“Slow Train Coming” è considerato uno degli album simbolo di Bob Dylan, l’album della “rinascita” spirituale che coincide con il suo inedito fervore cristiano. Non è, tuttavia, soltanto questa la novità di quel lontano 1979 perché, proprio in tale periodo, inizia la collaborazione con un chitarrista di talento, Mark Knopfler, il leader dei Dire Straits.
I due artisti hanno deciso di intraprendere un tour assieme, che è iniziato il 6 ottobre a Dublino, un tour di una trentina di date. Questo straordinario appuntamento per gli appassionati del rock d’autore, arriverà anche in Italia, con ben quattro concerti, il 9 novembre a Padova, 11 a Firenze, il 12 a Roma ed il 14 a Milano. I romani si possono, perciò, ritenere soddisfatti e la serata al PalaLottomatica si annuncia proprio un grande evento musicale.
La discografia di Bob Dylan è molto vasta, ma “Slow Train Coming” occupa un posto particolare, sia per le tematiche, e sia per lo stile musicale. Qui c’è il desiderio di annunciare al mondo il suo attaccamento religioso, aspetto che provoca diverse perplessità a coloro che lo seguono da tempo, e l’accoglienza della stampa specializzata risulta essere altalenante. L’album comunque riesce a vendere discretamente, anche per la presenza di un suono più ricercato e raffinato, il cui merito è da assegnare alla presenza di Mark Knopfler, che suona, con indiscussa classe, la chitarra.
I due tornano a collaborare anche con l’album del 1983, “Infidels”. Il lavoro presenta testi più variegati, abbandonando così l’intensità religiosa che aveva contraddistinto “Slow Train Coming”. L’accoglienza di critica e pubblico è migliore e tutte le vecchie polemiche sono oramai un ricordo. La produzione dell’album è affidata allo stesso Knopfler, che proprio in quel periodo raggiunge una grande popolarità con i Dire Straits. Qui, però, si deve rapportare con una personalità molto complessa, dal punto di vista intellettuale e musicale. Dylan propone sonorità dal sapore “antico” e la musica si muove parallela a testi ricercati che risentono, spesso, di richiami letterari. Il chitarrista dei Dire Straits lavora sodo e rende i brani più raffinati ed eleganti; il tutto con una produzione parecchio “pulita”.
Knopfler ha raggiunto la notorietà grazie ai successi della sua band ma, dopo lo scioglimento nel 1995, intraprende una carriera da solista. Non vi è un successo commerciale paragonabile a quello dei Dire Straits, ma i suoi lavori sono comunque onesti e l’accoglienza è quasi sempre positiva, specialmente con l’album del 2000, “Sailing to Philadelphia”. Il suo stile è riconoscibilissimo e, in tutta la sua carriera, ha sempre dimostrato di essere un virtuoso della chitarra.
L’abilità tecnica di Knopfler e la poesia di Dylan, sono pronti a garantire elevata qualità agli spettacoli in programma. Il tour che vede sullo stesso palco i due grandi artisti è, senza dubbio, uno degli appuntamenti più attesi di questa parte finale del 2011. Tutti e due si presentano con i rispettivi gruppi, per potere così eseguire i loro successi. Non sono esclusi, tuttavia, momenti dedicati a duetti ed improvvisazioni; probabilmente la parte dello show più invocata da tutti. La musica d’autore di Dylan ed il rock raffinato e “progressive” di Knopfler, non possono che attirare tante persone, amanti proprio di tali generi musicali. Inoltre, il tour è una buona occasione per festeggiare i settant’anni di Dylan, tanti anni dedicati alla musica, numerosi riconoscimenti, ed un numero incredibile di concerti in giro per il mondo.
Al PalaLottomatica, il grande evento è servito!