Rugantino

Al Sistina è tornato di scena Rugantino!

RugantinoLa stagione invernale capitolina si è tinta dei colori popolari di “Rugantino”, la celebre commedia musicale arrivata alla sua sesta edizione, ospite, come sempre, al Sistina di Roma dal 24 novembre al 13 febbraio 2011.
A vestire i panni dello scanzonato, svogliato e arrogante Rugantino questa volta ci ha pensato un frizzante Enrico Brignano che sta tenendo alta la popolarità e la maestria di uno dei personaggi più famosi della tradizione teatrale romana, già interpretato da colossi dello spettacolo, tra cui, in primis, l’indimenticabile Nino Manfredi; anche Enrico Montesano ha fatto il suo ingresso di diritto nell’immaginario popolare italiano con una straordinaria performance, e non da meno è stata quella più “giovane” di Valerio Mastandrea. A portare un’ulteriore ventata di freschezza e ilarità allo storico Rugantino è, nell’edizione 2010, un Brignano che cura anche la regia dello spettacolo.

Enrico_BrignanoQuesto è un Rugantino fedele al testo originario che Garinei e Giovannini scrissero nel 1962.
La storia del simpatico mascalzone, accompagnata dalle musiche del maestro Armando Trovajoli, si svolge sullo sfondo di una Roma ottocentesca. Qui si narrano le vicende del giovane romano, poco incline a ogni tipo di lavoro, ma sempre pronto a fare il furbetto con i suoi tranelli insieme alla fida Eusebia. Dopo aver raggirato Mastro Titta che comincia a prendersi cura dei due ragazzi, e che si innamora poi di Eusebia, entra in gioco nella vita di Rugantino la bella Rosetta, croce e delizia di tutti i romani, moglie del violento Gnecco Er Matriciano. Il giovane scanzonato, nel tentativo di sedurla con lo scopo di vincere una scommessa fatta con gli amici, si innamora veramente di lei. Dopo una serie di umilianti peripezie e dopo aver ferito Rosetta, Rugantino troverà il modo di riscattarsi mostrandosi un vero uomo.

Le vicende di Rugantino hanno fatto il giro del mondo, calcando le scene di celebri teatri e ammaliando giovani e piccini. Da cinquant’anni entusiasmano e appassionano senza invecchiare mai ma risultando sempre attuali. Ogni edizione conferisce nuovo lustro e popolarità alla maschera romanesca dell’Ottocento senza appannarne il fascino e gode della suggestiva cornice della Città Eterna, fondamentale protagonista della storia. Proprio sulle note di Roma nun fa la stupida stasera si snoda una delle scene più emozionanti dello spettacolo, quando Rugantino, già invaghitosi di Rosetta, affida alla città il compito di suscitare la sua pittoresca e inconfondibile atmosfera.

Enrico Brignano ci stupisce con la sua verve e professionalità mettendo in scena il primo copione originale; inoltre, l’attore ben si cala in un ruolo importante che implica sempre il confronto con la tradizione. Impersonare Rugantino vuol dire rappresentare un bullo mascalzone e allo stesso tempo una persona di animo buono e di puri sentimenti.
Come non affezionarsi all’irresistibile simpatia e all’autentica genuinità di Rugantino? Come non commuoversi davanti al personaggio di Mastro Titta, il boia dei Vaticano? E come non lasciarsi trascinare dall’esuberante simpatia di Eusebia?
Il cast vede in scena ancora una volta Maurizio Mattioli nei panni di Mastro Titta e Paola Tiziana Cruciani in quelli di Eusebia; mentre a dare il volto all’incantevole Rosetta è Emy Bergamo.

Le immancabili coreografie di Gino Landi e i ventisei cambi di scena rendono lo spettacolo dinamico e sorprendente.
Per l’occasione sono stati restaurati i costumi originali di Guido Coltellacci realizzati per la prima rappresentazione del 15 dicembre 1962: i calzoni di Mastro Titta indossati da Mattioli sono gli stessi che il grande Aldo Fabrizi vestì in quella storica edizione.

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