Teatro Tor Bella Monaca: gli spettacoli dal 5 al 10 settembre 2023

Tor Bella Monaca Festival – Arena Estate
Il Teatro Tor Bella Monaca è parte del sistema Teatri in Comune di Roma Capitale Assessorato alla con il coordinamento gestionale di Zètema Progetto Cultura

Gli spettacoli dal 5 al 10 settembre 2023

La rassegna estiva al TBM dopo aver offerto al pubblico l’occasione di assistere alla visione di film italiani e stranieri riprende il suo consueto ritmo con i linguaggi teatrali. Dal 5 al 10 settembre riprende la Rassegna UILT che si unisce a una mini rassegna cinematografica dedicata al Cile
Terminata il 25 giugno scorso dal 5 al 17 settembre riprende la Rassegna UILT Lazio 2023 | Unione Italiana Libero Teatro – Il Teatro che ci unisce. Nella sua più grande tradizione, la cultura è sempre stata contaminazione, ricerca di identità aperte, propensione al dialogo e alla creazione di ponti. In questo ambito si inserisce la cultura del teatro, che nonostante tutte le difficoltà di questo complesso periodo, non cessa di avere un ruolo fondamentale nello sviluppo della coscienza sociale. E ciò riguarda ogni forma di teatro. Il teatro, lavorando con l’uomo, è la forma più comunicativa dell’arte. L’Unione Italiana Libero Teatro è una rete organizzata a livello nazionale e regionale di Associazioni accomunate nella passione unica del Teatro, che ciascuna sviluppa con la propria identità e modalità. Da qui la Rassegna “Libero Teatro in un Teatro Libero”, nata lo scorso anno in un clima di ripresa dalla pandemia, che offre l’opportunità di conoscere alcune produzioni scelte delle nostre associate del Lazio, che si susseguiranno dal 1° al 25 giugno e dal 5 al 17 settembre, con l’entusiasmo e l’impegno degno di una grande seconda edizione in un grande Teatro, al quale siamo grati di recepire e promuovere le nostre aspirazioni. Il Libero Teatro vi aspetta al Teatro di Tor Bella Monaca!

Stefania Zuccari
Presidente UILT Lazio APS
Unione Italiana Libero Teatro

PROGRAMMA

martedì 5 settembre ore 21
Ferro e Fuoco APS
Locanda Angelina

mercoledì 6 settembre ore 21
SPQM APS
Note già note & versi per…versi

giovedì 7 settembre ore 21
Dinamica_mente APS
La potenza delle tenebre

venerdì 8 settembre ore 21
Alias APS
Rosalyn

sabato 9 settembre ore 21
Rifornimento in Volo
Le cinque età di Albertina

domenica 10 settembre ore 18
Compagnia teatrale Costellazione
Chocolat

martedì 12 settembre ore 21
Colorate Alchimie Teatrali
Il cunto de li cunti – Tra storia e fantasia

mercoledì 13 settembre ore 21
APS Polvere di Stelle – musica e cultura
Amoroma

giovedì 14 settembre ore 21
Sui Generis – Compagnia Teatrale
Internet – Una commedia digitale

venerdì 15 settembre ore 21
Forma Mentis APS
La mia famiglia 3.0

sabato 16 settembre ore 21
Le Pleiadi APS
Eppure cantavamo…

domenica 17 settembre ore 18
Luna Nova APS
Natale in casa Cupiello

domenica 17 settembre ore 21
Omonima Compagnia dell’Associazione Culturale Cristina Stelitano
L’uomo, la Bestia e la Virtù

