Il Teatro Biblioteca Quarticciolo di Roma si prepara ad accogliere “Madri,” una produzione innovativa de La Corte Ospitale, in programma il 28 febbraio e l’1 marzo alle ore 21:00. La pièce, scritta da Diego Pleuteri, si avvale della regia di Alice Sinigaglia e delle interpretazioni intense di Valentina Picello e Vito Vicino. “Madri” è stato insignito del premio EURODRAM nel 2022 e ha ricevuto una menzione al premio InediTO 2020, confermando la qualità del testo e del progetto teatrale. Questo evento rappresenta una tappa significativa nel percorso artistico della compagnia, che si impegna a sostenere nuovi talenti e promuovere l’innovazione scenica.
Il pubblico avrà l’opportunità di immergersi in un mondo dove realtà e fantasia si intrecciano, esplorando il legame complesso e profondo tra una madre e suo figlio. Ambientato in un salotto colmo di scatole e memorie, lo spettacolo svela un viaggio affettivo tra ricordi e sogni, esplorando il mistero dell’incompleteness: la frase sospesa, “Di intimo c’è rimasto solo…,” che conduce i personaggi e gli spettatori in una riflessione intima e coinvolgente sulla vita e sul pensiero.
Un viaggio tra sogno e realtà
“Madri” si configura come un’esplorazione dell’inconscio collettivo, un dialogo continuo tra madre e figlio sospeso tra sogno e realtà. La narrazione prende avvio da un pomeriggio di pioggia, quando il figlio fa visita alla madre e si ritrova immerso in un salotto invaso da scatole. Questi contenitori, sparsi ovunque, diventano metafore di memorie represse e segreti familiari. Il salotto si trasforma in un palcoscenico dell’anima, dove ogni scatola aperta svela frammenti di vita e di pensieri, conducendo i protagonisti attraverso un labirinto di ricordi e oscuri insetti simbolici.
Il testo di Pleuteri è una sinfonia di parole e silenzi che descrivono una comunicazione complessa e ineffabile tra i protagonisti. Il loro tentativo di ritrovare il legame attraverso frammenti di un passato condiviso è il cuore pulsante della pièce, che spinge il pubblico a riflettere sull’importanza dei legami familiari e sulla solitudine che può sgretolare le relazioni umane. Nonostante la presenza fisica nel medesimo spazio, la madre e il figlio sono separati da un abisso di incomprensioni e memorie non detti, un abisso che si fa ponte attraverso il dialogo immaginato e reale.
La regia sensibile di Alice Sinigaglia
La regia di Alice Sinigaglia si fa carico di un lavoro complesso sulla parola e sul suono, arricchendo il testo di Pleuteri con una dimensione sonora che amplifica e complessifica i diversi livelli narrativi. La scenografia e la progettazione del suono, curate rispettivamente da Alessandro Ratti e Federica Furlani, nonché il disegno luci di Luca Scotton, creano un ambiente surreale e suggestivo dove i pensieri diventano concreti e si fondono con la trama scenica.
Sinigaglia esplora i limiti della comunicazione teatrale utilizzando un approccio registico che enfatizza l’assenza di certezze e la ricerca disperata della verità interiore. Gli elementi scenici, dal citofono rumoroso ai piccoli insetti inquietanti, simboleggiano intrusioni esterne che minano l’isolamento emotivo dei protagonisti. La regia, insistendo sulla compresenza di monologhi e dialoghi interconnessi, riesce a dare vita a un racconto viscerale e multistrato, che scava nel profondo delle relazioni familiari e delle identità individuali. La rappresentazione si evolve in una partitura musicale che avvicina il pubblico all’intimità dei personaggi, invitandolo a riflettori sul significato della memoria e della sopravvivenza emotiva.
Madri: un’opera di riflessione e introspezione
“Madri” è molto più di una semplice rappresentazione teatrale; è un’opera che invita a una riflessione personale e collettiva. Ogni battuta, ogni scena, esplorano il delicato equilibrio tra passato e presente, tra ciò che è stato detto e ciò che è rimasto sospeso, tra presenza fisica e assenza emotiva. In un delicato equilibrio tra intimità e distanza, “Madri” sfida lo spettatore a considerare le connessioni che esistono tra il pensiero e la realtà, tra il detto e il non detto.
Le note di regia enfatizzano la complessità tematica dell’opera, sottolineando come i personaggi siano intrappolati in un flusso ininterrotto di pensieri e ricordi che faticano a rimanere tali. La metafora del pensiero come musica suggerisce che le parole sono sia strumenti di connessione sia di separazione, e che, in fondo, la ricerca di significato è una lotta continua tra sentimento e ragione. La rappresentazione teatrale, con il suo linguaggio multiforme, diventa un mezzo per esplorare questi temi universali, toccando le corde della sensibilità umana e invitando alla partecipazione emotiva e intellettuale.
Info utili
Lo spettacolo “Madri” avrà luogo al Teatro Biblioteca Quarticciolo, situato in Via Ostuni 8, Roma. Biglietti disponibili online e nei punti vendita Vivaticket. La biglietteria apre tre ore prima dello spettacolo. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero +39 06 69426 222.
(Fonte e immagine: Antonella Mucciaccio – Ufficio Stampa)