Il programma di questo mese sta per terminare per lasciare spazio alla stagione invernale ‘23/’24, tuttavia l’ultimo tratto dell’Arena estate riserva ancora delle sorprese. Dal 19 al 24 settembre dunque ci si immerge tra teatro classico con due protagoniste d’eccezione, Cristiana Capotondi e Ottavia Piccolo, e tanta musica
“Il profeta scorretto | Giorgio Gaber – Monologhi e canzoni di Giorgio Gaber e Sandro Luporini”, produzione A. P. S. Povero Willy, apre la settimana al TBM martedì 19 settembre. Lo spettacolo porta la firma di Riccardo Leonelli che ne cura anche la regia e recita insieme a Emanuele Cordeschi, Lorenzo D’Amario ed Emanuele Grigioni. Vent’anni fa se ne andava Giorgio Gaber lasciando un vuoto incolmabile nel mondo musicale e teatrale italiano, già da tempo avviato sul binario morto del conformismo artistico. La poetica di Gaber, inizialmente confinata entro le rigide regole della tv degli anni ‘60 e ‘70, poi sempre più libera e prorompente, è stata un faro per diverse generazioni in Italia. I suoi monologhi e le sue canzoni si sono distinte per un carattere unico e irripetibile: sia per il coraggio dei suoi contenuti, sia per l’originalità dello stile. Un incontenibile istrione che sapeva comunicare con leggerezza temi profondamente impegnati, malinconici, perturbanti, feroci e talvolta disperati. Basti pensare all’oscuro pessimismo degli ultimi album, causato dalle conseguenze di una malattia implacabile e da una realtà politica e sociale in cui non s’era mai riconosciuto così poco. Un profeta che ha saputo leggere la realtà del suo tempo – non risparmiando accuse né a destra né a sinistra – e prevedere l’abisso etico e la perdita di valori della contemporaneità, evocando in più di un brano spettri di guerra tristemente attuali. E se Gaber oggi tornasse fra noi? Avrebbe la libertà di allora o sarebbe imbrigliato nelle maglie del conformismo culturale, ricevendo post e cinguettii con accuse di intolleranza, razzismo e (addirittura) fascismo? Lo spettacolo immagina un Giorgio Gaber redivivo (Riccardo Leonelli) catapultato nel 2023, che attraverso un dialogo originale, sarcastico e divertente col suo alter ego (Emanuele Cordeschi), ripercorre alcuni fra i suoi pezzi più dirompenti, acquisendo la graduale consapevolezza che il mondo odierno è andato esattamente nella direzione da lui prevista, con alcune eccezioni… prima fra tutte la dittatura del politically correct. Il benessere cambia mode, gusti e valori, tanto che in vent’anni la realtà morale, politica e sociale è profondamente mutata e molto di ciò che era (ancora) coraggioso dire all’inizio degli anni Duemila, oggi risulta scomodo, vergognoso, deplorevole. In una sola parola: politicamente scorretto. Ad accompagnare i due cantanti-attori ci saranno Lorenzo D’Amario ed Emanuele Grigioni, rispettivamente chitarra e tastiere con inserimenti di fisarmonica. Una performance live che nasce per omaggiare il grandissimo artista, facendo divertire, riflettere ed emozionare i suoi storici fan, ma anche le nuove generazioni che non conoscono il Signor G: dai divertissement apparentemente disimpegnati del primo Gaber fino alle malinconiche canzoni dell’ultimo periodo. I protagonisti daranno voce e corpo al genio di Gaber, ricostruendo canzone dopo canzone, monologo dopo monologo un identikit ideale di uno dei mostri da palcoscenico più grandi del nostro Novecento, profeta scorretto e, in parte, incompreso. Ma senz’altro indimenticato. Allestimento Leonardo Martellucci.
