L’inferno di Guantanamo prende vita sul palcoscenico del Teatro Ivelise di Roma con lo spettacolo “Grideranno le pietre”, scritto da Antonio Mocciola e diretto da Giorgio Gori. Questa rappresentazione, che si svolgerà dal 13 al 15 dicembre, promette di scuotere il pubblico con una narrazione intensa e provocatoria, esplorando le dinamiche di potere e violenza in un contesto claustrofobico. Con un cast di talento che include Noemi Gherrero, Giuliano Del Gaudio e Ilias Christoforidis, la pièce si addentra nei meandri della violenza psicologica e fisica, mettendo a nudo le contraddizioni e le ipocrisie del potere.
Un intreccio di storie di potere, sesso e violenza
Lo spettacolo “Grideranno le pietre” si svolge nell’inferno di Guantanamo, un luogo simbolico dove si intrecciano storie di potere, sesso e violenza. Qui, una donna-sergente, interpretata da Noemi Gherrero, è determinata a ottenere una confessione da due sospetti terroristi, portati in scena da Giuliano Del Gaudio e Ilias Christoforidis. L’atmosfera tesa e claustrofobica del teatro amplifica la tensione tra i personaggi, che si trovano coinvolti in un gioco di forza dove la violenza è l’unico strumento per piegare la volontà dei prigionieri. Tuttavia, è proprio questa violenza che innesca una spirale di eventi incontrollabili, mettendo in luce le dinamiche di potere che corrompono e distruggono.
Le relazioni tra i personaggi sono complesse e ambivalenti, riflettendo le contraddizioni intrinseche della natura umana. L’amore che nasce dalla violenza, il tradimento alimentato dalla paura e il potere che corrompe sono temi centrali nello spettacolo. Mocciola utilizza questi elementi per costringere il pubblico a riflettere sulla natura del potere e sulle conseguenze delle azioni umane, offrendo una critica feroce e spietata delle istituzioni militari e religiose.
Una critica feroce al potere militare e religioso
“Grideranno le pietre” è una denuncia potente contro l’orrore dei poteri militari e religiosi, che utilizzano il sesso come strumento di controllo e dominio. Nel mondo descritto da Mocciola, il corpo diventa pura merce e Dio è solo una scusa per infliggere tortura e morte. Lo spettacolo mette in scena una realtà in cui nessuno si salva: seduzioni, fallimenti e tradimenti si susseguono, mentre i veri padroni del mondo restano nell’ombra, senza mai sporcarsi le mani.
Il titolo dello spettacolo è una citazione ironica di un passo del Vangelo attribuito ai farisei: “Maestro, perché non sgridate i vostri discepoli?” “Se loro taceranno, grideranno le pietre”. Questa scelta sottolinea l’intento provocatorio dell’opera, che mira a dare voce a chi è stato ridotto al silenzio dalla violenza e dall’oppressione. La rappresentazione si presenta quindi come un urlo di denuncia contro le ingiustizie del nostro tempo, un invito a non restare indifferenti di fronte alla brutalità del potere.
Info utili
Lo spettacolo “Grideranno le pietre” sarà in scena al Teatro Ivelise di Roma per tre giorni, dal 13 al 15 dicembre. Le rappresentazioni si terranno venerdì 13 e sabato 14 dicembre alle ore 21:00, e domenica 15 dicembre alle ore 17:30. Il teatro si trova in Via Capo D’Africa 8/12, nel cuore della capitale. Un appuntamento imperdibile per chi desidera riflettere sulle dinamiche di potere e violenza che permeano la nostra società, attraverso una rappresentazione teatrale intensa e provocatoria.
(Fonte e immagine: Alessandra Ventimiglia)