Nel cuore della scena teatrale romana, dal 7 al 10 marzo, il Teatro Lo Spazio diventa palcoscenico di una prima assoluta che promette di lasciare un segno indelebile nel panorama delle arti performative: “Clitennestra, voi la mia coscienza io il vostro grido”. Questo spettacolo, frutto dell’ingegno creativo di Eleonora Lipuma e Federica Genovese e portato in scena sotto la regia attenta di Alessia Tona, si annuncia come un’esperienza teatrale immersiva e provocatoria.
Un viaggio tra classico e contemporaneo
La narrazione prende le mosse dalla drammaturgia classica, navigando attraverso i testi immortali dei grandi tragici greci, per poi approdare alle rive della letteratura contemporanea, con un occhio di riguardo verso le opere di Marguerite Yourcenar. Questo percorso, tuttavia, non si limita a un’esplorazione accademica del passato ma si intreccia strettamente con tematiche di bruciante attualità, trasformando le vicende di Clitennestra in un potente strumento di riflessione sui fatti di cronaca che scandiscono i nostri giorni. La figura di Clitennestra, imputata per l’omicidio del marito Agamennone, si erge a simbolo di una lotta interiore che sfocia in una tragica esaltazione della follia e della disperazione umana. La sua testimonianza si snoda attraverso un dialogo serrato con la propria coscienza, dando vita a un intreccio drammatico in cui il confine tra realtà e simbolismo si fa sempre più labile.
Un palcoscenico di voci e memorie
L’originalità della messinscena proposta da Tona risiede nella capacità di trasformare i dialoghi interni di Clitennestra in un vero e proprio coro di voci che popolano il palcoscenico, incarnando i vari personaggi che animano questa tragedia tanto personale quanto universale. Questa scelta regista non solo amplifica l’intensità emotiva dello spettacolo ma ne fa emergere con forza il carattere esasperatamente attuale. Gli spettatori sono invitati a immergersi in un viaggio attraverso il tempo, dove le figure mitologiche si specchiano dolorosamente nelle nostre cronache quotidiane, rivelando un filo rosso di crudeltà e abbandono che attraversa indisturbato i secoli.
Note di regia: un doppio binario narrativo
Le note di regia sottolineano la volontà di creare un dialogo continuo tra il dramma antico di Clitennestra e le tragedie moderne, come quella di Novi Ligure, evidenziando la ciclicità del dolore e della vendetta che lega indissolubilmente i destini dei personaggi. Clitennestra diventa così la prima Erika della storia, anticipatrice di un destino tragico che troverà eco nelle vicende di sua figlia Elettra e, per analogia, nella cronaca nera contemporanea. Il tema dell’abbandono, della sottomissione e della ricerca di una giustizia personale diventa il leitmotiv che unisce le epoche, offrendo al pubblico uno spaccato di umanità in perenne conflitto con i propri demoni interiori.
Info utili
“Clitennestra, voi la mia coscienza io il vostro grido” si terrà al Teatro Lo Spazio, sito in Via Locri 43, Roma, dal 7 al 10 marzo. Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21, ad eccezione della domenica, quando il sipario si alzerà alle 17. I biglietti sono disponibili al prezzo di 15 euro (intero) e 12 euro (ridotto), con possibilità di godere di un aperitivo presso il bar del teatro a partire dalle 20.00. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il numero 339 775 9351 o il 06 77204149.