Spazio 18B Verso l’infinito e oltre

La Compagnia dei Masnadieri è lieta di annunciare il ritorno sulle scene del Spazio 18B, con una stagione che partirà dal mese di ottobre e si articolerà fino a maggio 2024. Un momento di condivisione per continuare a lanciare un segnale vivo ed innovativo, dal nostro piccolo teatro atelier, dove emozioni e divertimento si incontrano per dar vita ad un’esperienza unica per lo spettatore.
Dall’esigenza artistica e organizzativa di realizzare un luogo in cui sperimentare e approfondire il proprio linguaggio, è nata questa sala teatrale, uno spazio in cui poesia, musica, letteratura, teatro e creatività si incontrano. Ricerca e tradizione si fondono assieme per un teatro nuovo aperto a tutti. Sotto la direzione e l’organizzazione di Jacopo Bezzi, Massimo Roberto Beato e la consulenza artistica di Lorenzo Salveti, la Compagnia dei Masnadieri si pone l’obiettivo di essere un centro nevralgico, una casa accogliente in cui ognuno possa trovare il proprio posto, la propria stanza, il proprio spazio, in base alle diverse esigenze, gusti, passioni. Un teatro immersivo nel cuore del quartiere Garbatella, a Roma, dove scene ed effetti sonori si fondono per dar vita a spettacoli unici nel loro genere, pensati e vissuti “site specific” per lo Spazio 18B.

Dal 12 al 15 ottobre

PIAF

Di Federico Malvaldi, con Veronica Rivolta. Regia Federico Malvaldi e Veronica Rivolta. Costumi Marta Montanelli. Una produzione La Compagnia dei Masnadieri.

PIAF non vuole essere uno spettacolo autobiografico, ma il tentativo di far continuare a vivere la grandezza di una donna e della sua voce, icona di Francia e del mondo intero. Una donna troppo piccola, per una voce così grande: questo dicevano di lei. E da questo aneddoto si sviluppa un racconto
fatto di musica, amore, autodistruzione, disperazione e momenti di intensissima felicità. Un viaggio nella vita della cantante de’ La Vie En Rose.

Dal 19 al 22 ottobre

NEL MERAVIGLIOSO MONDO DI ALICE

Di Federico Malvaldi. Con Maria Rosa Toma, drammaturgia scenica Marzia Ercolani. Regia Massimo Roberto Beato. Una produzione La Compagnia dei Masnadieri, in collaborazione con Atto Nomade Teatro.
Un viaggio nell’Io più profondo. Una corsa contro il tempo dell’esistenza. Una ricerca disperata verso la scoperta di sé. Nel Meraviglioso Mondo di Alice inizia la sua indagine partendo dai ben più celebri “Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Alice Attraverso lo Specchio”. Ma i romanzi di Lewis Carrol sono solo un pretesto per raccontare una vita: quella di una donna affetta dalla sindrome di Morquio, la cui storia si rivela universale, facendosi portavoce di ogni fragilità umana. Alice esiste, respira, ride, piange, sogna, vive. Attraverso incontri immaginifici dai mille colori, ritroverà sé stessa e la propria posizione nel mondo, e capirà – soprattutto – che il tempo è solo tempo e che per essere felici, a volte, basta solo un po’ di quotidiana follia.

