La rassegna “Corpi in ascolto”, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, accoglie con entusiasmo la prima nazionale di “The Cloud” di Arkadi Zaides. Questo evento si terrà il 21 novembre presso lo Spazio Rossellini di Roma, presentato dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita | Spellbound. Il progetto, curato da Valentina Marini, è stato selezionato nell’ambito dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024”, realizzato in collaborazione con SIAE. Dopo aver debuttato a Gent, in Belgio, e aver calcato i palcoscenici di importanti festival in Francia e Svizzera, “The Cloud” arriva finalmente in Italia, promettendo di portare il pubblico romano in un viaggio tra corpo e tecnologia.
“The Cloud” è un’opera multimediale che esplora le complesse interazioni tra la crisi climatica e l’avvento dell’intelligenza artificiale, partendo dal disastro nucleare di Chernobyl. Arkadi Zaides, artista bielorusso di fama internazionale, utilizza la sua pratica di “coreografia documentale” per esaminare la nube radioattiva di Chernobyl come simbolo di una crisi ecologica globale. L’opera interroga il pubblico sulla percezione della realtà in un’era dominata dalla tecnologia, trasformando la nube in un “iper-oggetto”, come definito dal filosofo Timothy Morton, che sfida la comprensione umana attraverso la sua diffusione nel tempo e nello spazio.
La riflessione sull’intelligenza artificiale e la crisi climatica
Zaides utilizza l’intelligenza artificiale per raccogliere dati e informazioni, ponendo domande cruciali sul ruolo del corpo umano in un mondo sempre più tecnologico. “The Cloud” invita il pubblico a riflettere sulla singolarità del corpo umano, confrontandosi con la nube tossica e la nuvola di dati che minacciano la nostra esistenza. L’opera esplora la fragilità del corpo e la sua resilienza postumana, cercando di capire dove si colloca l’essere umano in questo nuovo contesto.
In “The Cloud”, Zaides affronta un nuovo tipo di confine: quello tra il corpo e l’esterno. Questo tema è particolarmente significativo per l’artista, che ha esplorato il concetto di confine geopolitico nei suoi lavori precedenti, come “Talos” e “Necropolis”. Nato in Bielorussia e cresciuto tra Israele e l’Europa, Zaides porta sul palco una prospettiva unica, evidenziando come la pelle diventi il confine quando l’esterno diventa pericoloso. La performance si propone di illuminare le paure esistenziali dell’umanità e le grandi tematiche di un mondo in procinto di collassare.
Un dialogo tra arte e pubblico
L’evento del 21 novembre rappresenta un’occasione imperdibile per scoprire il lavoro di Arkadi Zaides, un artista riconosciuto a livello internazionale per la sua capacità di affrontare questioni di diritti umani e di mettere in luce le sfide esistenziali del nostro tempo. Dopo la performance, Zaides incontrerà il pubblico in un dialogo con la studiosa Ariadne Mikou, offrendo un’opportunità unica di approfondire i temi trattati nello spettacolo.
Durante la performance, il pubblico avrà accesso a un testo tradotto, da consultare alla fine, per agevolare l’esperienza sonora e visiva. Questa scelta sottolinea l’importanza di immergersi completamente nell’opera, senza distrazioni, per cogliere appieno il messaggio dell’artista. “The Cloud” si presenta come un’esperienza multisensoriale che sfida il pubblico a confrontarsi con le complessità del mondo moderno.
Info utili
La prima nazionale di “The Cloud” di Arkadi Zaides si terrà il 21 novembre alle ore 20.30 presso lo Spazio Rossellini, situato in Via della Vasca Navale, 58 a Roma. L’evento fa parte della rassegna “Corpi in ascolto”, un progetto vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024”. Subito dopo la performance, il pubblico avrà l’opportunità di partecipare a un dialogo con l’artista e la studiosa Ariadne Mikou.
(Fonte e immagine: Alessandro Gambino – GDG press)