Martedì 5 settembre è in scena “Locanda Angelina” una produzione Ferro e Fuoco APS. Di Roberto Russo
con la consulenza artistica di Gianni De Feo lo spettacolo vede protagonisti Monica Parisi, Melina Di Palma, Luigi Guida, Marco Palladini, Stefano Colace, Angela Di Tofano e Marina Buoncristiani. La “Locanda Angelina” di Russo si ispira liberamente a “La Locandiera” di Goldoni dove i personaggi, oltre a mantenere gli stessi nomi dell’originale, si presentano con le stesse caratteristiche, delle stesse dinamiche psicologiche e sentimentali, maschere grottesche di ipocrisia e ingenua crudeltà. Cambia tuttavia l’epoca storica su cui si dipana la trama, e non è poco! Di fatto, non siamo più nel Settecento veneziano ma nella Roma degli anni ‘50, anzi, esattamente nel 1958, anno dell’approvazione della legge Merlin con la quale si decretò la definitiva chiusura delle case di tolleranza. Ci troviamo così in un diverso contesto sociale dove una nuova Italia, ispirata da un primo timido boom economico e da nuove idee, si prepara ad aprirsi ad un’entusiasmante modernità. In tal senso, rimane evidente la mutazione del linguaggio che, pur lasciando sporadiche tracce di “vibrati” e fioriture goldoniane, s’intreccia ora abilmente in un miscuglio di romanità che sa di Trilussa e Petrolini, in contrasto con una parlata provincia lotta e burina e con picchi di suoni partenopei, simili a note di violini e di grancasse. Personaggi a tratti volutamente eccessivi, coperti da un trucco esasperato, come a voler nascondere fragilità e debolezze. In un equilibrio precario di un Tempo sospeso, si aggirano come burattini di una giostra tra i tavoli di questa locanda dove ognuno consuma i propri sentimenti tra finzioni e ipocrisie. La musica, anche qui, farà da contrappunto al dialogo, cadenzandone il ritmo ed esaltando i toni recitativi.
“Note già note & versi per…versi”, una produzione S.P.Q.M. APS, è in programma mercoledì 6 settembre. Carlo Selmi firma e dirige sul palco Patrizia D’Onofrio, Francesco B. Pica, Carlo Selmi, Eleonora Selmi, Elena Selmi, Martina Di Giacomo e Giulia Crispoldi. Brani musicali di lingua inglese eseguiti dal vivo, con i testi tradotti in italiano in versi e introdotti dal panorama storico in cui vennero pubblicati.