Dal 26 al 29 ottobre

FREAK SHOW – e ci chiamano fenomeni da baraccone

Di Massimo Roberto Beato, con Renato Civello e Tommaso Paolucci. Regia Jacopo Bezzi. Una produzione La Compagnia dei Masnadieri
La vera storia dei gemelli siamesi Tocci, uniti per la vita da una malformazione genetica e resi unici dalle esibizioni della loro “mostruosità”. Se fisicamente erano menomati, dal punto di vista intellettivo probabilmente brillarono per spiccato acume, e impararono a parlare tre lingue oltre l’italiano riuscendo a interagire col pubblico in modo brillante e arguto. La loro carriera di fenomeni da baraccone conobbe il proprio apice durante il Tour negli Stati Uniti, che inizialmente doveva durare un anno ma fu poi esteso a cinque. Visto l’enorme successo e gli immensi guadagni, la famiglia Tocci rimase in giro con diversi circhi per molti anni. Una storia di umanità e di sofferenza, con uno sguardo ironico sulla ineluttabilità del destino e della vita. Due attori soli in scena, legati insieme con i loro corpi. Bloccati in una immobilità che ricorda gli echi dei Giorni Felici beckettiani, si esibiscono, parlano, si confrontano sul loro destino e sulle loro diversità. Parlano e interagiscono con il pubblico in un vero e proprio spettacolo nello spettacolo dove la “mostruosità” diventa pian piano, la dura normalità di tutti i giorni.

Dal 3 al 4 novembre
LEGGERA
Di Claudio Massimo Paternò e Caterina Luciani Messinis, con Caterina Luciani Messinis. Una produzione MTTM – Micro Teatro Terra Marique.
Mamma sei morbida, calda e profumata, mamma…Voglio stare sempre abbracciata a te…” In uno spazio bianco, spoglio, con pochi oggetti essenziali ed evocativi, alcune luci proiettano immense ombre sulle pareti candide e una persona, sola, racconta il dramma che vive in sé stessa, nelle sue prigioni fisiche e mentali. “Leggera” descrive la fame, non solo quella materiale ma anche la fame di affetti, di comunicazione, di sensazioni. Un bisogno che la protagonista tenta di compensare in un perpetuo aggrovigliarsi nel proprio labirinto fatto di piccoli gesti ossessivo-compulsivi, nel controllo di ogni particolare, nella ricerca costante della perfezione. Lo spettacolo testimonia un momento della vita di una giovane donna, attraverso una narrazione indiretta, composta da frasi sconnesse e ripetitive, da immagini potenti e da una intensa carica emotiva.

Dal 9 al 19 novembre

DRACULA. LA LEGGENDA

Di Massimo Roberto Beato, con Massimo Roberto Beato, Tommaso Paolucci, Veronica Rivolta e Carlotta Mangione. Con le voci di Dario Penne ed Eugenio Marinelli. Regia Jacopo Bezzi.
Il mito dei vampiri e di Dracula è come quest’ultimo: eterno. Terrorizzava nel Medioevo, affascinava i romantici, oggi seduce gli adolescenti. Ecco perché́ i vampiri piacciono ancora tanto. Scritto in forma di stralci di diari e di lettere, Dracula di Bram Stoker è uno degli ultimi grandi romanzi gotici. Riprendendo il mito del vampiro, Stoker scrive un romanzo dalle atmosfere cupe e oscure, in cui l’orrore e la minaccia, sempre ben presenti, assillano i protagonisti, in un crescendo rossiniano di emozioni che conduce alla scoperta dell’orrore rappresentato dal tetro vampiro. L’opera vede in scena quattro personaggi: Vladimir Basarab conte Dracula, Jonathan Harker, Lucy Westenra e Mina Murray. Il racconto si snoda attraverso i due scenari privilegiati già dallo stesso Stoker: il castello di Dracula, in Transilvania, e la regale dimora londinese di Mina. Attraverso un gioco di specchi e di rimandi, i due luoghi si contaminano intrecciando indissolubilmente i destini dei quattro protagonisti. Particolari ed unici saranno i momenti audio, interpretati dalle voci di doppiatori come Dario Penne ed Eugenio Marinelli.

