Teatro Villa Pamphilj: 3 giorni dedicati a Dario Fo e Franca Rame

Al Villa Pamphilj di Roma 3 giorni dedicati a Dario Fo e Franca Rame, con il maestro Mario Pirovano.Il 28 e 29 dicembre lo stage Il Teatro Epico e di Fabulazione di Dario Fo e Franca Rame, e il 30 lo spettacolo Mistero Buffo.

Esilarante, provocatorio, potente, attuale, epico, magistrale: “Mistero Buffo”, lo spettacolo più famoso di Dario Fo e Franca Rame, va in scena a Roma al Teatro Villa Pamphilj, il 30 dicembre 2023 alle ore 11,30 con l’interpretazione di Mario Pirovano e la regia firmata dallo stesso Fo.
Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Teatrale Fo Rame e patrocinato dalla Fondazione Fo Rame, è stato allestito in nuova forma nel 2019 per celebrare i cinquanta anni dalla prima rappresentazione di Mistero Buffo. Rappresentato per la prima volta nel maggio del 1969 e riproposto, fino ad oggi, in oltre cinquemila allestimenti, ogni volta arricchiti da nuove giullarate, “Mistero Buffo” è un capolavoro che ha segnato la storia del Novecento. Uno straordinario impasto comico-drammatico, messo in scena in Italia e all’estero, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nei teatri e persino nelle chiese, le cui radici affondano nel teatro popolare, quello delle sacre rappresentazioni medievali, dei giullari e della Commedia dell’Arte. Dario Fo e Franca Rame hanno raccolto per anni racconti orali, leggende e documenti di teatro popolare di varie regioni italiane per poi riproporli in questo esilarante spettacolo. I monologhi, fortemente provocatori, hanno un sapore ironico e profetico, che diverte, stimola, affascina. Mistero Buffo è uno spettacolo che ha la capacità di coinvolgere tutti, anche le più giovani generazioni. Le giullarate, infatti, affrontano tematiche sempre attuali: il potere, l’ingiustizia, la fame, la ribellione, la ricerca di una vita degna da condividere gioiosamente. I continui richiami all’attualità, che fanno da cornice ai vari brani svelano il presente con le sue false ingenuità ed ipocrisie, regalando al pubblico tanti momenti di riflessione ma anche di incontenibile comicità. I brani sono recitati in un linguaggio che unisce diversi dialetti dell’Italia settentrionale e centrale: una lingua perfettamente comprensibile, grazie alla potente gestualità di Mario Pirovano, che lo stesso Fo ha definito “fabulatore di grande talento”.

Inoltre, per le giornate dedicate allo Studio e pratica delle tecniche espressive della Commedia dell’Arte, organizzate dal Teatro Villa Pamphilj, il 28 e 29 dicembre (dalle ore 10 alle 17.30), Mario Pirovano terrà lo stage Il Teatro Epico e di Fabulazione di Dario Fo e Franca Rame. Il programma comprende: la potenza della voce, questa sconosciuta; il corpo come una marionetta, le incredibili ed infinite possibilità del nostro “corpo fisico”; come superare la fatidica quarta fila; riempire il palcoscenico solo con la propria presenza; il gesto, la voce, trasformate in maschera. (Per informazioni e iscrizioni tel. 06 5814176 – scuderieteatrali@gmail.com)

Il Teatro Villa Pamphilj, con la direzione artistica di Veronica Olmi, è parte del sistema Teatri in Comune di Roma Capitale – Assessorato alla con il coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura

Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Villa Pamphilj Largo 3 giugno 1849 | 00164 Roma
(ingresso Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a)
Orari segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18
tel 06 5814176
Ingresso 10 euro (consigliata la prenotazione)