Cristiana Capotondi è l’assoluta protagonista de “La vittoria è la balia dei vinti”, produzione Stefano Francioni, in scena mercoledì 20 settembre. Scritto e diretto da Marco Bonini vede appunto l’attrice italiana la sola interprete del monologo. Una mamma di oggi mette al letto la sua bambina di 6 anni che le chiede, come storia della buonanotte, di raccontarle qualcosa di quando lei, la sua mamma, era bambina. La mamma pesca nella memoria e le viene in mente l’avventura della bis-nonna Vittoria e di come il 25 Settembre 1943, giorno del bombardamento a Firenze, aveva aiutato due gemelli. In un racconto tra l’evocazione fiabesca e la ricostruzione storica la mamma di rievoca la notte di Firenze sotto il fuoco “alleato” quando uno stormo di 36 aerei Wellington inglesi, mirando all’importante nodo ferroviario della stazione di Campo di Marte, manca inesorabilmente l’obiettivo ferroviario causando così la morte di centinaia di civili e pesanti devastazioni nelle zone adiacenti la ferrovia. Quella notte Nonna Vittoria è nascosta nel rifugio improvvisato nelle cantine di Palazzo Pitti, dove risiede in quanto moglie del sovraintendente ai beni culturali di Firenze. Quella notte Nonna Vittoria non si trova ad affrontare solo l’incubo della guerra, ma anche la vertigine di tabù sociale, allattare i due gemelli della sua balia che per lo shock aveva perso il latte. La guerra è uguale per tutti e sotto le bombe non ci sono più corti e signorie, piani alti e piani bassi, scale da scendere o da salire. Quando cadono le bombe dal cielo siamo tutti allo stesso piano, tutti nascosti in cantina. Lì sotto una madre vale una madre, un bambino un bambino, una balia un seno pieno di latte. Quando siamo tutti sotto le bombe non ci sono più vincitori né vinti. Sotto le bombe la Signora può servire la serva. Sotto le bombe la Vittoria è la balia dei vinti.
“Emigranti” di Slavomir Mrozek, produzione Comic Off, è in scena giovedì 21 e venerdì 22 settembre. Con Riccardo Barbera e Roberto D’Alessandro, lo spettacolo è diretto da Claudio Jankowski. Sławomir Mrożek scrive il testo nel 1974: in parte, racconta la sua vicenda personale di emigrato nella dura Parigi. Si presenta, quindi, come una biografia drammaturgica che riporta in scena due personaggi senza nome, AA e XX, rifacendosi, naturalmente, al Teatro dell’Assurdo tipico delle sue opere. I due uomini, all’inizio del loro racconto, inseriscono un ulteriore raccontino, inventato e ambientato alla stazione. Il botta e risposta dei due sembra quello tra regista e attore, tra autore e personaggio, delineandosi attraverso immaginarie didascalie narrative. Scene e costumi: Ro. Da.
“Donna non rieducabile”, produzione Officine della Cultura, sarà in scena giovedì 21 settembre. Il testo scritto da Stefano Massini è diretto da Silvano Piccardi e vede protagonista Ottavia Piccolo accompagnata dalle musiche per arpa composte ed eseguite dal vivo da Floraleda Sacchi. La rappresentazione è l’adattamento in forma teatrale di brani autobiografici e articoli di Anna Politkovskaja, la giornalista trovata morta il 7 ottobre 2006 nell’androne della sua casa moscovita, uccisa da quattro colpi di arma da fuoco. Un piccolo grande “caso” della scena teatrale italiana, programmato capillarmente sul territorio stagione dopo stagione, in cui Ottavia Piccolo dà voce allo smarrimento, all’orrore, alla dignità e anche all’ironia di questa donna indifesa e tenace, con il rigore e l’intensa partecipazione di un’attrice che in quei valori di libertà si identifica fino in fondo. Per il pubblico un’emozione violenta che non manca mai di rinnovarsi. Dopo il crollo del Regime sovietico, la Russia sembrava avviata verso una nuova democrazia. L’assassinio di Anna Politkovskaja ha allungato un’ombra terribile su questa illusione. Anna non era una militante politica, era una giornalista. Una giornalista e una donna, senza alcuna mira di potere o altro, se non quello di portare avanti, con tenacia e determinazione, il proprio mestiere. Il suo fu uno sguardo aperto, senza prevenzioni né compromessi, su quanto avveniva nel suo paese, partendo dalla lontana Cecenia, per arrivare a incontrare i momenti più terribili della recente storia russa (dalla strage al Teatro Dubrovka di Mosca, a quella nella scuola di Beslan). Se il vecchio potere sovietico, per imporre il proprio controllo su ogni forma di dissenso o, più semplicemente, di libero pensiero, si sentiva in dovere di costruire leggi, tribunali e processi speciali, che legittimassero in qualche modo l’accanimento repressivo, istituzionalizzandolo – il nuovo sistema di potere, per eliminare la presenza scomoda del “punto di vista” libero di questa donna, ha agito come un qualsiasi potere mafioso, affidandosi clandestinamente a dei sicari, a dei killer senza volto. Come nell’Argentina dei colonnelli (dove gli oppositori venivano fatti “sparire”, senza che ufficialmente nessuno ne dovesse rispondere), anche nel caso di Anna Politkovskaja, chi godeva della sua eliminazione, poteva nel contempo mostrarsi con le mani formalmente “pulite”.
