I due artisti hanno deciso di intraprendere un tour assieme, che è iniziato il 6 ottobre a Dublino, un tour di una trentina di date. Questo straordinario appuntamento per gli appassionati del rock d’autore, arriverà anche in Italia, con ben quattro concerti, il 9 novembre a Padova, 11 a Firenze, il 12 a Roma ed il 14 a Milano. I romani si possono, perciò, ritenere soddisfatti e la serata al PalaLottomatica si annuncia proprio un grande evento musicale.
La discografia di Bob Dylan è molto vasta, ma “Slow Train Coming” occupa un posto particolare, sia per le tematiche, e sia per lo stile musicale. Qui c’è il desiderio di annunciare al mondo il suo attaccamento religioso, aspetto che provoca diverse perplessità a coloro che lo seguono da tempo, e l’accoglienza della stampa specializzata risulta essere altalenante. L’album comunque riesce a vendere discretamente, anche per la presenza di un suono più ricercato e raffinato, il cui merito è da assegnare alla presenza di Mark Knopfler, che suona, con indiscussa classe, la chitarra.
I due tornano a collaborare anche con l’album del 1983, “Infidels”. Il lavoro presenta testi più variegati, abbandonando così l’intensità religiosa che aveva contraddistinto “Slow Train Coming”. L’accoglienza di critica e pubblico è migliore e tutte le vecchie polemiche sono oramai un ricordo. La produzione dell’album è affidata allo stesso Knopfler, che proprio in quel periodo raggiunge una grande popolarità con i Dire Straits. Qui, però, si deve rapportare con una personalità molto complessa, dal punto di vista intellettuale e musicale. Dylan propone sonorità dal sapore “antico” e la musica si muove parallela a testi ricercati che risentono, spesso, di richiami letterari. Il chitarrista dei Dire Straits lavora sodo e rende i brani più raffinati ed eleganti; il tutto con una produzione parecchio “pulita”.
Knopfler ha raggiunto la notorietà grazie ai successi della sua band ma, dopo lo scioglimento nel 1995, intraprende una carriera da solista. Non vi è un successo commerciale paragonabile a quello dei Dire Straits, ma i suoi lavori sono comunque onesti e l’accoglienza è quasi sempre positiva, specialmente con l’album del 2000, “Sailing to Philadelphia”. Il suo stile è riconoscibilissimo e, in tutta la sua carriera, ha sempre dimostrato di essere un virtuoso della chitarra.
L’abilità tecnica di Knopfler e la poesia di Dylan, sono pronti a garantire elevata qualità agli spettacoli in programma. Il tour che vede sullo stesso palco i due grandi artisti è, senza dubbio, uno degli appuntamenti più attesi di questa parte finale del 2011. Tutti e due si presentano con i rispettivi gruppi, per potere così eseguire i loro successi. Non sono esclusi, tuttavia, momenti dedicati a duetti ed improvvisazioni; probabilmente la parte dello show più invocata da tutti. La musica d’autore di Dylan ed il rock raffinato e “progressive” di Knopfler, non possono che attirare tante persone, amanti proprio di tali generi musicali. Inoltre, il tour è una buona occasione per festeggiare i settant’anni di Dylan, tanti anni dedicati alla musica, numerosi riconoscimenti, ed un numero incredibile di concerti in giro per il mondo.
Al PalaLottomatica, il grande evento è servito!