MISTERO BUFFO
Nell’Aula Magna dell’Università Statale di Milano, occupata da oltre 2000 studenti, entrò il 30 maggio 1969 Dario Fo per presentare in anteprima assoluta il suo “Mistero Buffo”. Fu l’inizio di un percorso che attrasse subito centinaia di migliaia di persone, la maggior parte delle quali non frequentavano il teatro nei circuiti classici e convenzionali.
Riproposto dal 1969 ad oggi in oltre 5000 allestimenti, in Italia e all’estero, nelle piazze, nelle scuole, nelle fabbriche, nei teatri, e anche nelle chiese! Arricchito di volta in volta da nuove e diverse giullarate, “Mistero Buffo” è uno straordinario impasto comico-drammatico le cui radici affondano nel teatro popolare, quello delle sacre rappresentazioni medievali (chiamate misteri), dei giullari e della commedia dell’arte.
Per anni Dario Fo, insieme a Franca Rame, ha raccolto documenti di teatro popolare di varie regioni italiane e li ha ricostruiti in questo spettacolo dal sapore ironico e profetico che diverte, stimola, affascina, ed ha la capacità di coinvolgere anche le più giovani generazioni.
Le giullarate, infatti, affrontano tematiche sempre attuali: il potere, l’ingiustizia, la fame, la ribellione, la ricerca di una vita degna da condividere gioiosamente.
La lingua in cui vengono recitate è un particolare insieme di dialetti delle regioni settentrionali e centrali dell’Italia, una lingua sempre perfettamente comprensibile grazie alla forza della gestualità che accompagna la narrazione. Si tratta di un monologo senza scenario, senza musica, senza costumi, che sollecita l’immaginazione e la partecipazione degli spettatori al punto da rendere quasi visibile, sulla scena, una molteplicità di personaggi, di oggetti e di luoghi.
Il carattere di questa recitazione ci riporta di colpo alle origini della tradizione orale, della narrazione pura che trova la sua forza nella ricchezza del racconto e nella mimica dell’attore. È questo carattere che ha influenzato le generazioni teatrali successive a Fo, e in particolare il suo diretto allievo Mario Pirovano, che da anni porta con successo i testi di Dario Fo e Franca Rame nei teatri di tutto il mondo.
Numerosi sono i monologhi che Dario Fo e Franca Rame hanno portato in scena nelle varie edizioni di Mistero Buffo, e oggi, per festeggiare i primi 50 anni di questo spettacolo che ha segnato la storia del teatro, verranno proposti alcuni fra quelli che vennero portati in scena durante le primissime rappresentazioni

Lo spettacolo MISTERO BUFFO sarà composto da alcune delle giullarate che lo hanno reso famoso in tutto il mondo: La nascita del giullare, La fame dello Zanni, Il primo miracolo di Gesù Bambino, Il miracolo di Lazzaro, Le nozze di Cana, Il Grammelot dell’avvocato inglese, Bonifacio VIII.

LA NASCITA DEL GIULLARE: Il testo, ispirato a due racconti medievali, è la descrizione di una trasformazione: dalla condizione umana di sottomesso a quella di protagonista. Il contadino diventa giullare trovando la forza di raccontare sofferenze e ingiustizie non con autocommiserazione ma con l’arma potente della satira e dell’ironia. Ad incitarlo in questo ribaltamento è stato lo stesso Gesù Cristo, che vuole tutti liberi, consapevoli della propria forza e dell’importanza dell’agire collettivo per diventare padroni del proprio destino.

LA FAME DELLO ZANNI: Il protagonista di questo racconto è lo Zanni, un contadino del Cinquecento senza lavoro, che vive nelle valli di Bergamo e Brescia: una delle maschere più famose della Commedia dell’Arte. Con contorsioni e sproloqui da funambolo, lo Zanni ci descrive l’incubo suscitato dalla mancanza di cibo. La sua è una fame atavica, provocata da guerre e sconvolgimenti economici, ma ci appare ancora spaventosamente attuale.

IL PRIMO MIRACOLO DI GESU’ BAMBINO: È il poetico racconto tratto dai Vangeli apocrifi che descrive come il piccolo Gesù, per farsi accettare dagli altri bambini, realizza un miracolo stupefacente: fa volare gli uccellini di argilla che essi hanno fatto con le loro mani. Quando il figlio dell’uomo più ricco della città interviene a distruggere questi giochi, il piccolo Gesù reagisce in modo infantile ma tremendo a questa prepotenza.

