Teatri di Vetro, dal 10 al 22 dicembre, tra il Teatro del Lido di Ostia e Teatro India

TEATRI DI VETRO 2023 17a edizione
Festival delle arti sceniche contemporanee

OSCILLAZIONI
direzione artistica Roberta Nicolai

Opera Bianco, Michael Incarbone/Erica Bravini, Bartolini/Baronio, Dehors/Audela, Menoventi, Fanny&Alexander, Chiara Frigo, Alessandra Cristiani, Paola Bianchi, Giovanna Velardi, Daria Greco, Simona Bertozzi, Lucia Guarino/Ilenia Romano, Roberto Corradino/Reggimento carri, Cie MF, Økapi, Masmas (Simone Alessandrini/Simone Pappalardo/Mauro Remiddi), Silvia Cignoli, MA\E (Gabriele Corti), Diacronie duo (Edoardo Maria Bellucci/Giangiacomo Gallo), Ruggero Fornari

10 – 22 dicembre
del Lido di Ostia, Teatro India di Roma

La 17esima edizione di Teatri di Vetro Festival, dal 10 al 22 dicembre, giunge alla tappa finale dell’architettura progettuale, Oscillazioni, che comprende le cornici interdipendenti per identità metodologica, artistica e tematica Trasmissioni, Composizioni, Elettrosuoni.

Composizioni, il 10 e il 13 dicembre al Teatro del Lido di Ostia, propone interventi artistici partecipativi con gli spettacoli di Daria Greco, Michael Incarbone e Erica Bravini, Bartolini/Baronio, Simona Bertozzi; Oscillazioni, dal 14 al 22 dicembre al Teatro India intercetta le spinte più significative della produzione artistica contemporanea di ricerca presentando in prima nazionale e romana i lavori degli artisti della scena nazionale tra cui Alessandra Cristiani, Chiara Frigo, Paola Bianchi, Opera Bianco, Roberto Corradino, Fanny & Alexander, Menoventi Michael Incarbone e Erica Bravini, Bartolini/Baronio, Simona Bertozzi, Lucia Guarino e Ilenia Romano, Cie MF. Elettrosuoni, è l’anima musicale del festival, dal 18 al 22 dicembre al Teatro India.

25 spettacoli, sei prime nazionali, diciannove prime romane, incontri, conferenze offrono un ambiente dialogico di incontro e scambio tra artisti e pubblico aprendo agli spettatori i processi della creazione scenica, coinvolgendo i cittadini in creazioni collettive e offrendo ai giovani artisti una possibilità di crescita personale.

Il festival negli ultimi sei anni ha cambiato prospettiva, spiega la direttrice artistica Roberta Nicolai: “mettere in campo strategie performative diverse, plurali, inattese. Far deragliare la creazione. Una proposta non neutra, che non ha nulla di tecnico. Si esprime in forma programmatica per poi differenziarsi, articolarsi in modalità, temporalità, materie diverse condivise con ogni singolo artista. Una proposta che negli anni si è caricata delle centinaia di oggetti su cui si è misurata, rilanciando ogni volta in direzioni non predeterminate ma generate dall’incontro, dallo scambio, dai dialoghi intorno a ossessioni, rime, risonanze, ricorrenze, inciampi.”

Un nuovo esperimento apre Oscillazioni al Teatro India, il 14, 15 e 16 dicembre: Ambienti, uno spazio temporale in cui tre coreografe, Alessandra Cristiani, Chiara Frigo e Paola Bianchi, predispongono atelier aperti ad una frequentazione libera, autodeterminata da ogni singolo fruitore. Tre studi di artista dove poter entrare, osservare tracce testuali, audio, visuali, dove lasciarsi sorprendere da atti performativi.

Quest’anno Teatri di Vetro presenta progetti specifici finalizzati all’accessibilità delle arti performative da parte di artisti e spettatori affetti da disabilità motorie e sensoriali come in Time is out of joint di Opera bianco e Brave di Paola Bianchi che prevedono percorsi tattili e audio-descrittivi per persone cieche e ipovedenti.

GLI SPETTACOLI DI COMPOSIZIONI
Composizioni, il 10 e 13 dicembre al Teatro Lido di Ostia, prevede il coinvolgimento diretto degli spettatori proponendo progetti artistici dal carattere partecipativo e rendendo gli scenici non solo attraversabili, ma campi di gioco e sperimentazione in cui la presenza di cittadini, amatori, bambini, anziani e migranti diventa parte integrante della ricerca.

