Debutta al Teatro Sistina, dal 20 gennaio al 17 febbraio 2013 – liberamente tratto dall’omonimo e celebre film inglese del 1997 – il musical The Full Monty, per la regia di Massimo Romeo Piparo, la direzione musicale di Emanuele Friello, le coreografie di Bill Goodson ed un cast di grandi professionisti nonché simpatici attori.
Vedremo sfilare nell’esilarante famoso ballo sexy: Pietro Sermonti (Un medico in famiglia, Boris) Sergio Muniz (Caterina e le sue figlie, Squadra anti-mafia) Paolo Calabresi (Boris, Le Iene) Paolo Ruffini (Colorado, Maschi contro femmine) Gianni Fantoni (Zelig) e Jacopo Sarno (HighSchool Musical). Il film, garbato e malinconico, intelligente e discreto, di grande impatto sociale, fu campione d’incassi e vinse l’Oscar per la miglior colonna sonora ad Anne Dudley, il David di Donatello come miglior film straniero e il Premio Goya come miglior film europeo. La storia affronta situazioni sociali drammatiche e il problema della povertà che spinge un gruppo di operai di una grande fabbrica siderurgica inglese di Sheffield ad improvvisarsi spogliarellisti per sopravvivere a seguito della crisi che in quegli anni colpiva l’Inghilterra.
Nel 2000 la versione cinematografica diventa musical, riscuotendo ovunque grande successo.
In questo spettacolo, una sapiente regia rimodula il testo per il teatro rendendolo accattivante al pubblico italiano e proponendo una commedia vivace ed ironica, ambientata in una fabbrica automobilistica di Torino, con l’intento encomiabile di far riflettere, divertendo, sulle condizioni di molti lavoratori italiani. Infatti, i protagonisti vivono nella periferia industriale della città accomunati dalla passione per il calcio e da un salario da riconquistare (nello spettacolo c’è anche un omaggio con tanto di canzone ad Andrea Pirlo, il calciatore juventino e della Nazionale).
Per disperazione e per racimolare qualche soldo, i sei operai hanno l’idea, la forza, la genialità d’inventarsi qualcosa di diverso, ovvero di allestire uno spogliarello maschile, liberatorio e dissacrante che trasforma in gaudio, allegria e rivincita la disperazione della realtà e consente di ritrovare la fiducia in se stessi. Di fronte alla perdita di identità e di autostima, la classe operaia si mette a nudo, per sopperire alla crisi sociale ed esistenziale.
Per dare un tocco più realistico e di attualità allo spettacolo, il musical prevede nel gruppo la presenza di due veri disoccupati (Marco Serafini e Simone Lagrasta un ex impiegato ed un ex falegname) che vengono selezionati, oltre che per capacità, anche per un vero e proprio spirito di solidarietà. Solo in questo modo si riesce a far cantare e ballare artisti che non sono grandi mattatori e provengono da diversi settori dello spettacolo e da altre esperienze di vita.
Una commedia brillante, impreziosita da strepitose canzoni, amara e commovente che affronta il dramma della perdita del lavoro con grande rispetto, discrezione ma anche piacevole ironia.
Il coraggio di scoprirsi di fronte al mondo nasconde un messaggio di speranza: ricavare dagli eventi negativi il lato positivo, provare ad andare avanti perché fermarsi diventa un ostacolo in più.
Il musical sa raccontare la vita da un punto di vista ottimistico,e come gli stessi interpreti confessano, con dirompente comicità e goliardia, con eleganza e leggerezza.
Dunque, uno spettacolo imperdibile soprattutto per noi giovani che per una sera ballando e cantando sulle note dell’indimenticabile Hot Stuff di Donna Summer, possiamo evadere dalla difficile situazione quotidiana e trovare una marcia in più per meditare sul serio e complesso problema della disoccupazione in questo momento storico.