IL MIRACOLO DI LAZZARO: È questa la descrizione parodistica del miracolo più popolare del Nuovo Testamento, vissuto come grande happening del tempo. La drammaticità del momento s’intreccia alla comicità delle diverse situazioni e dei molteplici personaggi, dal guardiano del camposanto al venditore di sardine, dal distributore di sedie allo scommettitore… La voce dell’attore dà vita a tutti questi spettatori curiosi, venuti per assistere all’eccezionale evento.

LE NOZZE DI CANA: Due sono i personaggi che conducono questa rappresentazione: l’ubriaco e l’angelo. L’angelo vorrebbe presentare secondo i canoni tradizionali il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino; l’ubriaco vuole a sua volta raccontare l’evento come lo ha vissuto di persona, e riesce ad imporre il suo punto di vista. Il racconto è l’esaltazione dell’umana gioia di vivere e della condivisione che lo stesso Gesù generosamente sollecita.

IL GRAMMELOT DELL’AVVOCATO INGLESE: L’avvocato si trova a difendere un giovane, non nuovo ad atti di violenza carnale, che è stato accusato di stupro. Egli dimostrerà, attraverso gesti allusivi e un linguaggio di parole-non parole, la totale innocenza del suo cliente, presentandolo come timido e dedito soltanto agli studi; sosterrà che è stata la ragazza a provocare il giovane con la propria seduttiva bellezza e che comunque lei è stata del tutto consenziente!

BONIFACIO VIII: Questo monologo racconta del Papa che Dante ha condannato all’inferno ancora prima che morisse. Bonifacio, vestito con paramenti sacri di grande magnificenza, parte in processione insieme a frati e cardinali, ma incontra un’altra processione, quella di povera gente guidata da Cristo in persona. La giullarata ci presenta il pontefice prima nel rito quotidiano della sua vestizione, poi nel suo incontro-scontro con Gesù: classico anacronismo medievale, teso a sottolineare l’immensa differenza fra i due.

L’IMPORTANZA DI MISTERO BUFFO NELLA STORIA DEL TEATRO DEL NOVECENTO
… nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati. (…) Se c’è qualcuno che merita l’epiteto di giullare, nel vero senso della parola, questo è lui. Il misto di risa e serietà è il suo strumento per risvegliare le coscienze sugli abusi e le ingiustizie della vita sociale. (Motivazione dell’Accademia di Svezia alla consegna del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997)

MARIO PIROVANO. ATTORE CON REFERENZE D’AUTORE
“Mario Pirovano è un autodidatta di grandi qualità espressive. Per anni è stato ad ascoltare le mie esibizioni, ha seguito le lezioni e le dimostrazioni che davo ai giovani attori. Alla fine ha assimilato come un’idrovora tutti i trucchi e la “sapienza” del mestiere al punto da poter arrivare ad esibirsi da solo con grande successo. Personalmente ho assistito ad una sua esibizione nell’Università di Firenze, facoltà di lettere. L’ho trovato eccezionale. Soprattutto non mi faceva il verso, non mi imitava. Dimostrava una propria carica del tutto personale, una grinta di fabulatore di grande talento”. (Dario Fo, Firenze, giugno 1991)

Alcune recensioni sul Mistero Buffo interpretato da Mario Pirovano:
http://mariopirovano.it/new_site/teatro/recensioni/mistero-buffo

Mario Pirovano nasce nel 1950 e trascorre la sua infanzia e adolescenza in campagna a Pregnana Milanese. Nella prima metà degli anni settanta si trasferisce a Londra, dove continua a svolgere i più diversi lavori finché nel 1983 incontra Dario Fo e Franca Rame.
“Vivevo a Londra da quasi dieci anni. Una sera sono andato al teatro ‘Riverside Studios’ per assistere a Mistero Buffo: fu una folgorazione. Nella lingua, nei gesti, nei personaggi e nelle storie popolari di quell’opera io ritrovavo le atmosfere e le situazioni della mia infanzia contadina. Nella denuncia dell’ingiustizia, nella voglia di riscatto e nell’ironia mi sono riconosciuto subito completamente, consapevole del valore sociale oltre che artistico del testo. Sono tornato ogni sera a teatro per rivedere lo spettacolo e conoscere, finalmente, Dario Fo e Franca Rame”.
Nello stesso anno entra stabilmente nella loro compagnia dove svolge le mansioni di traduttore, comparsa, aiuto elettricista, aiuto macchinista, responsabile della diffusione del materiale editoriale, direttore di scena, assistente alla regia, seguendo i due attori anche nelle tournée internazionali. Viene così a trovarsi in una posizione privilegiata, come un artista che apprende direttamente il mestiere in una bottega del Rinascimento: dalla scrittura dei testi alla prima lettura con gli attori, alle prove sul palcoscenico, ai continui cambiamenti dell’opera nel suo divenire. Nel 1991 Pirovano arriva a esibirsi lui stesso da solo sulla scena proprio con il Mistero Buffo, di cui ormai conosce ogni segreto