Giovedì 7 settembre è in programma “La potenza delle tenebre” di Lev Tolstoj, una produzione Dinamica_mente APS, per l’adattamento e la regia di Marialuce Bianchi che dirige Laura Baldassarre, Marialuce Bianchi, Rosina Biondo, Silvia Gigli, Lidia Latella, Denis Presepi, Emanuele Scopigno e Ilario Sirri. “Se l’ugnello s’impiglia, tutto l’uccellino è perduto” è un detto popolare russo che sottotitola “Potenza delle tenebre”, ad indicare l’ambiente contadino in cui si sviluppa il dramma. Tolstoj amava il popolo, il suo linguaggio semplice, pieno d’immagini e di colori. Potenza delle tenebre fu scritto nel 1886 e tratto da un fatto realmente accaduto di cui lo scrittore conobbe tutti i particolari dall’amico Davidof, allora presidente del tribunale di Tula. Il ritmo interno al dramma, che scaturisce dallo stesso dinamismo dei personaggi, diventa atto dopo atto sempre più serrato, componendo così un intenso quadro dove la banalità del male si manifesta in tutta la sua sgomentante drammaticità.
“Io Mussolini – Anomalie Festival”, una produzione Anomalie, è in cartellone giovedì 7 settembre. Di e con Leo Bassi la rappresentazione vanta le musiche di Mauro Sabbione. Con questo spettacolo, Leo Bassi vuole superare i tabù politici e mostrare la fragilità del pensiero fascista. È uno spettacolo provocatorio e divertente, progettato per generare ottimismo e dare al pubblico la voglia di resistere o meglio: ‘Risistere!’ Con intelligenza contro l’intolleranza. “Quando sento il ritorno dell’estrema destra, il buffone dentro di me si risveglia e ha voglia di prendere in giro i suoi discorsi – racconta Leo Bassi – Ho sentito un bisogno viscerale di cercare le contraddizioni nella loro retorica e di divertirmi con le conseguenze. È così che mi è venuta l’idea di diventare il personaggio più emblematico del fascismo: Benito Mussolini.”
Leo Bassi. Un grande della clownerie. Apolide e poliglotta, tra gli innovatori del linguaggio circense del dopoguerra, è considerato un gigante mondiale dello spettacolo e della provocazione. Leo Bassi è da sempre impegnato nella difesa del laicismo e riconosciuto come l’ispiratore del movimento spagnolo degli ‘Indignados’. Discendente da una famiglia circense fondata 150 anni fa in Italia da un ex-garibaldino, dopo una carriera di acrobata nei più grandi music-hall del pianeta (è cresciuto tra le braccia di Louis Armstrong e Groucho Marx), diventa uno dei più grandi giocolieri del mondo. Negli anni ’70 lascia i successi del circo per portare la propria arte in strada e legarla ai valori della società, diventando uno degli inventori del ‘nouveau cirque’. Crea spettacoli basati sulla provocazione-agitazione, sul nonsense, sugli eccessi, rompendo generi e collocandosi in una zona franca tra il comico, l’arte circense, l’agitazione sociale e il teatro. Parla otto lingue, riceve montagne di querele, si è trovato una bomba in camerino da parte dei movimenti integralisti e non si ferma davanti a niente.

