I concetti di confine e di libertà indagati dallo sguardo di due coreografi provenienti da due paesi che, per motivi diversi, stanno vivendo un momento storico particolarmente difficile: l’Iran e Israele.
ORBITA | Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza
presenta
MASOUMEH JALALIEH
B-Or Der
Prima Romana
durata: 20′
A seguire
MICHAEL GETMAN
Songs &Borders
Prima Nazionale
durata: 40′
6 maggio ore 21
7 maggio ore 17
Teatro Biblioteca Quarticciolo
via Ostuni, 8 – Roma
Prevendite
***
ORBITA
DIAFANIE. MATERIA E LUCE
La stagione danza 2023
Fino al 17 Maggio
Teatro Palladium | Teatro Biblioteca Quarticciolo
ROMA
MICHELA LUCENTI/BALLETTO CIVILE | (focus on) COMPAGNIA ABBONDANZA/BERTONI
MAURO ASTOLFI/SPELLBOUND CONTEMPORARY BALLET
(focus on) BASSAM ABOU DIAB (Libano) | (focus on) VIRGILIO SIENI
MICHELE DI STEFANO/MK | (focus on) POYO ROJO (Francia/Argentina)
LUNA CENERE/KORPER | MARCOS MORAU/LED SILHOUETTE (Spagna)
ROBERTO CASTELLO/ALDES | ALESSANDRA CRISTIANI | MASOUMEH JALALIEH (Iran)
MICHAEL GETMAN (Israele) | CAROLINE SHAW & VANESSA GOODMAN (Canada)
Il 6 e 7 maggio al Teatro Biblioteca Quarticciolo per Diafanie. Materia e Luce, la stagione danza 2023 realizzata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza ORBITA | Spellbound, arrivano Masoumeh Jalalieh, performer e artista multidisciplinare iraniana rifugiata in Europa, che presenta in Prima Romana lo spettacolo B-Or Der; e il coreografo israeliano Michael Getman, che torna a Orbita dopo il successo dello scorso anno, con un nuovo lavoro in Prima Nazionale, Songs &Borders.
Un programma doppio per due giorni che esemplificano bene una delle linee guida della stagione, ovvero suggerire al pubblico “una serie di approfondimenti che non siano soltanto di natura tecnico-estetica ma in grado di aprirsi a discorsi sociali e culturali più ampi, dando spazio, ad esempio, a proposte provenienti dal bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente”, come afferma la direttrice Valentina Marini.
“Il canto di un uccello è piacevole all’orecchio umano ma, allo stesso tempo, è segno della prigionia dell’uccello”: da queste parole della celebre scrittrice Maya Angelou, fra le più importanti esponenti della cultura afroamericana e attivista per i diritti civili, nasce B-Or Der, la nuova performance della coreografa, danzatrice e artista nata a Teheran Masoumeh Jalalieh. Uno spettacolo che prova a rispondere a una serie di domande – Cosa sono esattamente i confini? In che modo stanno modellando i nostri corpi e le nostre menti? – per mettere a fuoco un concetto preciso: gran parte dei significati attribuiti ai confini dipende dalla posizione e dal punto di vista di chi li significa.
In Songs &Borders – lavoro frutto di una collaborazione internazionale fra diversi artisti e intellettuali di diversa estrazione culturale e religiosa provenienti da Israele, Siria, Libano, Germania e Norvegia – l’israeliano Michael Getman porta invece in scena sei donne per dare voce alle loro storie di confini religiosi, culturali e storici. “Essendo figlio di immigrati, sto ancora cercando di capire cosa significhi essere israeliano. La questione dell’identità è stata al centro del ventesimo secolo. Israele è un piccolo paese. Tuttavia, ci vuole più di una vita per comprenderne la complessa narrativa e le diverse anime che lo abitano. I confini tracciati sulla mappa attorno a una tavola rotonda europea divennero presto confini mentali tra comunità, famiglie e individui. In Songs and Borders, il mio interesse principale sono le persone e la loro specifica identità personale e genealogica” racconta il coreografo di Tel Aviv che durante la sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Ohad Naharin e William Forsythe. Songs and Borders è uno spazio condiviso denso di storie, rituali, tensioni, ferite e speranze, una creazione interdisciplinare che combina composizione musicale, coreografia, narrazione, documentazione audio-video con la ricerca etnografica ed etno-musicologica per leggere il corpo umano come stratificazione di narrazioni e di identità storiche e politiche.
BIO
Masoumeh Jalalieh è un artista multidisciplinare che si muove tra arti performative, teatro fisico, danza contemporanea e arti visive. Le piace ricercare codici interdisciplinari in immagini, suoni e movimento. “Il corpo è una complicata raccolta di tutti gli elementi della natura, come il tempo, lo spazio, l’ambiente, la velocità, la densità, la temperatura, la transizione, la concentrazione… Osservo, esploro e studio questi elementi attraverso il corpo e il movimento. In questo modo, comunico la mia immaginazione usando il linguaggio più definitivo che gli esseri umani hanno a loro disposizione”. La sua ricerca è indubbiamente intrecciata con la società, la cultura e il tappeto rituale della sua terra natale.
Michael Getman è un coreografo e performer nato in Israele da genitori russi: Dora Karolin e Zachariah Getman. Dopo aver completato la sua formazione presso la Bat Dor School of Dance sotto la direzione di Jeannette Ordman, è stato invitato ad entrare nella Batsheva Dance Company sotto la direzione artistica di Ohad Naharin. In seguito, è stato invitato a far parte del Ballet Freiburg Pretty Ugly in Germania, dove ha lavorato al fianco di coreografi come Ohad Naharin, Amanda K. Miller, Marguerite Donlon e William Forsythe. Nella sua ricerca artistica, Getman esamina con curiosità̀ le relazioni tra azioni del corpo, risposte cognitive ed esperienze soggettive, così come la nostra capacità di reagire ai continui stimoli dell’esperienza grazie alle nostre emozioni. Il suo lavoro creativo si muove all’incrocio dei linguaggi tra danza, teatro e arti visive e le sue opere sono state presentati in diversi festival ed eventi in tutto il mondo.
ORBITA/DIAFANIE. MATERIA E LUCE: LA STAGIONE DANZA 2023
Realizzata da ORBITA | Spellbound Centro Nazionale di Produzione della Danza, nasce finalmente a Roma la prima stagione organica dedicata alla danza contemporanea: dal 10 gennaio al 17 maggio 2023 al Teatro Palladium e al Teatro Biblioteca Quarticciolo, Orbita presenta le creazioni più significative dei grandi e riconosciuti autori italiani come Virgilio Sieni, Abbondanza Bertoni, Roberto Castello, Michela Lucenti, Michele Di Stefano e Mauro Astolfi al fianco di incursioni alla scoperta dei nuovi protagonisti della danza contemporanea internazionale come Bassam Abou Diab dal Libano, Masoumeh Jalalieh dall’Iran, Michael Getman da Israele e Caroline Shaw con Vanessa Goodman dal Canada, che presentano i loro lavori per la prima volta in Italia e a Roma; ma anche il debutto nazionale del nuovo spettacolo dello spagnolo Marcos Morau e il ritorno a Roma di Un poyo rojo, lo spettacolo “fenomeno” franco-argentino che dal 2008 ha conquistato tutto il mondo.
Venti spettacoli, di cui cinque in prima romana e quattro in prima nazionale, e quattro focus autoriali, fra cui quello su Virgilio Sieni realizzato in collaborazione con Fondazione Musica per Roma nell’ambito del festival Equilibrio, che si aggiunge a quelli su Compagnia Abbondanza Bertoni, Bassam Abou Diab e su Poyo Rojo, il collettivo che ha dato il titolo al celebre spettacolo. A completare il quadro, tre residenze artistiche e un film, oltre a una serie di incontri con gli autori prima e dopo la visione degli spettacoli.
Diafanie. Materia e luce. Questo il titolo, evocativo e puntuale al tempo stesso, della stagione disegnata da Valentina Marini – già direttrice generale di Spellbound Contemporary Ballet e direttrice artistica del festival Fuori Programma – che cura l’intera programmazione di Orbita. Al centro di questa coesistenza di materia e luce, il corpo in scena come materia attraversata da questioni geopolitiche, sociali, pulsioni desideranti e ribelli. Materia da cui traspaiono, dunque, pungoli del nostro presente.
IL CENTRO DI PRODUZIONE NAZIONALE DELLA DANZA ORBITA/SPELLBOUND
ORBITA | Spellbound è il nuovo Centro di Produzione Nazionale della Danza, il primo con sede a Roma e uno degli otto centri italiani riconosciuti dal Ministero. Nasce nel 2022 dall’intento dell’Associazione Spellbound di sopperire all’assenza di un incubatore produttivo del settore nell’area centromeridionale e grazie alla pluriennale esperienza in ambito artistico e produttivo della compagnia Spellbound Contemporary Ballet, realtà italiana di punta sul piano internazionale guidata dal coreografo Mauro Astolfi nelle vesti di direttore artistico e da Valentina Marini alla direzione generale. Sede principale è il Teatro Palladium, un teatro di ateneo che ne suggerisce il modello di produzione artistica e scientifica, da cui si diramano le molteplici traiettorie verso spazi satellite della Capitale, diversi per funzioni e identità. Produzioni e sollecitazione di formati innovativi, programmazione, progetti in rete, formazione sono gli assi portanti di Orbita Spellbound che vuole posizionarsi come crocevia di progettualità tra i centri produttivi collocati nelle zone settentrionali e meridionali del Paese, raccogliendo l’urgenza di ricucire una cerniera che, da una parte faccia da raccordo tra le risorse creative in essere sul territorio locale e dall’altra funga da punto di riferimento per la filiera produttiva su scala nazionale e internazionale. Dalla sua nascita a oggi Orbita Spellbound ha presentato, fra gennaio e marzo 2022, la prima rassegna Orbita, e in autunno prima la rassegna Supernova e dopo Voices From Czech Republic, un focus sulla coreografia contemporanea della Repubblica Ceca. In programma nel 2023, Orbita/Diafanie. Materia e Luce è la prima stagione organica di danza contemporanea prodotta dal Centro.
Luoghi
TEATRO PALLADIUM
piazza Bartolomeo Romano, 8
TEATRO BIBLIOTECA QUARTICCIOLO
via Ostuni, 8
Ufficio stampa
GDG press
Fonte: GDG Press