Arriva al Palalottomatica di Roma l'8 e il 9 maggio lo spettacolo che ha incantato più di 3 milioni di spettatori in tutto il mondo. Tra ritmi battenti e danze tribali, difficile restare seduti…
E' nata una notte del 1973 l'idea di mettere in piedi uno spettacolo come 'Afrika! Afrika!' André Heller, innovativo artista viennese, si trovava al Festival di Zagora, ai confini del deserto del Sahara, e venne affascinato dall'energia e dal talento degli artisti che si esibivano.
Cominciò così un viaggio attraverso tutta l'Africa che durò due anni, un casting affascinante e avventuroso in cui selezionò i migliori artisti, cercando di catturare lo spirito del continente.
Non è semplice dare una definizione di 'Afrika! Afrika!', una sorta di Cirque du Soleil tribale composto da 160 artisti africani.
Per due ore e mezzo il palco si anima di ritmi e colori che danno luogo ad uno spettacolo che unisce teatro, circo, musica e danza.
L'effetto è una performance innovativa, dove il corpo e lo spirito degli artisti comunicano il legame con le loro radici, come la sudafricana Nokulunga Buthelezi, detta la ‘ragazza serpente' per il modo in cui si avvolge su se stessa, Jean-Claude Belmat, che ondeggia su delle funi a mezz'aria, i ballerini che fanno il tip tap con gli stivali di gomma, evocando il rumore dei passi dei lavoratori delle miniere, o ancora i 17 artisti del gruppo Hakuna Matata, con le loro evoluzioni da brivido su dei pali.
E' imponente l'effetto scenico, come le dimensioni dell'Africa stessa, e inaspettate e sorprendenti sono le forme artistiche che vengono proposte, in un mix che combina tradizioni, arte e capacità atletiche.
Acrobazie e contorsionismo, ritmi e colori, quindi, ad indicare quanto le varie forme artistiche si possano fondere tra loro generandone di nuove, lontano dalle divisioni tradizionali cui noi siamo abituati.
Nel risultato finale si riconosce senz'altro la maestria dello scenografo ivoriano Georges Momboye, che è riuscito nel non facile compito di combinare il lavoro dei 160 artisti provenienti da ogni angolo del continente, dal Marocco al Kenia, dal Senegal a Zanzibar, dal Mali al Sud Africa, ognuno con la sua esperienza, la sua lingua, le sue origini.
Alcuni di loro non erano mai usciti dal loro villaggio natale, parlavano solo dialetti locali e chiedevano di cucinare secondo le loro tradizioni nelle camere d'albergo, ma insieme hanno dato vita ad uno degli spettacoli più visti al mondo.
Nell'ufficio del produttore, Matthias Hoffmann, si leggono le parole di uno spettatore speciale, l'ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan: "Afrika! Afrika! è uno spettacolo che, attraverso musica e danza, evidenzia la straordinaria diversità culturale del continente e lascia che gli artisti si esprimano in maniera totale e libera.
Ecco perchè sono fiero di essere anch'io un fan".
Parole che possono essere sottoscritte da chiunque abbia visto 'Afrika! Afrika!'