Tutti noi desideriamo qualche certezza nella nostra vita, anche nelle piccole cose. Una certezza in ambito teatrale è, ad esempio, Gabriele Lavia, grande ed esperto attore e regista. Recarsi ad un suo spettacolo è sempre, infatti, una garanzia di elevata qualità e, probabilmente, non si proveranno delusioni o la sensazione di avere, addirittura, buttato il proprio denaro. Lavia è una garanzia e chi ama il teatro, ne è bene a conoscenza.
L’attore ha debuttato con “Tutto per bene” l’8 di gennaio, presso il “suo” Teatro Argentina. Perché il “suo”? Egli ha spesso recitato in questo prestigioso teatro romano ma, soprattutto, ne è adesso il direttore. Una scelta, questa, che non ha scontentato quasi nessuno, anche perché è dura criticare un nome altisonante come quello di Lavia.
“Tutto per bene” lo vede protagonista anche come regista e sarà interessante notare come farà suo il testo pirandelliano. Si tratta, infatti, di una commedia in tre atti, scritta da Luigi Pirandello nel 1906 e tratta da un’omonima novella. Lavia interpreta Martino Lori, un vedovo che ha un rapporto conflittuale con la figlia Palma. Un vedovo che coltiva la memoria della moglie che, tuttavia, in tanti credono sia stata un’adultera.
La commedia di Pirandello è stata rappresentata, per la prima volta, il 2 marzo 1920 al Teatro Quirino di Roma, con la Compagnia di Ruggero Ruggeri. Nel caso di Lavia i confronti non hanno molto senso, perché lui riesce a caratterizzare molto bene i testi. La sue regia è sempre efficace e riesce anche ad apportare qualche cambiamento “moderno”, senza troppo snaturarne la struttura portante; basti pensare al “suo” Molière.
Appuntamento, dunque, al Teatro Argentina fino al 10 febbraio. Tutte le informazioni su orari e biglietti, sul sito ufficiale del Teatro Argentina.