Al Teatro Lo Spazio va in scena LA FISARMONICA VERDE

 

“Il talento del medico dei bambini: un viaggio nella memoria raccontato (bene) ai ragazzi. Senza dubbio Satta, nel suo narrare calmo, affettuoso, ma senza dolcezze, spinge avanti il materiale vero, di realtà e di cronaca,

che è stata una brutta parte della nostra storia e crea uno straordinario racconto” (Furio Colombo)

Debutta al Lo Spazio dal 9 al 12 marzo, LA FISARMONICA VERDE, spettacolo scritto e interpretato da Andrea Satta, con la regia di Ulderico Pesce.
Un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia le atrocità della guerra. Poi, gli anni Sessanta elettrici, i 45 giri e i mille racconti davanti al camino.
Sono gli oggetti che, come una bussola, guidano un figlio a intraprendere un “viaggio verso il padre”, un uomo arcaico e grande “narratore di silenzi”.
Una storia vera, la storia di un uomo normale, mica un eroe. Uno che partì in guerra perché si doveva partire e che tornò anche se era difficile tornare e, tra andare e svenire, ingoiò momenti di tragedia assoluta e sputò straordinario coraggio.
“La fisarmonica verde” racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino “Esse”, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti ritrovati.
Andrea, tra gli oggetti, scopre un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld. E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici. “Lengenfeld” è il nome del campo nazista in cui Gavino “Esse” ha trascorso due anni della sua vita come prigioniero politico internato militare (furono oltre 600.000 gli italiani a cui toccò questa sorte).
Quel documento spinge Andrea a sapere di più. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: Luogosanto, la Gallura… la Sardegna. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Veramente un’avventura incredibile, quella di uomo normale.
“La fisarmonica verde” affronta il rapporto padre-figlio, la capacità e l’importanza dell’ascolto e del racconto fra generazioni, il senso delle radici culturali, rinnova alla memoria chi è stato torturato e imprigionato nei campi di concentramento nazisti che parla di diritti umani attraverso un racconto dal vero.
“La fisarmonica verde” ha vinto il “Premio dello spettatore” a “Teatri di vita” a Bologna ed è anche un libro per ragazzi edito da Mondadori.
ANDREA SATTA è il cantante dei Têtes de Bois e, ogni giorno, fa il pediatra nella periferia romana. Questo mondo di cose concrete, bellissime, a volte difficili, gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia.
Nasce in una famiglia numerosa, soprattutto di sorelle. La casa della sua infanzia affaccia sul deposito dei tram. La mamma gli legge come favola della buonanotte “I promessi sposi”. Il padre, sardo e scampato al campo di concentramento nazista, è professore di francese. A partire dalla sua passione per la bicicletta, Andrea Satta ha messo a punto il primo eco spettacolo al mondo sulle due ruote alimentato a pedali, il “Palco a Pedali”. Per la prima volta in assoluto l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare è generata da 100 spettatori volontari.

il Centro Mediterraneo delle Arti
presenta
La fisarmonica verde
di e con Andrea Satta
Angelo Pelini al pianoforte
Musiche Tetes de Bois
regia di Ulderico Pesce

LA FISARMONICA VERDE
Dal 9 al 12 marzo ore 21; domenica ore 18
Biglietti: 15 euro – ridotto: 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)

Teatro Lo Spazio
Via Locri 43, Roma
informazioni e prenotazioni
339 775 9351 / 06 77204149

Ufficio Stampa
Maresa Palmacci

 

 

Fonte: Maresa Palmacci

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