Il 10 dicembre apre con tre spettacoli, frutto di progetti partecipativi che coinvolgono adulti e adolescenti: in CRANGON CRANGON +, Daria Greco, mette in scena la performance urbana che la coreografa guiderà attraverso una serie di istruzioni in cuffia a partire da una messa a fuoco della sua personale ricerca sull’antiabitudine, che in questo caso si determina nell’azione di frequentare il moto opposto a quello di chi avanza; il processo creativo della pièce FALLEN ANGELS di Michael Incarbone e Erica Bravini si apre con la desinenza _derive a possibili questionamenti, aggiornamenti, spostamenti grazie all’incontro con un gruppo di adolescenti ai quali sono proposte una serie di pratiche corporee e di movimento, momenti di ascolto e visione, derive psicogeografiche online, seguendo o dirottando l’inquadratura tematica del progetto; la compagnia Bartolini/Baronio presenta LA VOCE UMANA. TRACCIA 1 Ascolta come mi batte forte il tuo cuore, un ascolto dell’incontro tra le voci di alcuni adolescenti del Liceo Anco Marzio di Ostia e delle domande, riflessioni, parole, suoni e azioni nate all’interno del laboratorio di teatro comunitario di Asinitas che la compagnia ha condotto con italiani, rifugiati e richiedenti asilo nella prima parte del 2023 e che ha avuto come esito lo spettacolo La voce umana. La serata si conclude con la selezione musicale e gli sperimentalismi tra musica elettronica ed elettroacustica di MA\E aka Gabriele Corti.

Il 13 dicembre Simona Bertozzi presenta il lavoro finale, frutto del laboratorio ONDE – cantiere nomade in cui alcune keywords-sezioni coreografiche-immagini dello spettacolo ONDE vengono riaperte e elaborate con gruppi di danzatori del territorio. La possibilità di riattualizzare dei materiali già strutturati verso nuove declinazioni corporee e immaginifiche, fa pensare a una danza sconfinata e infinita.

GLI SPETTACOLI DI OSCILLAZIONI

Oscillazioni è dal 14 al 22 dicembre al Teatro India: 8 giornate in cui osservare e indagare i processi di creazione delle arti sceniche contemporanee tra spettacoli, pezzi di danza, performance, pratiche corporee, installazioni, sperimentazioni musicali, progetti di partecipazione, incontri e presentazioni.

Apre la programmazione della sezione Oscillazioni, il 14 dicembre al Teatro India, la coreografa Alessandra Cristiani, con Diario performativo Materiale n potenza che, creato in collaborazione con Samantha Marenzi, Alberto Canu, Ivan Macera, restituisce il cammino personale dell’artista intorno alla figura di Claude Cahun.

Il 15 dicembre in programma Matrioska di Chiara Frigo, uno spazio di ricerca che destruttura i dispositivi della performance in un evento di durata in cui la dilatazione del tempo permette di far affiorare movimenti, memorie, opere video, autobiografie, frammenti di archivio.

Paola Bianchi, il 16 dicembre, con Anarchivio Fabrica, in prima nazionale, apre un archivio dinamico, performativo, composto da un insieme di pratiche, difficile da imbrigliare in schemi, in griglie atte alla catalogazione, una raccolta di materiali ibridi con segni molto differenti. Un anarchivio. Un luogo in cui ogni spettatore può creare la propria strada, il proprio ordine, un luogo solo apparentemente caotico, un luogo de-gerarchizzato.

Dal 18 al 22 dicembre Oscillazioni si articola in dispositivi scenici, performance, elaborati scenici, co-creazioni, incontri. La presenza di ogni artista è una costellazione di piani plurali generati dal dialogo e da pratiche condivise con la direzione artistica.

