Gianna Nannini_live

Inno Tour, Gianna Nannini ritorna al rock…almeno sul palco

Gianna Nannini_liveGianna Nannini non graffia più, non sorprende più. L’artista senese si accontenta oggi di proporre un pop-rock con testi quasi monotematici e senza quella spinta, quel temperamento che hanno contribuito a renderla un grande “animale” da palcoscenico e, perché no, pure in sala di registrazione. Certo, gli anni non giocano a favore per continuare a proporre del rock robusto, ma la sensazione è che si sia placata, ammorbidita. Tutto ciò lo si nota anche dalle cover dei suoi album, che ritraggono una donna quasi riappacificata con se stessa, più serena e questo a partire da “Cuore” del 1998, che per lei segna una svolta, specialmente a livello di sonorità. Addio, dunque, alla Gianna rock? Non proprio, perché in sede live riesce a sfoderare ancora grinta e ottima capacità interpretativa, pure perché non possono mancare in scaletta brani del passato come “America”, “Bello e impossibile”, “Latin lover”, “Scandalo”…
L’addio parziale al rock vuol dire, tuttavia, perdita di qualità e appiattimento stilistico?

Gianna è artista che ha saputo circondarsi sempre di ottimi collaboratori ed ha ogni volta prestato attenzione alla produzione, alla cura dei suoni. Si pensi al tedesco Conny Plank (diverse le sue collaborazioni quali, ad esempio, quelle con David Bowie, Eurythmics e Kraftwerk), che ha prodotto “Latin lover” (1982), il quale ottiene ottimo consenso pure fuori dall’Italia. Oggi troviamo, come produttore dei suoi album, Wil Malone, noto per i suoi lavori con Iron Maiden, Skunk Anansie, Verve e Madonna. Nulla da eccepire, un disco come “Grazie” (2006) suona bene, è molto curato e, aspetto non di poco conto, segna il ritorno di Gianna ai vertici delle classifiche degli album più venduti in Italia, merito anche dei singoli scelti, ossia “Sei nell’anima” (immancabile in ogni concerto), “Io” e “Grazie”. Da quel momento in poi la Nannini e Malone continueranno a lavorare assieme ed i risultati saranno “Giannadream – Solo i sogni sono veri” (2009), “Io e te” (2011) e l’ultimo, da poco uscito, “Inno” (2013). Non ci sono differenze sostanziali tra tutti questi lavori, sia a livello di sonorità che tematico. La melodia regna sovrana e le chitarre passano in secondo piano. Non manca, certamente, qualche concessione al rock, basti pensare a “Possiamo sempre”, “Rock 2” e “Scegli me”, ma sono casi isolati, perché è il pop a trovare volutamente un maggiore spazio. L’amore è il tema dominante, un amore qualche volta sofferto, ma vissuto con intensità e tribolazioni. Eppure questo già lo fanno altri, specialmente coloro che provengono dai famigerati Talent Show (ma che si sognano di avere la grinta live della Nannini). Passano gli anni, una marea di concerti, arriva la figlia Penelope…
Gianna NanniniInsomma, rimanere ancorati alle stesse cose potrebbe voler dire immobilismo, mancanza di coraggio, desiderio di restare lì attaccati a ciò che ha dato il successo. Non è, a ben vedere, il caso di Gianna, che è passata da un album rock come “Dispetto” (1995) alle melodie ricercate del già citato “Cuore”, per poi provare, con “Aria” (2002), a cimentarsi con sonorità più moderne. A seguire pubblicherà “Perle” (2004), dove troveranno spazio i suoi successi ma rivisitati in chiave più intima e con l’ausilio quasi sempre del solo pianoforte e, infine, la fortunata collaborazione con Malone. Grazie anche alle capacità di questo produttore, Gianna sembra aver trovato la sua dimensione, o almeno quella attuale. Per chi ha amato molto brani come “Ragazzo dell’Europa”, “California”, “Scandalo” e “I maschi”, potrebbe farsi avanti un senso di delusione. Quando Gianna tenta di uscire allontanarsi un po’ dai soliti temi, come accade in “Sex drugs and beneficenza” (presente nell’ultimo album), il risultato non è proprio dei migliori e risulta come qualcosa di forzato, fuori contesto, e distante da ciò che è adesso. Ogni suo tour riempie palazzetti ed arene, quindi vuol dire che al pubblico piace anche questa Gianna Nannini. La coppia Nannini-Malone ha trovato la formula del successo ed ogni album è una riproposizione della stessa alchimia raggiunta. È un bene, un male? I risultati, poco da dire, sono ottimi e, alla fine, è sempre il pubblico a decidere.
Adesso Gianna è pronta per un nuovo tour che la porterà in giro per l’Italia; il tutto per promuovere “Inno”. Ovviamente non può mancare la Capitale, ed ecco ben due date, 12 e 13 aprile 2013 al Palalottomatica (inizio ore 21). Diversi saranno i brani provenienti dall’ultimo album, ma non mancheranno di certo i vecchi successi. Pop e rock, canzoni d’amore e brani “trasgressivi”, si alterneranno e la Nannini ritroverà, almeno per la durata di uno show, la grinta, la voglia di divertirsi e far divertire il suo pubblico. Già questo non è poco.

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