Il compositore e pianista jazz Stefano Bollani, nell’ambito dell’iniziativa “Luglio suona bene”, ha tenuto il 17 luglio a Roma un concerto evento nella suggestiva cavea dell’Auditorium.
Il musicista ha ripresentato “Bollani Carioca” già incoronato successo l’8 marzo 2008 (lo spettacolo nel 2008 si era tenuto nella Sala Petrassi dell’Auditorium, ndr).
L’evento ha attraversato il repertorio della musica popolare brasiliana coinvolgendo gli appassionati spettatori.
Bollani si è diplomato al conservatorio di Firenze nel 1993 e dopo un’esperienza pop con Irene Grandi, Raf e Jovanotti è diventato uno dei jazzisti italiani più apprezzati da critica e pubblico.
Ha collaborato con molti grandi musicisti ma la “sinergia” più importante è stata quella con il trombettista Enrico Rava, suo mentore.
“Bollani Carioca” è un progetto originale in cui si affronta il repertorio meno conosciuto della musica brasiliana, rileggendo autori storici del choro e del samba e affrontando brani della nuova generazione di autori.
Il primo contatto con il Brasile, il musicista, racconta durante il concerto, di averlo avuto a 10 anni guardando per caso un monoscopio RAI con un sottofondo di João Gilberto, piano di Tom Jobim e il sax di Stan Getz.
“Bollani Carioca” nasce invece nel 2006, grazie ad un amico esperto di musica brasiliana: Alberto Riva. Riva ha contribuito alla selezione dei musicisti per la realizzazione dell’album protagonista del concerto.
L’album è stato realizzato in tre giorni a Rio De Janeiro con l’obiettivo di sostituire la figura del cantante con il suono del pianoforte. Il disco, uscito successivamente in tutte le edicole italiane allegato ad un noto giornale, ha visto la partecipazione di Nico Gori, uno dei fiati de “I visionari” (album del 2006, ndr), ed alcuni fra i più importanti musicisti brasiliani: Jorge Helder, Armando Marçal, Jurim Moreira e Marco Pereira.
Bollani ha aperto la serata romana con un assolo, gli altri musicisti si sono presentati sul palco a turno, eseguendo brevi pezzi con i propri strumenti.
Il musicista ha donato una forte interattività al suo pubblico scherzando con naturalezza e presentando i suoi accompagnatori in alcuni casi con aneddoti personali, come nel caso del già citato chitarrista Marco Pereira con cui ha raccontato di aver suonato in una favela.
Il musicista ha parlato di esperienze e impressioni legate alla sua vita carioca, i brasiliani a suo dire incentrano le conversazioni fondamentalmente su amori iniziati e amori finiti e alla fine la morale sembra quasi sempre essere categorica e quindi priva di qualsiasi sfumatura.
Al momento dei fiati, Bollani ha accompagnato l’ospite flautista Nicola Stilo che ha condotto un’esecuzione profonda e intensa, tanto da strappare un grande applauso alla prima pausa del pezzo.
Gli istanti più intensi sono stati quelli in cui il gruppo si è esibito al completo: con il sax e con il flauto di punta. La completezza di suoni e la perfezione acustica del momento hanno incantato il pubblico.
Tra un pezzo e l’altro Bollani non ha mai smesso di intrattenere la platea anche citandosi in terza persona in un “colorato” portoghese.
Lo spettacolo è stato un viaggio tra choro e samba con i brasiliani Zè Nogueira ai sassofoni, Marco Pereira alla chitarra, Jorge Helger al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteria, Armando Marçal alle percussioni e l’italiano Nico Gori al clarinetto.
Più di due ore di concerto in cui sembravano costanti e forti gli inviti a scoprire la passione e la profondità della musica carioca che per l’occasione veniva suonata in quell’angolo di Roma per quel fortunato pubblico che poteva assistere all’evento.