Dal 24 al 25 novembre

MADRI DI GUERRA

Di e con Antonella Caldarella. Musiche dal vivo di Steve Cable.
Una produzione La Casa di Creta -Teatro Argentum Potabile.
Questo lavoro sulla propria identità culturale si propone come arma contro la ‘‘ mafiosa/omertosa. Le storie che vengono narrate offrono modelli di Siciliani realmente vissuti i quali, lontani da essere omertosi o fatalisti, si sono battuti per la giustizia e la legalità. Così lo spettacolo diventa occasione per godere il fascino del ritmato e drammatico cuntu in dialetto siciliano, arricchito dalle musiche di chitarra e tamburo suonati dal vivo, ma anche per riflettere sui valori della legalità e la giustizia attraverso le avvincenti trame di uomini e che hanno lottato con coraggio per migliorare la sorte de ‘La Terra di li Rosi’. Tre storie: PEPPA A CANNUNERA, una vicenda del periodo dell’Unità d’Italia in Sicilia (epoca in cui molti attribuiscono la comparsa della parola “mafia”). Il bandito SALVATORE GIULIANO, nell’immediato dopoguerra siciliano e sui rapporti tra mafia e brigantaggio. RITA ATRIA, storia strettamente legata al periodo delle stragi di Capaci e via D’Amelio, esempio di grande coraggio nella lotta contro la mafia.

Dal 30 novembre al 3 dicembre

NUN ME PIACE. Anacronismi in croce

Drammaturgia, scene e regia Marzia Ercolani, con Luigi Acunzo.
Una produzione La Compagnia dei Masnadieri, un progetto di Atto nomade teatro.
Nulla è più umano del bisogno del sacro, del divino, del rito. Niente è mondialmente condiviso come la tradizione di ricorrenze religiose, con i loro usi, i loro costumi, e le figure consacrate ad essere protagoniste assolute di contante celebrazioni. Figure costrette a nascere e a rinascere in eterno, figure che anno dopo anno, epoca dopo epoca, secolo dopo secolo, devono fare i conti con la trasformazione che caratterizza ogni tempo. Ed ecco che a prendere la parola è uno dei protagonisti più gettonati del panorama rituale e festaiolo, venerata e inviolabile star alle prese con una crisi esistenziale, in conflitto con il progresso contemporaneo che travolge perfino le sacrerrime solenni icone. Un omaggio al “presebbio” Eduardiano, un omaggio al Vangelo secondo Gesù Cristo di J. Saramago, un omaggio a quell’umanità nata nelle capanne, nei sobborghi, nelle periferie del mondo dalle quali, ogni tanto, anime fameliche e splendenti si ergono su tutto, accecando ogni ombra, su quel tutto che se non può contrastare tanto splendore, lo celebra, lo adora, lo fagocita, consegnando corone e poi mettendo in croce.

Dal 14 dicembre al 31 dicembre

DELITTO AL GRAND HOTEL

Di Jacopo Bezzi con Massimo Roberto Beato, Jacopo Bezzi, Tommaso Paolucci, Veronica Rivolta. Regia Massimo Roberto Beato.
Un giallo interattivo, in cui il pubblico condivide la scena con gli attori, realizzato sul modello della escape room: la crème dell’alta società si trova raccolta in un lussuoso Grand Hotel, immerso in un incantevole paesaggio alpino. L’atmosfera, resa tesa da una improvvisa tempesta di neve, si guasta quando uno degli ospiti viene avvelenato. Ignari che un noto detective ha trovato alloggio nell’Hotel, l’assassino e i sospettati semineranno falsi indizi e riveleranno i loro più oscuri segreti. Ma per la geniale mente di Monsieur Poisson non c’è nulla da dare per scontato.

Dal 18 al 28 gennaio
MERCOLEDI’. ALLE 3
Di e con Francesca Romana Miceli Picardi. Con Lavinia Mancusi, Francesca Romana Miceli Picardi, Luana Pantaleo. Aiuto e assistente alla regia Susanna Lojacono. Tecnica audio e luci Laura Alferi.
Anna soffre di schizofrenia, ma un giorno decide di ascoltare le voci e smette di prendere le sue medicine. Le voci le “consigliano” di andare a cercare la luna in macchina alle tre di notte. Una volta in strada, sbanda e fa una strage e finisce in carcere: dove la “aspettano” Valeria e Giada, due guardie penitenziarie che la condurranno dritta in un antro infernale: la cella zero. “Mercoledì alle 3” nasce dopo essere venuta a conoscenza della cella nuda. Dopo aver visionato più di trenta immagini di autopsie, ho iniziato fortemente a chiedermi: dove inizia il “credo” e quando si trasforma in ferocia? Cosa accade all’interno della mente umana, quando forte di una divisa che indossa, ne dimentica il valore e la usa per rivendicarsi, ottenere, umiliare? Il problema è sociale? Umano? Psicologico? Legato unicamente al limite della struttura carceraria?

