si frappone tra il desiderio di libertà e il controllo patriarcale.
I temi trattati trovano un equilibrio tra fantasia e introspezione storica, evidenziando il paradosso di un’icona il cui stesso talento e fascino la portarono all’auto-sabotaggio. Il regista Benfante propone una visione densa di contraddizioni umane, dove la consapevolezza di un futuro in cui nulla potrebbe restare di lei si intreccia con il riconoscimento della sua forza e vulnerabilità. L’illusione che Hollywood offre diventa così un altro elemento di confronto all’interno della pièce, un sogno irraggiungibile che si svela nelle pieghe più intime della protagonista.
La regia e la critica sociale
Le note di regia indicano un approccio che non solo si preoccupa dello spettacolo come prodotto estetico, ma anche come veicolo di critica sociale. Benfante sonda il divario tra il ricordo e l’oblio, mettendo in risalto il rischio della perdita di un passato culturale cruciale. “Louise Brooks e il Vaso di Pandora” diventa non solo un omaggio a una figura storicamente trascurata, ma anche un richiamo all’eredità culturale incarnata dalla diva e dall’iconica Valentina di Guido Crepax.
La riflessione si estende al ruolo del genere femminile nella storia del cinema, segnalando la difficoltà e i compromessi che le donne hanno affrontato in contesti dove l’emancipazione è stata più concettuale che pratica. La pièce è, dunque, una critica appassionata alle strutture patriarcali che hanno plasmato la cultura popolare e le sue protagoniste, aspirando a fare luce sull’importanza del ricordo e della resistenza culturale.
Info utili
Lo spettacolo si terrà presso il Teatro Le Sedie il 14 e 15 marzo e sarà replicato il 21 marzo al Teatro Planet. Il costo del biglietto d’ingresso è di 12 euro, con una tessera associativa di 3 euro. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare rispettivamente il numero 3201949821 per il Teatro Le Sedie e +39 339 522 3492 per il Teatro Planet.
(Fonte e immagine: Ufficio Stampa Maresa Palmacci)