Buttare giù una biografia esauriente di Neil Young non è certamente facile, data la mole di materiale, retroscena, per non parlare poi della vasta discografia del cantautore e chitarrista canadese. Tuttavia, un momento certamente da risaltare è la sua collaborazione col gruppo dei Crazy Horse, con il quale ha registrato molti album ed intrapreso svariati tour mondiali.
Le origini di questa band risalgono ad inizi anni ’60, quando ci fu pure un periodo di cambio nome (The Rockets, fautori di una sorta di folk psichedelico). Poi la grande collaborazione con Neil Young immortalata in tanti album, uno tra i quali, “Everybody Knows This Is Nowhere” (1969) ha riscosso ottimi consensi con la presenza poi di brani che sono divenuti veri e propri cavalli di battaglia come, ad esempio, “Cinnamon Girl”, “Cowgirl in the Sand” e “Down by the River”. Successivamente la band iniziò un suo personale percorso artistico con la pubblicazione di diversi lavori. Dato che Neil Young trascorse la maggior parte degli anni ’80 a sperimentare con generi musicali estranei a quelli dei Crazy Horse, il gruppo registrò con lui in maniera saltuaria, apparendo solo in “Re-ac-tor”, uscito nel 1981. Tuttavia questo lavoro non riuscì ad ottenere una grossa considerazione sia da parte della critica che del pubblico, né da parte dello stesso musicista canadese che ha quasi sempre ignorato i brani qui contenuti nei suoi tantissimi tour. La collaborazione ritornò solo negli anni ’90, ma pure qui a fasi alterne. Nonostante ciò, ultimamente sembra si sia raggiunto un accordo proficuo, basti pensare al fatto che “Americana” e “Psychedelic Pill”, entrambi usciti nel 2012, mostrano Young e Crazy Horse lavorare con continuità e, cosa più importante, con risultati degni di nota. Adesso è arrivato il momento per l’ennesimo tour che li porterà pure all’edizione 2013 di Rock in Roma, all’Ippodromo delle Capannelle. Appuntamento, dunque, il 26 luglio con Neil Young and Crazy Horse (l’inizio del concerto è fissato alle ore 21.45).
Ad aprire la serata ci penserà il cantautore statunitense Devendra Banhart.