  • 17* edizione per ANOMALIE, il festival di nuovo circo contemporaneo di Roma •
    – Un evento che illumina le periferie con equilibrismi, danze aeree, clownerie, giocoleria insieme al teatro sperimentale, opere multimediali ed improvvisazioni musicali. –

Il fine settimana, venerdì 8 settembre, è la volta di “Rosalyn” di Edoardo Erba, produzione Alias. Per la regia di Fabrizio Romagnoli coadiuvato da Anna Sperati, la pièce vede sul palco Sangiorgi Francesca e Sperati Carlotta. L’incontro casuale tra Esther, una scrittrice di successo, e Rosalyn una ingenua donna delle pulizie, scatena una serie di situazioni a catena, perverse, pericolose e irreversibili. L’inaspettato ritrovamento di un cadavere, un uomo… un’inchiesta… ma chi è Esther? Chi è Rosalyn? Che genere di rapporto lega le due , in modo indissolubile? Una tragedia contemporanea, fredda, ironica.
In un palco spoglio che richiede una necessaria “prova d’attrice”, le due interpreti, Francesca Sangiorgi (Esther) e Carlotta Sperati (Rosalyn), si sfidano come in un ring, entrando e uscendo dai loro ricordi come fosse un gioco. Un gioco pericoloso, coadiuvato dalla proiezione di immagini e video che immortalano i momenti più suggestivi delle loro emozioni e da effetti luce che sottolineano la tensione degli che realmente accadono in scena. Lo spettacolo condurrà lo spettatore ad una inaspettata verità, ad un’amara realtà.
“Wild boys! – Sogni di una ragazza selvaggia”, produzione Rondini, è in scena venerdì 8 settembre. Paolo Logli scrive la drammaturgia diretta da Norma Martelli. Protagonista Claudia Campagnola affiancata da Ivana Pellicanò. Un monologo recitato con intensa partecipazione da Claudia Campagnola, e cantato da Ivana Pellicanò, in cui i suoni degli anni Ottanta si intersecano con le parole, creando una sorta di macchina del tempo, del rimpianto, dei ricordi e desideri. Una donna sulla sua utilitaria, in coda come ogni mattina. Dalle casse dello stereo, escono le note di canzoni anni Ottanta; gli amati Duran Duran, gli Spandau Ballet, i Bronsky Beat, i Kiss… una sorta di colonna sonora della sua adolescenza, e allo stesso tempo una bolla dentro la quale i suoi sogni e le sue illusioni possono continuare a nuotare come se tutto si fosse fermato ad allora. Le note si fanno voce e cominciano a cantare e insieme a lei volare. Fuori da quella bolla c’è una coda eterna di macchine: prima, seconda, freno, folle… ogni mattina da vent’anni, anche lei in fila, percorre quel tragitto che la condurrà al posto di lavoro. Prima, seconda, freno, folle… E così, una mattina, inseguendo l’onda di quella musica, scopre una cosa incredibile: la corsia che va nell’altro senso di marcia ad un certo punto è libera, e lei non ne ha mai approfittato per sorpassare: WILD BOYS urlano i Duran Duran, ragazzi selvaggi sogna lei. Quel viaggio verso l’ufficio diventa l’occasione della riscoperta della propria voglia giovanile di ribellarsi. È ancora possibile? Direzione musicale Matteo Carlini;
Direzione tecnica Mimmo de Mattia.
Sabato 9 settembre è in programma “Le cinque età di Albertina” di Michel Tremblay, produzione Rifornimento in volo. Alba Di Costanzo dirige lo spettacolo e recita al fianco di Maria Pia Rossi, Daniela Di Tizio, Lilli Fusco, Silvia Delle Site e Antonella Murrali. La storia di una donna che, trovandosi sola in una casa di riposo, fa un bilancio della sua vita attraverso un dialogo con sé stessa in cinque epoche diverse. Dialoga anche con Maddalena -sua sorella minore- la quale, morta da tempo, come un fantasma senza tempo, discute a sua volta con le Albertine delle 5 età. Sul palco sei attrici si scontrano, si confrontano e si accusano prima di arrivare a una forma di pacificazione.
Sabato 9 settembre prende il via “Il Cile raccontato dal cinema” – Per non dimenticare. 50° anniversario del Golpe in Cile.
ore 18 – sala piccola
Santiago, Italia – di Nanni Moretti
Italia | Francia | Cile – 2018 – documentario
Il film documentario racconta i mesi successivi al colpo di Stato in Cile del 1973 attraverso filmati d’archivio e interviste odierne ai protagonisti, concentrandosi particolarmente sul ruolo rivestito dall’ambasciata italiana a Santiago del Cile.
ore 20 – arena
Cile – Il mio paese immaginario – regia di Patricio Guzmán
Francia | Cile – 2022 – distribuito da Zalab e Wonder
Ottobre 2019: una rivoluzione inaspettata, un tumulto sociale esplode per le strade di Santiago chiedendo più democrazia, una vita migliore, una nuova Costituzione. Con una prospettiva tutta al femminile, manifestanti, giornaliste, psicologhe, artiste, dottoresse, politologhe esperte e giovani politiche ci accompagnano nella protesta fino all’assemblea costituente per la riscrittura della costituzione nazionale.