Spettacoli. Sul modello di Fo, Pirovano porta avanti la tradizione degli antichi narratori e giullari di ogni paese che si servivano soltanto della voce e del gesto per conquistare l’attenzione del pubblico.
Nel corso degli anni mette in scena in Italia e nel mondo, dall’Europa all’America all’Asia, all’Africa e all’Australia, alcuni dei monologhi più famosi di Dario Fo, anche in lingua inglese e in spagnolo: oltre al classico Mistero Buffo, rappresenta Johan Padan a la Descoverta de le Americhe, Lu Santo Jullare Françesco e Il Magnifico Ruzzante, Vorrei morire anche stasera se dovessi sapere che non è servito a niente. Negli ultimi anni ha messo in scena Darwin, sempre di Dario Fo, e In Fuga dal Senato di Franca Rame con l’attrice Sara Bellodi. I luoghi dello spettacolo sono i più vari: teatri, scuole, ville, parchi, università, ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura, piazze, palestre, chiese, centri sociali.

Attività didattica. Nel corso degli anni affianca alla recitazione la conduzione di seminari e laboratori teatrali per dilettanti, aspiranti attori, scuole e professionisti in tutta Italia. Dal 2008 è presente annualmente all’Umbra Institute di Perugia con lezioni e spettacoli per gli studenti americani. Assieme a Dario Fo, Franca Rame e Jacopo Fo, ha tenuto per diversi anni corsi di teatro nella Libera Università di Alcatraz (Perugia). Nel 2015, sempre ad Alcatraz, ha formato un gruppo di attori mozambicani all’interno del progetto “Il teatro fa bene” diretto da Jacopo Fo.
Oltre che in Italia, ha tenuto workshop all’estero: Portogallo, Irlanda, Inghilterra, Svezia, Kenya, Etiopia, Canada, Stati Uniti, Argentina, Palestina, Pakistan, Cina, Singapore, Australia.

Traduzioni. Traspone dal francese antico all’italiano Le jeu de Robert et Marion di Adam de la Halle.
Traduce nel 2002 Johan Padan a la Descoverta de le Americhe (Johan Padan and the Discovery of America).
Nel 2009 traduce in inglese Lu Santo Jullare Françesco (Francis the Holy Jester), che viene pubblicato dalla casa editrice londinese Beautiful Books.
Nel 2011 traduce il testo inedito di Dario Fo e Jacopo Fo La ballata di John Horse (The John Horse ballade), storia epica dei Seminole, indiani della Florida. Sempre nel 2011 traduce in inglese quattro opere del commediografo rinascimentale Angelo Beolco, detto Ruzante, sulla base della riscrittura dei testi effettuata da Dario Fo: L’orazione al Cardinal Cornaro (Oration to Cardinal Cornaro), Ruzante che viene dal campo (Speech of Ruzante who came back from the battlefield), Dialogo tra Galileo e il contadino Nale (Dialogue between Galileo and the peasant Nale), La Vita (Life).
Nel dicembre 2017 negli Stati Uniti la casa editrice Opus book Publishers pubblica la traduzione completa, ad opera di Mario Pirovano, dell’originale Lu Santo Jullare Françesco di Dario Fo, con il titolo Holy Jester! The Saint Francis Fables, illustrata da circa 40 disegni dell’Autore, che ottiene entusiastiche recensioni.