Dal 15 al 18 febbraio
DELLA VERGOGNA- liberamente ispirato alla storia di Tiziana Cantone
Di e con Giulia Vannozzi, una produzione di Pilar Ternera. Di e con Giulia Vannozzi. Disegno luci, suono e consulenza tecnica Marco Gorini
Lo spettacolo è adatto ad un pubblico adulto.
Posso fare quello che voglio e domani giurare di non averlo fatto.
Posso essere erotica. Eccessiva. Sporca. Perché ognuno con il suo corpo fa quello che vuole. Ma se qualcuno mi vedesse mentre lo sono, rivendicherei la mia libertà o me ne pentirei? Il video di una ragazza che era bella bella e ora non lo è più. Lo spettacolo è il racconto della vicenda umana e mediatica di Tiziana Cantone, la ragazza che nel 2016 si tolse la vita a seguito della pubblicazione di alcuni video hard sul web e della successiva gogna mediatica. Affrontando la storia di Tiziana ho voluto lavorare innanzitutto con l’immedesimazione: mi sono messa nei suoi panni e ho capito che il punto non era solo la vergogna dell’azione compiuta, quanto l’esposizione data dalla moltiplicazione dell’immagine all’interno del web, non umanamente concepibile se non la si è vissuta.

Dal 22 al 25 febbraio

JARRUSU

Di e con Giovanni Greco. Una produzione La Compagnia dei Masnadieri.
Ancora Pasolini. Ancora vita morte e miracoli pasoliniani post mortem: conversioni e confessioni, dimenticanze e ritrovamenti, bugie e deviazioni. Cercando un montaggio diverso dello stesso girato esistenziale, delle tre piste nere che lo avrebbero alternativamente portato alla morte (quella dell’omosessualità morbosa e notturna, quella dell’eversione nera e fascista, quella del petrolio e della morte di Mattei), evocando l’infinita persecuzione giudiziaria (33 processi in 25 anni), frutto dell’oscenità delle sue opere. Per arrivare a mettere al centro il corpo del poeta morto/vivo già in vita e vivo/morto a quasi cinquant’anni dalla morte. Un corpo che richiama altri corpi martoriati, altri morti senza giustizia esposti a una consunzione di parole oltre che di tempo. Altri corpi di poveri cristi adagiati tra le braccia senza forza di madri incredule e raggelate come statue della Pietà, come Madonne bestemmiate dalla mediocrità del buon senso comune, dall’ipocrisia del quieto vivere, dalla connivenza tra l’orrore e la malafede.

Dal 7 al 17 marzo

LA DONNA DI PIETRA

Drammaturgia di Federico Malvaldi, con Veronica Rivolta. Regia di Federico Malvaldi e Veronica Rivolta. Una produzione La Compagnia dei Masnadieri.

La storia di Camille Claudel, una donna che affonda le mani nella terra e nel fango e impara presto a dargli forma: le prime creazioni nascono spontaneamente, sono il prodotto di una natura predisposta alla scultura, disciplina che considera una “chiamata” alla quale non può sottrarsi. Amante e musa di Rodin, figlia di una famiglia complicata, tutto ciò che ha detto, fatto, scritto e creato è il frutto di uno straziante bisogno di amore. Anima forte e complicata, all’età di quarantanove anni Camille viene rinchiusa in manicomio dove abbandona definitivamente la scultura: nei trenta successivi non produrrà più nulla. Continuerà però a scrivere senza mai ricevere risposte, centinaia di lettere inascoltate meticolosamente raccolte e occultate dalla famiglia. Lettere che commuoverebbero anche il più duro cuore di pietra.

