L’intensità del teatro e la sua magia ritornano sul palco del TeatroBasilica, proponendo un’esperienza coinvolgente con l’opera “Il dio dell’acqua”. Dal 13 al 16 febbraio 2025, gli spettatori avranno l’opportunità di immergersi in un viaggio tra riflessione e metafora, grazie al testo evocativo di Gianni Guardigli e alla sapiente regia di Alessandro Di Murro. Questo spettacolo, che vede in scena Daniela Giovanetti e Amedeo Monda, promette di attraversare i confini della realtà e dell’immaginario, trasportando il pubblico tra le onde dell’esistenza umana.
La metafora dell’acqua e l’esistenza umana
Nell’opera “Il dio dell’acqua”, Gianni Guardigli ci porta a riflettere sulla condizione umana attraverso la metafora dell’acqua, che nella sua fluidità rappresenta la costante trasformazione e ciclicità della vita. In scena, un naufrago galleggia, ripercorrendo non solo la sua storia ma anche quella dell’umanità, intrecciata con elementi antichi e misteriosi. Questo personaggio centrale, immerso nella vastità marina, scopre se stesso e il suo legame con il cosmo, rappresentando un punto di contatto tra cielo e mare, realtà e sogno.
Daniela Giovanetti, con la sua interpretazione, guida gli spettatori verso una consapevolezza che spoglia l’essere umano di autocompiacimento, per abbracciare l’umiltà e il rispetto per le potenze universali. Le musiche di Amedeo Monda creano un’eco che accompagna questo percorso introspettivo, completando un’esperienza che invita a una rinascita spirituale e interiore.
Riflessioni sul fondo e la risalita
Le note del drammaturgo Guardigli amplificano la complessità dell’opera, introducendo la figura del naufrago come emblema di chi, toccato il fondo, può scegliere se nascondersi o risalire verso la luce. L’opera esplora in modo moderno la dualità della sofferenza e della speranza, con uno sguardo profondo sull’umanità che desidera riscattarsi dai propri errori.
Simile a un’Odissea contemporanea, l’opera si sofferma sulla necessità di raccontare la nostra storia con mano leggera, capace di accettare disegni più grandi di noi stessi. La figura del naufrago, riprendendo gli archetipi di Ulisse, diventa il simbolo dell’essere umano universale, alle prese con le sfide imposte da una natura sovente avversa. Attraverso la sua innocenza e perspicacia, questo “uomo semplice” suggerisce una via di redenzione e di convivenza armoniosa con il mondo.
Il viaggio emozionale e la trasposizione teatrale
Il regista Alessandro Di Murro ci conduce in un viaggio emozionale attraverso il teatro, costruendo intorno all’opera di Guardigli un’avventura che è anche un incontro tra artisti e pubblico. L’evoluzione del rapporto tra il regista e l’autore, già fruttuoso con rappresentazioni passate, trova una nuova espressione in “Il dio dell’acqua”. Il mare rimane l’ambiente dove identità e paure si confrontano, permettendo al dramma umano di risuonare e manifestarsi completamente.
Le musiche di Amedeo Monda, unite alla drammaturgia e alla presenza scenica di Giovanetti, offrono un’architettura sonora e visiva che tesse un dialogo continuo con il testo, avvolgendo lo spettatore in un mondo di sensazioni viscerali. La rappresentazione si delinea non come mera ricerca di risposte ma come un percorso condiviso di scoperta della propria essenza, che sfida e invita il pubblico a viaggiare insieme verso nuove consapevolezze.
Info utili
“Il dio dell’acqua” sarà in scena al TeatroBasilica nei giorni seguenti:
- Giovedì 13 febbraio alle ore 21:00
- Venerdì 14 febbraio alle ore 21:00
- Sabato 15 febbraio alle ore 19:30
- Domenica 16 febbraio alle ore 16:30
I biglietti hanno un costo di €18,00 per l’intero, €12,00 per ridotti (studenti, under 26, operatori) e €15,00 online. Il teatro è situato in Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma. Per ulteriori informazioni si può contattare il numero: +39 392 9768519.
(Fonte e immagine: Maya Amenduni – Ufficio stampa TeatroBasilica e Gruppo della Creta)