Venerdì 22 settembre è la volta della musica con “Lucio incontra Lucio – La grande musica di Lucio Battisti e Lucio Dalla” scritto da Liberato Santarpino e diretto da Sebastiano Somma, accompagnato dall’Orchesta Da Camera della Campania.
Con Sebastiano Somma e
Marco De Gennaro pianoforte
Gianmarco Santarpino sax
Aldo Vigorito contrabbasso
Giuseppe La Pusata batteria
Lorenzo Guastaferro vibrafono
e con le voci di Alfina Scorza, Elsa Baldini, Paola Forleo e Francesco Curcio
Il concerto denominato Lucio incontra Lucio prevede la realizzazione di una performance musicale dedicate a due notevoli artisti di fama nazionale e internazionale. Si tratta di Lucio Battisti e Lucio Dalla: il primo, tra i più grandi, influenti e innovativi cantanti italiani di sempre, è considerato una delle massime personalità nella storia della musica leggera italiana. La sua produzione ha impresso una svolta decisiva alla musica pop/rock italiana da un punto di vista strettamente musicale. Lucio Battisti ha personalizzato e innovato in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica. Lucio Dalla invece, nato nello stesso anno e nello stesso mese con un giorno di differenza dal primo, ha una formazione jazz e, anch’egli, è stato uno dei più importanti, influenti e innovativi cantautori italiani. Alla ricerca costante di nuovi stimoli e orizzonti, si è addentrato con curiosità ed eclettismo nei più diversi generi musicali, collaborando e duettando con molti artisti di fama nazionale e internazionale. Autore inizialmente solo delle musiche, si è scoperto in una fase matura, anche paroliere e autore dei suoi testi. La sua copiosa produzione artistica ha attraversato numerose fasi: dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini dell’opera e della musica lirica. Entrambi, con le differenze geografiche di provenienza e di stile musicale, hanno dato lustro al panorama della musica italiana introducendo elementi di assoluta innovazione nella canzone italiana. Sicuramente non sono mai stati l’uno contro l’altro, anzi, certamente si sono apprezzati sia umanamente che artisticamente. Così diversi ma uniti dalla esigenza della sperimentazioni di nuove strutture musicali. Erano gli inizi degli anni ottanta quando Dalla parlò a Battisti di un suo grande progetto da fare insieme: una grande tournèe e poi un disco da incidere. Battisti rifiutò l’invito, perché ormai immerso in una nuova sperimentazione musicale con quella decisione devastante di sparire dalle scene.
E ancora un altro appuntamento con la musica è per venerdì 22 settembre: “Incantesimo partenopeo” per la direzione musicale e la regia di Graciela Dorbessan.
Proposte del territorio
Marina Cesarale pianoforte
con Enrico La Pietra organetto e gruppo di percussionisti
in collaborazione con la Scuola di Danze popolare di Roma AgapiaFolk
la partecipazione dell’attore Francesco Testa e la consulenza linguistica dell’attore Giuseppe Sorvillo
Compagnia Amatoriale di Teatro Musicale e Museo Sandro Massimini Mostra dell’Operetta Teatrini e Marionette
Uno spettacolo Originale. Liberamente ispirato al 900 Napoletano. Una Carrellata di canzoni napoletane e melodie Partenopee per descrivere i profumi e i sapori del Paese d’ ‘o sole. Filo conduttore, l’amore: per la terra d’origine, l’amore di gioventù e la malinconica Napoli degli anni ‘20. Trenta artisti sul palco tra ballerini cantanti e attori. 120 minuti circa di allegria e colore. Pochi ma emblematici elementi di scena, costumi colorati e semplici sono alcuni degli ingredienti che danno vita ad una serata adatta a tutte le età, dove si assiste incuriositi e si diverte con simpatia.
