Elsa che parla alle lampade si anima di figure femminili appartenenti all’infanzia dell’autrice, donne che riemergono da un passato lontano e che si presentano ad Elsa per starle vicino, per darle consigli, per affrontare momenti delicati e difficili della sua esistenza. Sono fantasmi, fili che legano la protagonista a ricordi di una vita lontana che torna per intrecciarsi agli eventi del presente.
Le donne che popolano questa opera, che hanno ispirato i personaggi del monologo, sono reali, anime di cui si sente l’odore, si percepisce l’essenza, si ricordano gli atteggiamenti, le risate, gli indumenti.
Queste donne, che hanno sofferto molto per amore, tornano per regalarci un ricordo, un insegnamento, un dono da portare nel presente.
L’opera, legata a doppio filo con i ricordi d’infanzia, affronta il delicato rapporto uomo-donna con leggerezza e ironia, sfiorando anche aspetti tragici e dolorosi di una relazione da sempre complessa e irrisolta, piena di passione, intimità confidenza, leggerezza e violenza, come ci racconta ancora oggi, con amarezza, la cronaca dei nostri giorni.
Vi aspettiamo il 10 e 11 gennaio al Teatro Porta Portese.
Fonte: Sarah Mataloni