Dal 9 al 12 maggio

LIMBO
Di e con Agnese Ascioti, regia Mirko Iurlaro. Una produzione La Compagnia dei Masnadieri.
Limbo è la vita di un individuo scarabocchiata a penna su un pezzo di carta. Un disegno dal tratto nervoso ed interrotto, alla ricerca disperata della linea continua, di figure in cui riconoscersi. Se il mondo è specchio delle nostre immagini interne, che cosa riflette un io frantumato? Se Lei non sa di essere in gabbia, perché sta fuggendo? La performance riduce al minimo lo spazio, i mezzi tecnici e la scenografia per rendere lo spettatore testimone di una realtà senza orpelli. Un corpo, che gradualmente si scoprirà individuo, agisce, dichiara e crea la sua vita attraverso partiture fisiche. Modello della società del “se vuoi puoi”, si assicura una vita ben scandita, orientata verso il successo, vedendo – e facendo vedere – la sua “giornata tipo” che, diventando sempre più frenetica, destrutturerà lo spazio e il linguaggio, portando al limite il corpo stesso dell’interprete per cercare di vedere cosa c’è al di fuori del Limbo.

Dal 20 al 22 maggio

RASSEGNA DI CORTI TEATRALI
SOSTANTIVO GENDER-QUINTA EDIZIONE “LA KARL DU PIGNE’”
Con il patrocinio di Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.
Il Teatro Spazio 18B, con la rassegna teatrale Sostantivo Gender, vuole dare un contributo alla costruzione di una società più ricca e accogliente sotto il profilo umano, sociale e culturale. In cui le differenze, legate in particolare alle identità di genere e di orientamento sessuale, siano portatrici di un valore. L’esistenza di un sesso biologico non basta a determinare la nostra identità, che è una realtà dinamica ed estremamente complessa, costituita dall’interazione tra sesso, genere, orientamento sessuale e ruolo di genere. Nello specifico, il sesso è determinato alla nascita, il genere invece è un costrutto socio-culturale e cioè varia a seconda dell’epoca e della cultura in cui viviamo e delle regole sociali.
Una giuria, composta dal giornalista Claudio Riccardi, dall’autore teatrale Massimo Roberto Beato e da un docente designato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, Prof. Giovanni Greco, ogni sera assisterà alla messa in scena dei corti teatrali scritti e diretti dagli allievi del Master Drammaturgia e Sceneggiatura.

Dal 23 al 26 maggio.

C19H28O2 (o come AVERE le PALLE)

Di Riccardo Rampazzo con Leonardo Cesaroni, Paolo Sangiorgio e Sara Younes, regia Lidi Precari. Una produzione La Compagnia dei Masnadieri.
Una piccola barca, mare aperto, due pescatori, Loris e Gu, puliscono il pesce raccolto durante la notte. Viaggiano da mesi alla ricerca di una creatura la cui
cattura potrebbe stravolgere le loro vite. D’un tratto, un canto lontano, voce di donna, li interrompe. Che fare? Catturare questa creatura mitologica per venderla all’alba al miglior offerente o essere più cauti e osservarla da lontano? Il divario dei due si esacerba e la Sirena diventa solo una scusa per far carburare una corsa alla virilità, a capire chi è più “uomo”, chi reprime di più, chi ama di meno. Due attitudini ugualmente tossiche che hanno come unico risultato quello di implodere in sé stesse, come succede al rapporto fra i due marinai.

ORARIO SPETTACOLI
dal giovedì al sabato ore 20.30
domenica ore 18.00

biglietto intero EURO 18,00
biglietto ridotto EURO 13,00
tessera associativa EURO 2,00

TEATRO SPAZIO 18B
via Rosa Raimondi Garibaldi 18B, 00145 ROMA (zona Garbatella)

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
TEL 06.92594210 WAPP 333.3305794

CONTATTI

UFFICIO STAMPA
Maresa Palmacci
ORGANIZZAZIONE
Ferrante Cavazzuti

Fonte: Maresa Palmacci

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