L’universo teatrale di Anton Čechov si arricchisce di una nuova, imperdibile rappresentazione con l’arrivo di “Zio Vanja” al Teatro Vascello di Roma, inserendosi come seconda tappa del coinvolgente Progetto Čechov. Dal 9 al 14 aprile, lo spettacolo si dipana attraverso le complesse dinamiche familiari e sociali caratteristiche dell’autore russo, portando in scena un cast di personaggi intensi e profondamente umani sotto la regia attenta di Leonardo Lidi.
Una famiglia al crocevia
In “Zio Vanja”, il palcoscenico diventa lo specchio di una famiglia e di una società che si trovano a un bivio esistenziale. Gli interpreti, capitanati da figure come Giordano Agrusta nel ruolo di Il’ja Il’ic Telegin e Maurizio Cardillo nei panni di Aleksandr Vladimirovjc Serebrjakov, danno vita a un affresco umano dove ogni personaggio porta il peso di un’esistenza contraddittoria. La rappresentazione è un viaggio attraverso le speranze, le delusioni, gli amori e le disillusioni di questa “strana famiglia”, che un tempo sembrava muoversi con ordine e credibilità verso un futuro promettente. La morte di Vera, figura chiave nella narrazione, segna il punto di non ritorno verso la disillusione e la crisi dei valori.
Il declino di un ideale
Con la perdita di Vera, si spegne anche la speranza in un domani migliore, lasciando spazio a un cinismo disilluso che pervade le relazioni tra i personaggi. Il regista Lidi, attraverso una scenografia essenziale ma evocativa firmata da Nicolas Bovey e costumi di Aurora Damanti, riesce a trasmettere la trasformazione di un ambiente che da fertile terreno di speranze si muta in una casa “culturalmente morta”. Il testo di Čechov, con la sua immancabile ironia e capacità di introspezione psicologica, trova in questo allestimento una lettura contemporanea che sottolinea l’attualità del dramma umano e sociale rappresentato.
La vitalità del teatro
Nonostante il tema della disillusione pervada lo spettacolo, “Zio Vanja” non rinuncia a esplorare le potenzialità redentive dell’arte e del teatro. L’opera diventa così un appello alla vitalità creativa, capace di interrogare e di mettere in discussione le sterili certezze dell’intellettualismo disimpegnato. La performance invita lo spettatore a riflettere sulla capacità dell’arte di sollevare domande, di smuovere le coscienze e di offrire, anche nel disincanto, una prospettiva di rinascita.
Info utili
Per assistere a questa imperdibile rappresentazione di “Zio Vanja”, gli appassionati di teatro possono recarsi al Teatro Vascello di Roma dal 9 al 14 aprile, con spettacoli che variano nei giorni della settimana: martedì al venerdì alle ore 21, sabato alle 19 e domenica alle 17. I biglietti hanno un costo di 25 euro per l’intero, con riduzioni disponibili per over 65 (20 euro), Cral e enti convenzionati (18 euro), e per studenti, universitari, docenti e operatori delle scuole di teatro, cinema e danza (16 euro), così come per gruppi di almeno 10 persone (16 euro a persona). È possibile acquistarli telefonicamente o direttamente online sul sito del Teatro Vascello, oltre che attraverso il circuito Vivaticket. Per maggiori informazioni, è possibile contattare il teatro ai numeri 06 5881021 – 06 5898031. Il Teatro Vascello si trova in Via Giacinto Carini 78, nel quartiere Monteverde di Roma.