Sabato 23 settembre e domenica 24 settembre segue “Io e Kate” produzione Comic Off, di Alessandra Merico che recita insieme a Enzo Casertano il quale cura la regia dello spettacolo. Alberto è un architetto solitario e riservato intenzionato a vivere solo e a non dover rendere conto a nessuno, acquista per sbaglio un robot di nome Kate, cameriera elettronica che svolge le mansioni domestiche. All’inizio, tutto sembra procedere bene, Kate soddisfa puntualmente i numerosi compiti; ma successivamente la situazione si complica, soprattutto quando il robot inizia ad apprendere il meccanismo delle relazioni umane attraverso la tv e gli sceneggiati televisivi. Alberto si trova ben presto di fronte a una macchina così raffinata da avere acquisito un’autonomia quasi totale dalla sua configurazione originale. Riuscirà questa complicata convivenza? Uno spettacolo divertente e poetico che unisce il mondo dei sentimenti all’universo della tecnologia. Disegno luci: Maxi Lumachi.
Sempre sabato 23 settembre è in programma “Parola tour – Giovanni Caccamo in Concerto featuring MadEleine” con Giovanni Caccamo e con MadEleine e con
Peppe Sferrazza basso
Aldo Giordano piano, keyboards
Vito Sardo batteria
Gianluca Genova chitarra
Fabio Feliziani, Peppe Sferrazza
Cantautore italiano di notevole rilevanza nazionale, vincitore nel 2015 del concorso canoro più importante d’Italia, il Festival di Sanremo nella categoria nuove proposte e, classificandosi terzo nel 2016 nella categoria Big, scoperto dal grandissimo Franco Battiato, di cui segue le sue orme musicali, è stato eletto dalla critica suo naturale erede per la sue peculiarità molto simili al grande Maestro e, per la costante ricerca nella musica contemporanea di sonorità uniche nel panorama Italiano. Amato dai giovani anche per il suo coinvolgimento nel sociale, ultimo il suo impegno con “Manifesto del cambiamento – Parola ai giovani”, ha tra l’altro ideato il “Muro del cambiamento”, un’istallazione artistica itinerante, ideata dallo stesso artista, già presente al MAXXI di Roma e come dice lui, collante di diverse culture, religioni e identità, unite dall’amore per la vita e da una visione evolutiva di futuro in condivisione e armonia. Ospite anche ultimamente di programmi di notevole rilevanza Nazionale, Le Iene, Viva Rai 2 e di collaborazioni eccellenti con Andrea Bocelli e Patti Smith e tanti altri, ha avuto la grande gioia di cantare per Papa Francesco presso l’Aula Paolo VI in Vaticano. Il cantautore è attualmente in giro con il suo Tour Mondiale, che lo ha portato a suonare in Cina, dal nome “Giovanni Caccamo Tour”, un viaggio a tappe che racchiude in se, quella idea di instaurare con il pubblico un cammino creativo, emotivo e culturale, lasciando alla fine del concerto, un profondo senso di pienezza emotiva.
“La mia Bohéme – Canzoni originali fuori dal coro” chiude la settimana domenica 24 settembre. Produzione Il Salto, si tratta di un altro imperdibile appuntamento con la musica tra ballade, blues, swing, tanghi, jazz.
Esper Russo voce e chitarra
Alessandro Tomei sax e flauto
Frenk Pastore pianoforte
Valter Roncucci batteria
Enrico Cresci chitarra
Bruno Zoia contrabbasso
Sestetto per canzone d’autore italiana; la vita vissuta è la sola ispirazione, quella delle scorribande esistenziali, fatte di alti e di bassi, di sentimenti più malinconici e più entusiasmanti. Rimbaud è il poeta suggeritore. Canzoni di spessore poetico, contro la banalità odierna del mondo delle canzonette! Testi e musica non lavorati, non confezionati, in atteggiamento frontale, dove si rifiuta ogni scolastica. Clima ruvido, sporco, vitale, elegiaco, non appiattito al volgare, che oggi va molto di moda. “La mia bohéme” è un concerto non alla moda, scavalca il tempo effimero del mercato, della merce, del consumo, esprime, con istinto artistico, il desiderio di fare musica.
Teatro Tor Bella Monaca – Arena Teatro Tor Bella Monaca
Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti raggiungibile con Metro C o Linea Bus 20
Ampio parcheggio disponibile
Per informazioni e prenotazioni:
Telefono 062010579 (dalle 10:30 alle 19:30)
Messaggi whatsapp 3920650683
Botteghino: dal martedì alla domenica dalle 10,30 alle 21,30
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