Ritratto di Riccardo III

Al Silvano Toti Globe Theatre, “Riccardo III”, il mostro che è in tutti noi

Ritratto di Riccardo IIIAnna: Sei tu che ignori, infame,
tutte le leggi di Dio e degli uomini.
Non c’è bestia che sia tanto feroce
da non conoscere almeno un briciolo
di pietà.
Riccardo: Ma io non la conosco,
perciò non sono bestia.
Sono due personaggi del “Riccardo III” di Shakespeare, dramma in 5 atti (composto probabilmente fra il 1591 ed il 1592) che fa parte della tetralogia minore sulla storia inglese. L’opera in questione è una drammatizzazione delle vicende storiche che hanno visto come protagonista Riccardo III d’Inghilterra, re dal 1483 fino alla sua morte avvenuta due anni dopo. Il dramma di Shakespeare ha contribuito a renderlo un personaggio piuttosto negativo. In realtà, secondo diversi storici, la realtà sarebbe diversa, ma il risultato è comunque opera di gran pregio. L’intento del drammaturgo non era la descrizione accurata degli storici, bensì il voler simboleggiare la brama di potere insita nell’uomo e, allo stesso tempo, le conseguenze di una smodata volontà di rivincita che può portare a conseguenze negative.

In sintesi, la trama narra di Riccardo, duca di Gloucester, fratello di re Edoardo IV, uomo spietato ed ambizioso,  che ambisce a salire al trono, ma per far questo è disposto a tutto. Costui, infatti, non esita a far uccidere il fratello maggiore, duca di Clarence, e corteggia e poi sposa Anna, vedova del principe di Galles.

Morto il re Edoardo IV, Riccardo assume il ruolo di protettore del regno e reggente, in attesa che il figlio e legittimo successore compia la maggiore età. Tuttavia la sua eccessiva sete di potere lo spinge a rinchiudere il ragazzo con il fratello, duca di York, nella Torre di Londra. Per raggiungere il suo scopo, Riccardo deve togliere di mezzo ogni ostacolo, compresi pure i pari del regno che si schierano contro di lui. Raggiunto finalmente il suo nefasto obiettivo, fa uccidere i figli di Edoardo, ripudia Anna e progetta di sposare la nipote Elisabetta. Quando Riccardo perderà ogni tipo di appoggio, chiuso oramai totalmente nella sua follia di potere, si ritroverà ad affrontare il conte di Richmond, Enrico VII d’Inghilterra nella battaglia di Bosworth Field. Troverà alla fine la morte, per mano proprio di Richmond.

Ciò che subito balza agli occhi è il mutamento di personalità di questo personaggio. All’inizio lo si può ritenere quasi una sorta di anti eroe, mentre dopo l’incoronazione è come se piombasse nella più totale oscurità mentale e, parallelamente, è preso da grosse ansie, veri e propri presagi, per il futuro che lo attenderà.

“Riccardo III” è di certo fra i personaggi più negativi del shakespeariano, anche se il suo è anche il riflesso del negativo che lo circonda. Costui, infatti, impiega un’ironia sarcastica con se stesso e con il destino degli altri. Insomma, una vera tragedia che ha luogo nell’animo di una persona.

Tale opera ha sempre riscosso ampio consenso e parecchie sono state le trasposizioni cinematografiche, prime fra tutti quella del 1955 con protagonista il celebre attore e regista Laurence Olivier.

Ovviamente è sulla scena che il “Riccardo III” trova la sua ideale rappresentazione.
Palcoscenico del Silvano Toti Globe TheatrePer chi ancora non fosse riuscito a vederlo a teatro, una bella occasione gli si presenterà fra poco nella Capitale. Da giovedì 29 agosto a domenica 8 settembre andrà proprio in scena, al Silvano Toti Globe Theatre. La regia è affidata a Marco Carniti, come anche traduzione ed adattamento. Fra gli interpreti segnaliamo Maurizio Donadoni (nei panni di Riccardo III), Federica Bern (in quelli di Lady Anna) e Marco Bonadei (Conte di Richmond). Il Silvano Toti, per chi non lo sapesse, ricostruisce il celebre Globe Theatre di Londra dove vi recitò la compagnia di Shakespeare. Il teatro, la cui direzione artistica è di Gigi Proietti, ha una forma circolare, con pavimentazione in blocchi di tufo, che si inserisce in una cornice già splendida di suo, ossia Villa Borghese.

Dopo il “Riccardo III, la stagione 2013 del Silvano Toti terminerà con il “Re Lear”, dal 12 al 22 settembre (laboratorio e regia di Daniele Salvo).

Per dettagli su biglietti ed orari, visitare il sito del teatro

L’Estate Romana annovera svariati eventi, ma questo è di certo particolare e suggestivo, pure per il luogo stesso della rappresentazione. In questo caso l’andare a teatro non è solo qualcosa di piacevole e che arricchisce, ma è anche, possiamo arrischiare a dire, un incontro col “mostro” (Riccardo III) che è un po’ in tutti noi.

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