ore 22 – arena
Anteprima mondiale – Un bastardo e l’eredità di Pinochet – di Pepe Rovano
Cile – 2023 – documentario
Bastardo segue l’odissea del figlio di un poliziotto cileno, condannato per omicidio, mentre cerca di riparare il passato per non rimpiangere il suo futuro.
ore 24 – arena
Maglietta rossa – di Mimmo Calopresti
Italia – 2009 – documentario
Film documentario che racconta la finale di Coppa Davis tra Italia e Cile del 18 dicembre 1976, quando Adriano Panatta scese in campo per affrontare il doppio con Paolo Bertolucci indossando una maglietta rossa.
Domenica 10 settembre “Chocolat. Una commedia peccaminosamente deliziosa!”, produzione Compagnia teatrale Costellazione, è scritto e diretto da Roberta Costantini e Marco Marino i quali guidano sul palco Lorena Mordà, Pasquale Vezza, Marco Marino, Roberta Costantini, Claudia Casale, Gabriele Cannavale, Salvatore Forcina, Elisabetta Celozzi, Morgana Petrone e Giovanna Rebecchi. Una storia bellissima, piena di magia, sensualità, segreti e pregiudizi. Distrugge, con un pizzico di ironia, i pesanti macigni del bigottismo, della chiusura mentale e dell’invidia che provocano la condanna e l’emarginazione di chi trasgredisce ed appare diverso. Racconta della tranquillità di un piccolo paese, turbata dall’arrivo di Vianne, una “straniera” portata dal vento di marzo nel giorno di martedì grasso, che apre una cioccolateria nel bel mezzo della Quaresima. Il suo negozio incantato diviene presto la meta degli abitanti del villaggio curiosi e affascinati dalla novità, mentre freme l’austero sindaco, un Conte garante dell’integrità morale collettiva. Nasce un conflitto insidioso tra il potere del primo cittadino, saldo nell’osservanza severa di ogni norma ecclesiale, e la seduzione del luogo di piacevoli ingordigie. Gli aromi ed i colori della cioccolateria scuotono nell’anima ogni abitante a cui sembrano sconosciuti i profumi della fantasia e della novità. Pregiudizi contro libertà, tristezza contro vitalità, rancore contro disponibilità: due mentalità, due culture si scontrano attraverso la vetrina accattivante, colma di cioccolato.
“El Pueblo unido (1973-2023) – Cinquantanni” chiude la settimana domenica 10 e lunedì 11 settembre. L’esibizione musicale vede protagonisti gli Inti-Illimani Histórico. Inti-Illimani è una delle band musicali più interessanti che l’America Latina abbia prodotto. Avvicinandosi ai 55 anni di vita – nato nel 1967 – questo gruppo ha vissuto una storia musicale che lo ha trasformato in un riferimento di primaria importanza quando si va a rivedere la vita degli ensemble musicali di tutto il mondo. Il grande chitarrista classico John Williams lo diceva già negli anni ’90: “una delle più grandi band di ogni stile”. Allo stesso modo, critici musicali e importanti testate giornalistiche hanno scritto sulla band, come il Washington Post, che li ha definito:“Inti-Illimani ci trasporta in un magico mondo musicale. La sua musica è come un folklore in cerca della patria”. Inti-Illimani Histórico continua a deliziarci oggi con la sua musica e i suoi canti, nati dal sogno comune dei popoli. Guidati da Horacio Salinas, suo direttore musicale dal 1968 e principale compositore di molte delle sue melodie e canzoni emblematiche, Inti-Illimani ha saputo, insieme a José Seves e Horacio Durán, continuare il percorso creativo del gruppo che album dopo album ci sorprende con nuove scoperte. Delle loro firme ci sono alcuni vecchi vinili che segnano pietre miliari e cambiamenti decisivi che spiegano la lunga e fruttuosa vita di questo gruppo. Negli anni settanta pubblicano, tra gli altri, “Canción para matar una culebra” e negli anni ottanta “Palimpsesto”, registrazioni realizzate durante l’esilio della band in Italia. Negli anni ’90 compaiono i due album registrati con Paco Peña e John Williams, “Fragments of a dream” e “Leyenda”, poi “Andadas” e “Riesgaré la piel”, per passare infine a “Esencial” e “Travesura”. sul decennio degli anni 2000. Questi sono alcuni dei classici lavori discografici in cui è impressa l’impronta dei tre musicisti: Salinas, Seves e Durán; la spina dorsale degli Inti-Illimani in qualsiasi momento. Nel 2023 commemora importanti anniversari per il nostro Paese, i 50 anni del golpe militare, l’inizio dell’esilio, l’assassinio di Allende, Victor Jara e Neruda. A settembre effettueranno un lungo tour in Europa con uno spettacolo che riassumerà questi 50 anni di musica, lotte e speranze. Helikonia ed Artemedios.

Teatro Tor Bella Monaca – Arena Teatro Tor Bella Monaca
Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti raggiungibile con Metro C o Linea Bus 20
Ampio parcheggio disponibile

Per informazioni e prenotazioni:
Telefono 062010579 (dalle 10:30 alle 19:30)
Messaggi whatsapp 3920650683
Botteghino: dal martedì alla domenica dalle 10,30 alle 21,30
Acquisto online su Vivaticket
BIGLIETTI
intero 12,00 Euro
ridotto 10,00 Euro
giovani 8,00 Euro
GIFT CARD 78,00 Euro (10 ingressi)

UFFICIO STAMPA TEATRO TOR BELLA MONACA
Rocchina Ceglia
Maresa Palmacci

Fonte: Maresa Palmacci

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