Dal 6 al 9 marzo, presso l’Argot Studio di Roma, uno dei più celebri drammi di Shakespeare, il “Macbeth”, torna in scena in una veste completamente nuova grazie a Filippo Gili. Qui, il regista e drammaturgo si occupa di una riscrittura originale che promette di esplorare profondamente la psiche di un uomo diviso tra ambizione e follia. Questo nuovo adattamento mette in evidenza le dinamiche dell’animo umano, tramutando la vicenda classica in un palcoscenico di tensione psicologica. In uno spettacolo che si preannuncia intenso e profondo, Gili ci guida attraverso la complessità dell’animo umano quando incontra la sfida divina che lo costringe a misurarsi con le sue paure più profonde.
Con un approccio personale e contemporaneo, Filippo Gili porta sul palcoscenico non solo la tragedia di Macbeth, ma anche il dilemma esistenziale di ogni personaggio che si confronta con la sua coscienza. La produzione, che vede la partecipazione dell’attore Massimiliano Benvenuto al fianco dello stesso Gili, si annuncia come un viaggio tra la violenza e il sangue, tra la realtà e le visioni che l’ambizione può generare.
L’approccio filosofico di Filippo Gili
Filippo Gili si accosta a questa rinomata tragedia shakespeariana con una lente che esplora i lati più intimi e destrutturati della psiche del protagonista. La volontà di Gili è quella di portare in scena un Macbeth che riflette un’antica metafora della lotta umana interiore – un uomo forte, leale, che alla fine si spezza nel momento in cui degli dèi, veri o immaginari, gli mostrano la dura realtà del suo io attraverso un subdolo gioco di specchi. La sua rilettura vuole mettere a nudo le ambizioni nascoste, la lotta contro le pulsioni primitive e il rapporto diretto con il destino.
La possibilità di vivere un’esperienza che sonda l’interiorità di Macbeth e dei suoi demoni interiori riesce a mantenere alta la tensione, offrendo al pubblico non solo uno spettacolo, ma un’occasione di riflessione sui limiti dell’ambizione umana e sull’influenza inesorabile del fato. Gli elementi di questa produzione fanno sì che lo spettatore venga coinvolto non solo emotivamente, ma anche intellettualmente.
Tra arte e scenografia: l’esperienza teatrale
L’allestimento scenico, supportato da Minniti Antico e Design per i mobili di scena, trasforma il palco dell’Argot Studio in un eficace luogo di incontro tra arte e narrazione. L’attenta regia crea un paesaggio in cui la drammaticità dei contenuti trova una propria dimensione fisica e visiva, catturando l’occhio dello spettatore e amplificando l’impatto dei dialoghi e delle azioni rappresentate.
La sinergia tra gli attori, la regia e la scenografia non solo esalta le peculiarità del testo originale, ma permette di diluire l’angoscia e l’intensità emotiva a beneficio di una comprensione profonda e totalizzante della tragedia che, più che mai, appare come il riflesso dell’incostanza della condizione umana. Con il contributo prezioso dell’aiuto regia Carolina Patino, la messa in scena trova un equilibrio perfetto tra dramma e introspezione, garantendo uno spettacolo capace di lasciare un segno persistente nello spettatore.
Info utili
Per assistere allo spettacolo “Macbeth” di Filippo Gili all’Argot Studio, è obbligatorio il tesseramento, che può essere effettuato online o direttamente presso il botteghino del teatro prima della rappresentazione. Il teatro si trova in Via Natale Del Grande, 27, 00153 Roma.
Gli spettacoli si tengono nei seguenti giorni e orari: giovedì e venerdì alle 20:30, sabato alle 19:30 e domenica alle 17:30. Il costo del biglietto intero è di 15€, mentre la tessera associativa costa 5€. Per ulteriori informazioni o per prenotazioni, è possibile contattare lo 06 5898111 o scrivere all’indirizzo email fornito nelle comunicazioni ufficiali del teatro.
(Fonte e immagine: Edoardo Borzi – Ufficio Stampa e Comunicazione Theatron 2.0)