Il 10 settembre al Teatro Argentina in scena la rilettura del primo romanzo edito di Pier Paolo Pasolini, Ragazzi di Vita, a 100 anni dalla nascita del grande scrittore
Fabrizio Gifuni / Pier Paolo Pasolini
IL MALE DEI RICCI
Ragazzi di vita e altre visioni
un’idea di Fabrizio Gifuni
Il 10 settembre si alza il sipario del Teatro Argentina per Il Male dei Ricci. Ragazzi di vita e altre visioni, spettacolo nato da un’idea di Fabrizio Gifuni dedicato al grande scrittore Pier Paolo Pasolini nel centenario della sua nascita. L’appuntamento è a cura del Teatro di Roma – Teatro Nazionale e rientra nell’offerta estiva 2022 che, attraverso un programma di spettacoli e appuntamenti d’arte gratuiti, ha aperto le porte delle sale per tornare a vivere la cultura sui palcoscenici del territorio in un viaggio ideale che ricuce il centro alle periferie.
Lo spettacolo, promosso da Roma Capitale, fa parte del programma di Estate Romana 2022 e si inserisce nell’ambito delle iniziative di PPP100 – Roma racconta Pasolini, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
A quasi vent’anni da ‘Na specie de cadavere lunghissimo – spettacolo culto, ideato e interpretato dall’attore, con la regia di Giuseppe Bertolucci – Fabrizio Gifuni ritorna sulle pagine pasoliniane con una nuova drammaturgia ideata appositamente per questa occasione.
Ne Il Male dei ricci – Ragazzi di vita e altre visioni, Gifuni affronta il primo romanzo edito dello scrittore – Ragazzi di Vita – interpolato e storicizzato da altri materiali dell’autore, provenienti dallo spettacolo del 2003: Lettere luterane, Scritti corsari, Poesia in forma di rosa, Seconda forma de La meglio gioventù. In questa originale drammaturgia i piani di lettura si moltiplicano e si arricchiscono, dando vita sulla scena a un agone tragico tutto da scoprire.
La voce/corpo di Gifuni ci porta “dentro” le giornate di questi ragazzi di vita, ci restituisce la loro generosità e i loro egoismi, il comico, il tragico, il grottesco, la violenza di questo sciame umano che dai palazzoni delle periferie si muove verso il centro, in un percorso che è anche un rito di passaggio dall’infanzia alla prima giovinezza. Ma, allo stesso tempo, l’attore/autore riesce a trascinarci all’interno dell’officina artistica di uno dei più grandi artisti del ‘900, facendone riemergere ferite e travagli di un’intera esistenza.
Lo spettacolo, a ingresso gratuito, è alle ore 20. È possibile ritirare il biglietto al botteghino del Teatro Argentina, dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle 15, per un massimo di 4 biglietti.
Qualora i biglietti non andassero esauriti, sarà possibile accedere alla sala anche la sera stessa nei posti rimasti liberi.
Per informazioni e dettagli: culture.roma.it
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Fonte: Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura