Fa tappa il 13 luglio all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Get Lucky, il tour 2010 di Mark Knopfler.
Il leader degli indimenticabili Dire Straits ha scelto per i suoi concerti, che lo confermano ancora una volta uno tra gli artisti più amati, il titolo del suo ultimo cd. E’un album che riporta agli anni della sua adolescenza in Inghilterra, Get Lucky, vite di magazzinieri e raccoglitori di frutta, raccontate attraverso la magia della chitarra, delle sue corde ora accarezzate ora pizzicate, a sottolineare come i ricordi siano agrodolci.
Ma come sempre Mark Knopfler non mancherà di accontentare i suoi tanti estimatori, anche con l’esecuzione dei brani che l’hanno reso famoso, come Money for nothing, Walk on life o Romeo and Juliet, perché, spiega, ‘mi piace suonare le vecchie canzoni. Io le ho scritte e alla gente piace riascoltarle, è tanto semplice’.
Intanto sono migliaia i fans che aspettano il concerto romano dell’artista, per sentire quelle vecchie canzoni, ormai entrate a far parte della storia della musica.
E’il sesto album da solista, Get Lucky, altro grande successo dopo il precedente Kill To Get Crimson. Registrato ai British Grove Studios di Londra con la partecipazione di Richard Bennet, Danny Cummings, John Mc Cusker, Matt Rollings e Glenn Worf, l’album corre sulle note della memoria degli anni giovanili di Knopfler. Torna a quando lavorava nei magazzini e nei cantieri, dove ha conosciuto persone come lui, che si dividevano tra il lavoro quotidiano e la passione per la musica.
Sono storie di talenti che lo hanno ispirato, ma che spesso non hanno trovato la loro strada, e che Knopfler ha deciso di raccontare in liriche che vibrano di folk e blues. E’ così in Border Reiver, dedicato a un autista di una Glasgow fine anni ‘60, in So Far From The Clyde, dove le navi veleggiano sulle onde della memoria, in Monteleone, tributo a un maestro che ha dedicato la sua vita alla chitarra, e in Piper To The End, pensieri a uno zio caduto in guerra ventenne e mai conosciuto.
‘Tutto ciò che voglio fare è suonare’, dice di sé Mark Knopfler, con l’umiltà che lo contraddistingue.
In realtà, dopo 30 anni di carriera, è riconosciuto come uno dei più grandi chitarristi del mondo. Maestro della tecnica fingerstyle, con al collo la sua inseparabile Stratocaster, Knopfler ha cantato, con i Dire Straits, brani come Tunnel of Love, Romeo and Juliet, Skateaway. L’unicità dello stile del gruppo, un mix raffinato di rock, folk e blues, assieme alle capacità musicali e interpretative dell’artista inglese, leader indiscusso, hanno fatto dei Dire Straits una pietra miliare della storia della musica.
Conclusasi l’esperienza con la band, Knopfler ha proseguito la carriera come solista, accompagnando alle sue doti di musicista, quelle di compositore, e diventando quello che oggi conosciamo, il raffinato cantore di emozioni che nascono dalle corde della sua chitarra.
‘Mi immagino il paradiso come un luogo dove la musica folk incontra la musica blues’, sostiene spesso Knopfler.
E il luogo più vicino al paradiso, per i suoi tanti fans, è il concerto del 13 luglio all’Auditorium.