Dehors/Audela, il 18 e 19 dicembre presentano tre lavori in anteprima romana e nazionale: la lecture performance Il suo spazio è l’intervallo con partitura coreografica e testuale di Elisa Turco Liveri e partitura visiva e sonora di Salvatore Insana che rielabora e riposiziona gli elementi dell’immenso archivio accumulato nel processo di ricerca Aporie; la performance All my loops for you che indaga quel momento in cui ci si arena in un inesauribile va e vieni, in cui l’impasse si fa movimento oscillatorio, dettando il ritmo ai corpi, mettendo in crisi il concetto di volontà/volitività dell’azione, di inizio e di fine, in una reiterazione di variabilità esponenziale; lo spettacolo in prima nazionale Aptica, l’emersione di uno spazio intimo pubblico, quello delle superfici in cui avviene il contatto, mutevole deposito di narrazioni visive e insieme strumenti concettuali per ripensare la materialità nel nostro presente. Pelle, abito, pudore, sono parole che riattivano la sfera alogica della coscienza, quel pudico trattenersi e saper sostare nell’erotismo del dondolio.

Il 18 dicembre le sale del Teatro India aprono le porte anche ai giovani talenti: Michael Incarbone e Erica Bravini debuttano in prima nazionale con Fallen Angels, una sinfonia sui corpi che cadono nel presente, immortalati in una sospensione ipercinetica, tra alto e basso, ascesa e rovina. L’immagine della caduta degli angeli ribelli viene spostata e ricontestualizzata ad un’osservazione su recenti fenomeni musicali (trap e derive: protagonisti, narrazioni, autorappresentazioni, estetiche). Nella stessa serata, in prima nazionale, Time is out of joint di Opera bianco, un’operazione di montaggio che rielabora materiali scenici provenienti da due spettacoli creati in tempi diversi, con un intervallo di otto anni l’uno dall’altro, ma con la stessa origine: l’Amleto di Shakespeare e il Clown. La riorganizzazione di materiali “riciclati” dà all’opera una nuova esistenza, fatta di risonanze e connessioni tra il testo di origine e il suo sviluppo plastico sulla scena. Lo spettacolo prevede audiodescrizione poetica per persone cieche e ipovedenti a cura di Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello, interpretata dal vivo da Camilla Guarino.

Il 19 dicembre tornano al festival Bartolini/Baronio, con la prima nazionale La voce umana. Traccia 2 Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso? 18 anni di Asinitas, una cerimonia collettiva, in cui la voce umana si raccoglie in quelle di Sara e Zara, due iraniane incontrate nel laboratorio di teatro comunitario di Asinitas che sulla scena diventano testimonianza, rito di passaggio e occasione di celebrazione dei 18 anni del lavoro dell’associazione. La serata prosegue con la seconda tappa della Trilogia. La questione del linguaggio e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon di Alessandra Cristiani, un’immersione corporea nell’opera di un’artista prolifica e complessa come Claude Cahun.

Il 20 dicembre in programma la danza di Simona Bertozzi con ONDE: ispirato al play-poem di Virginia Woolf, lo spettacolo incorpora la corrente continua delle immagini e la necessità di rigenerarsi nel ritmo, informando i corpi tra momenti di essere e universalità dei moti percettivi. Paola Bianchi presenta Brave, che la vede in scena insieme a Valentina Bravetti, danzatrice e performer professionista, affetta da sindrome neurologica paraneoplastica, frutto di quattro anni di lavoro di ricerca intorno al tema della compresenza di due corpi diversi per abilità e percezione, di un’indagine approfondita sulla relazione, sul supporto vicendevole, sull’accettazione di limiti invalicabili. Lo spettacolo prevede audiodescrizione poetica per persone cieche e ipovedenti a cura di Paola Bianchi, Carolina Cangini, Debora Pradarelli, Isabella Bordoni, interpretata dal vivo da Carolina Cangini.

Nella stessa serata la compagnia Menoventi interroga lo statuto della rappresentazione, partendo da Entertainment di Ivan Vyrypaev, in cui una donna e un uomo a teatro commentano le loro intuizioni sulle regole della finzione teatrale; ed è in programma Neorealismo accorato/ Intervista un dialogo tra Giulio Sonno e Roberto Corradino.

