Paola Minaccioni torna a calcare le scene teatrali con una performance che promette di lasciare il segno. “Elena, la matta” è il titolo dello spettacolo che la vede protagonista, ispirato al libro di Gaetano Petraglia “La matta di piazza Giudìa”. La rappresentazione, in scena dal 5 al 16 febbraio 2025 presso la Sala Umberto di Roma, racconta la storia di Elena Di Porto, una figura storica del ghetto ebraico di Roma, attraverso un viaggio che mescola documento storico, emozione e ironia. Minaccioni, con la sua interpretazione, veste i panni di un’antieroina del Novecento, trasformando una storia vera in uno spettacolo di grande impatto emotivo.
La drammaturgia, curata da Elisabetta Fiorito, e la regia di Giancarlo Nicoletti, si avvalgono della musica originale di Valerio Guaraldi, eseguita dallo stesso autore insieme a Claudio Giusti. L’opera, patrocinata dalla Fondazione Museo della Shoah, è un tributo alla libertà e alla ribellione contro le ingiustizie, temi che risuonano con forza anche nei contesti odierni. Attraverso la storia di Elena, il pubblico è trasportato nell’Italia del Fascismo, tra leggi razziali, paura, ma anche speranza e solidarietà.
Elena Di Porto: una donna ribelle e anticonformista
Elena Di Porto, nata nel 1912 in una famiglia ebraica del ghetto di Roma, è il cuore pulsante di questa narrazione. La sua vita è stata segnata da povertà e oppressione, ma anche da una forte indipendenza e un’inesauribile forza di ribellione. Dichiarata pazza dal regime fascista, Elena era tutt’altro che tale. Separata dal marito, antifascista convinta, non accettava passivamente le ingiustizie, tanto da essere rinchiusa più volte nell’ospedale psichiatrico di Santa Maria della Pietà.
Il racconto di Elena è un crescendo di emozioni, narrato con un romanesco addolcito che restituisce tutta la veracità e la potenza di una donna fuori dagli schemi. Attraverso le sue vicende, lo spettacolo ripercorre la lotta contro le angherie del regime, la persecuzione razziale, il confino in Basilicata e il vano tentativo di resistenza durante l’occupazione nazista di Roma. La figura di Elena emerge come un simbolo di resistenza e determinazione, in un’epoca in cui le donne che si ribellavano venivano spesso dichiarate pazze.
Un omaggio alla memoria e alla femminilità
Giancarlo Nicoletti, nelle sue note di regia, sottolinea l’importanza di raccontare storie che non devono essere dimenticate. “Elena, la matta” è un teatro di narrazione che combina monologo d’autore, rievocazione storica e grande performance attoriale. Il teatro, afferma Nicoletti, si basa su un grande testo e un grande interprete, e Paola Minaccioni incarna perfettamente questo spirito, riportando in vita Elena Di Porto con tutta la sua forza e autenticità.
Minaccioni stessa descrive Elena come una donna alla quale ispirarsi ogni giorno, una storia di libertà che spera commuova il pubblico. Lo spettacolo non è un semplice monologo, ma un’esperienza evocativa e coinvolgente che racconta un’epoca, una figura di donna e, con essa, tutta una società. È un invito a riflettere sulla memoria storica come bussola per le scelte del presente e sulla necessità di comprendere la contemporaneità attraverso il passato.
Info utili
“Elena, la matta” sarà in scena alla Sala Umberto di Roma dal 5 al 16 febbraio 2025. Lo spettacolo si terrà anche domenica 16 febbraio alle ore 17. I biglietti sono disponibili a prezzi che variano da 22 a 34 euro e possono essere acquistati online sul sito della Sala Umberto e su TicketOne. La Sala Umberto si trova in Via della Mercede, 50, 00187 Roma.
(Fonte e immagine: Comunicazione&Servizi Ufficio Stampa)