Il Teatro di Documenti, noto per la sua eccezionale architettura e l’atmosfera unica, ospita l’ultima produzione teatrale di Stefania Porrino. “Quando verrà la fin di vita (e questa storia è già finita?)” è una pièce intensa e riflessiva che esplora i temi della mortalità e dell’esistenzialismo attraverso un sapiente gioco di piani narrativi. Un’opera realizzata in collaborazione con la Compagnia del Mutamento, che si avvale delle interpretazioni di un cast d’eccezione, tra cui Giulio Farnese ed Evelina Nazzari.
Un’opera tra noir e filosofia
La storia, scritta e diretta da Stefania Porrino, mette in scena due universi paralleli: quello realistico dei coniugi Virgilio e Beatrice, e quello metafisico dei loro alter ego Vir e Bea. I primi sono coinvolti in un intreccio noir, situato in un casale in Toscana ereditato da un cugino defunto. I secondi agiscono al di fuori del tempo, esaminando il controllo umano sul destino e la possibilità di una esistenza al di là di quella conosciuta. Questo “teatro nel teatro” si pone come un dialogo tra realtà e coscienza, spingendo il pubblico a porsi interrogativi sulla natura della vita e della morte.
L’opera sfrutta il genere del giallo per creare una tensione narrativa che si sviluppa attorno a Pia, un personaggio complesso che porta con sé un passato ricco di segreti. La sua vicinanza al casale e il suo legame con i protagonisti contribuiscono a un epilogo ricco di sorprese e riflessioni. Porrino riesce a bilanciare l’intrattenimento con un approccio intellettuale, regalando al pubblico un’esperienza teatrale che va oltre la semplice narrazione.
II simbolismo del Teatro di Documenti
Il Teatro di Documenti di Roma si presta perfettamente a un’opera che fonda il suo fascino sul dualismo scenico. Con la sua struttura caratteristica, il teatro riesce a suggerire la compresenza di più livelli di realtà, supportando la messa in scena di una casa a due piani. Proprio da questo spazio nasceranno elementi scenici che esalteranno il mistero e l’inquietudine dell’opera, mentre le musiche di Bach e Verdi, abilmente trascritte da Tancredi Rossi Porrino, accompagneranno lo spettatore in questo viaggio tra luci e ombre.
La collaborazione con il “Centro Studi Vera Pertossi” e i quadri di Màlgari Onnis presenti in scena, donano ulteriori strati interpretativi a questo complesso quadro teatrale. L’interazione tra le arti visive e la performance teatrale permette di esprimere concetti filosofici e temi esistenziali con potente efficacia.
Un cast di talento per un’opera riflessiva
La Compagnia del Mutamento, che ha curato la produzione, è composta da attori di grande esperienza e sensibilità. Giulio Farnese, Nunzia Greco, Evelina Nazzari, Rosario Tronnolone e Carla Kaamini Carretti, guidati dalla regia di Porrino, riescono a dare vita a personaggi complessi che si muovono tra il mondo tangibile e quello immateriale. La loro interpretazione offre al pubblico non solo intrattenimento, ma anche motivo di introspezione.
Questa rappresentazione è pensata per stimolare domande profonde e riflessioni sul controllo della propria esistenza e sui legami tra il piano materiale e quello astratto. Chi sono i veri protagonisti della nostra storia personale? “Quando verrà la fin di vita” tenta di rispondere a queste domande attraverso una narrazione intricata e suggestiva.
Info utili
“Quando verrà la fin di vita” andrà in scena al Teatro di Documenti nei seguenti orari: venerdì 7, mercoledì 12, giovedì 13 e venerdì 14 marzo alle ore 20:45; sabato 8, domenica 9, sabato 15 e domenica 16 marzo alle ore 17:45. I biglietti sono disponibili ai seguenti prezzi: per mercoledì, giovedì e venerdì intero a 15€, ridotto a 9€, con una tessera necessaria dal costo di 3€; per sabato e domenica, gli ingressi interi saranno di 18€, ridotti a 12€, con medesimo costo tessera. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare i numeri tel. 06.45548578 – 328.8475891.
(Fonte e immagine: Miriam Bocchino – Ufficio Stampa)