LA COMPAGNIA TEATRALE FO RAME
C.T.F.R. srl, la cui sigla sta per Compagnia Teatrale Fo Rame, è stata fondata da Franca Rame, Dario Fo e Jacopo Fo nel 1989. Da più di vent’anni cura l’allestimento, la rappresentazione e la diffusione di spettacoli teatrali, radiotelevisivi e cinematografici e si occupa dell’organizzazione e della gestione di attività culturali, mostre e dell’organizzazione di spettacoli ed eventi in numerosi paesi del mondo, anche avvalendosi di una rete di traduttori, registi, gruppi teatrali, compagnie ed agenti.
La C.T.F.R. diffonde le sue attività e iniziative culturali, artistiche e di comunicazione tramite tutte le tipologie di media (dalla radio alle piattaforme online) e oggi rappresenta una delle realtà più significative al mondo nel campo della diffusione della cultura ed è partner in numerosi progetti europei dedicati alle arti performative.
Dal 1993 è stato creato l’Archivio digitale Franca Rame e Dario Fo che è stato ideato, progettato e realizzato da Franca Rame che lo ha reso disponibile online nel 1995. L’archivio della compagnia conserva preziosi materiali della Famiglia Rame datati a partire dal XVIII sec. in poi. Si compone di una ricca collezione di registrazioni, foto, copioni, manoscritti, stesure progressive dei lavori svolti, disegni, dipinti, bozzetti, manifesti, copie di contratti, fatture, , articoli, pubblicazioni italiane e straniere, premi e tutto quanto racconta la vita artistica, politica, personale di Franca Rame e Dario Fo.
Per valore artistico e ricchezza dei contenuti, l’Archivio Franca Rame e Dario Fo è stato riconosciuto patrimonio culturale della storia Italiana e pertanto a Dicembre 2015 è stato dichiarato archivio d’interesse storico particolarmente importante da parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del . Da marzo 2016 il materiale dell’Archivio Rame Fo è ospitato presso l’Archivio di Stato di Verona e, come sognato da Franca Rame e Dario Fo, uno degli obbiettivi del figlio Jacopo Fo è quello di realizzare, in collaborazione con il Ministero e gli Archivi di Stato, un Museo e Polo Culturale dove esporre in maniera permanente il materiale dell’Archivio di famiglia in modo da renderlo accessibile a tutti.
Da febbraio 2017 è iniziata la messa in onda del documentario Dario Fo e Franca Rame: la nostra storia prodotto da C.T.F.R. per Rai 5. Una rilettura degli ultimi sessant’anni di storia del teatro e della società italiana attraverso gli spettacoli e la biografia del premio Nobel Dario Fo e della sua compagna d’arte e di vita, Franca Rame. Un totale di 25 puntate delle quali le ultime 5 andranno in onda da Agosto 2018.
Nel corso dell’ultimo anno sono numerose le mostre curate dalla Compagnia; in particolare segnaliamo:

  • Il mestiere del narratore inaugurata presso Palazzo Barberini a Roma in collaborazione con il MIBACT
  • La figura femminile dipinta da Dario Fo allestita a Cesenatico in occasione della festa della donna
  • Un pittore recitante allestita a Bologna, Savona e Genova in collaborazione con Cesare Lisandria
  • Omaggio a Dario Fo e Franca Rame mostra fotografica inaugurata a Torino il 13 ottobre 2017
  • Dario Fo: dal disegno alla scena inaugurata il 25 febbraio 2018 a Crotone
  • Picasso Desnudo: la storia dell’arte raccontata da Dario Fo inaugurata il 14 luglio 2018 a Sanzeno
    Inoltre ha curato l’allestimento per l’inaugurazione del Museo Archivio Laboratorio – MusALab a Verona nel marzo 2016 e il nuovo percorso espositivo inaugurato il 24 febbraio 2018, e successive integrazioni.

Per informazioni e prenotazioni:
Teatro Villa Pamphilj Largo 3 giugno 1849 | 00164 Roma
(ingresso Via di San Pancrazio 10 – P.zza S. Pancrazio 9/a)
Orari segreteria: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18
tel 06 5814176
Ingresso 10 euro (consigliata la prenotazione)

Fonte: Teatro Villa Pamphilj Roma TiC

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