Il 21 dicembre torna a Teatri di Vetro Roberto Corradino con Fragolina. Tre canti di protesta + un fatto di cronaca, la storia di un agnellino, ma anche la storia di Lucy, Maria, Caterina, Pierre, di un capretto vero, di Fragolina, un bimbo di 4 anni. È la storia dell’Anima. Ma cos’è l’anima? A seguire Autobiografia Ceci n’est pas une/mon autobiographie di Giovanna Velardi, parte dalla domanda cosa c’è di vero e cosa viene falsato dalla memoria e dalla condizione performativa. L’unico dato reale rimane il corpo dell’artista, ostinatamente in scena, unico generatore di un proprio vocabolario, di ogni immaginario. Fabrica 16100 [Genova] di Paola Bianchi invece affonda lo sguardo nella storia operaia di Luciana che per dieci anni ha lavorato alla catena di montaggio al Tubettificio Ligure – fabbrica atta alla produzione di alluminio primario e secondario di Stato, chiusa da anni. Conclude la serata la compagnia francese Cie MF con Ça ira ou pas, una performance in forma di conferenza danzata in cui il pubblico è invitato ad accedere al processo creativo e a farne parte integrante. Il 22 dicembre Cie MF presenta Ça ira, una pièce coreografica ibrida, in cui i tre interpreti intraprendono un viaggio surreale e onirico, mescolando danza contemporanea, canto e teatro fisico, su uno sfondo di umorismo anticonformista.

La serata conclusiva del festival, il 22 dicembre, programma un’anteprima e una prima regionale: SOMEWHERE di Lucia Guarino e Ilenia Romano che nasce da una riflessione su come gli spazi in cui viviamo condizionino le relazioni umane e quanto, alcuni di questi, in particolare i non-luoghi, possano intensificare il senso di solitudine dei corpi e i loro possibili vuoti relazionali; Fanny&Alexander presentano MATERNITÀ tratto dal libro di Sheila Heti, una serie di riflessioni su uno dei grandi temi di tutti i tempi, su cui il pubblico è chiamato ad esprimere la propria opinione, attraverso una serie incalzante di domande e risposte gestite direttamente da un telecomando controllato dal pubblico.

I CONCERTI DI ELETTROSUONI
La musica elettronica degli artisti selezionati dal festival parte il 18 con Otis – Vertical Tales di Økapi, un omaggio all’inventore dell’ascensore, il 19 Sublimation, live con chitarra elettrica di Silvia Cignoli, il 20 Masmas presenta Already gone, un viaggio sonoro all’interno di un mondo timbrico distopico, in cui si fondono voci ispirate ai crooner americani anni 50, nubi sonore di drum machine alterate, timbri spettrali e chitarre alla Cramps, il 22 Diacronie live set di Diacronie duo (E. M. Bellucci, G. Gallo) e Ritratti, rumori di Ruggero Fornari, una performance per chitarra elettrica e sintetizzatore modulare.
Arricchiscono la programmazione incontri di approfondimento: il 18 dicembre Cantiere drammaturgia; il 19 Time is out of joint con gli artisti Marta Bichisao e Vincenzo Schino e il Raimondo Guarino; il 21 La ribellione degli spettatori una controversia pubblica fra Lorenzo Donati e Gianni Farina; il 22 Giovanna Velardi Il cuore articolare. Un dispositivo coretico, presentazione del volume di Vincenza Di Vita, incontro a cura di Valeria Vannucci; sempre il 22 Maternità, un dibattito a cura di Lucrezia Ercolani a seguito dello spettacolo.

Teatri di Vetro, Festival delle arti sceniche contemporanee – direzione artistica Roberta Nicolai – giunge alla 17esima edizione grazie al sostegno di MIC, della Regione Lazio, della Fondazione Carivit di Viterbo che concede un suo contributo per la sezione Trasmissioni, con il patrocinio del Comune di Tuscania e in collaborazione con Teatro di Roma, Teatro del Lido, ATCL Lazio.

Oscillazioni è organizzata e ideata dall’Associazione Il triangolo scaleno, soggetto vincitore dell’avviso pubblico “Culture in Movimento 2023”. Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla , è vincitore dell’Avviso Pubblico biennale “Culture in Movimento 2023 – 2024” curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE.

LUOGHI
Teatro del Lido di Ostia: Via delle Sirene, 22, Lido di Ostia
Teatro India: Lungotevere Vittorio Gassman, 1, Roma

INFO
sito Teatri di Vetro
I biglietti per gli spettacoli sono prenotabili ai seguenti recapiti:
mail al Triangolo Scaleno Teatro
mb: 339.2824889
Biglietto intero 10,00 euro
ridotto 5,00 euro
per gli under 26 e gli over 65, per gli abitanti del X e XI MUNICIPIO
Gli incontri previsti dal programma sono a ingresso gratuito

Fonte: Ufficio stampa-Antonella Bartoli

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