Proseguono gli appuntamenti con la I Edizione di “Appia nel Mito”, rassegna nata dall’idea di Alessandro Machìa e Fabrizio Federici della Compagnia teatrale Zerkalo, con il contributo della Regione Lazio,
con una settimana ricca di eventi tra l’affascinante location della Chiesa di S. Nicola sull’Appia Antica e Villa Torlonia a Frascati, con importanti protagonisti come Aurelio Gatti, Alessandra Fallucchi, Melania Giglio e Daniele Salvo, Vinicio Marchioni.
Il 29 giugno appuntamento con la danza di Aurelio Gatti, che traspone una sua versione del mito di DAPHNE. Il mito di Apollo e Dafne è la storia di un amore mai realizzato., ma anche di un paradosso: Proprio il dio protettore delle arti mediche non riesce a trovare un farmaco per la ferita infertagli da Eros; proprio il nume che conosce presente, passato e futuro, lascia che la sua mente onniveggente sia offuscata dalla tenace passione per la bellissima Dafne, figlia del fiume Peneo e di Gea.
Apollo, nel vederla, se ne innamora, ma la fanciulla, nel vedere il dio, fugge ed egli la invoca ..«Ninfa penea, férmati, ti prego: non t’insegue un nemico; férmati! Così davanti al lupo l’agnella, al leone la cerva, all’aquila le colombe fuggono in un turbinio d’ali, così tutte davanti al nemico; ma io t’inseguo per amore! Ahimè, che tu non cada distesa, che i rovi non ti graffino le gambe indifese, ch’io non sia causa del tuo male!
Quando ormai sta per essere ghermita, Dafne, esausta, rivolge una preghiera al padre (o alla madre), affinché la sua forma, causa di tanto tormento, sia tramutata in qualcos’altro. In pochi istanti la giovinetta si irrigidisce, i piedi divengono radici, le braccia rami, il corpo si ricopre di una ruvida scorza: si sta trasformando in un albero di alloro . Apollo la raggiunge, ma è troppo tardi; riesce appena a rubarle un bacio, prima che anche la sua bocca sia ricoperta dalla corteccia. Questo il mito, narrato da Ovidio nelle Metamorfosi.
Viene naturale prendere le parti di Dafne, che fugge da un accanito e possessivo spasimante, forse intento a soddisfare la sua passione senza tener conto della volontà dell’amata, eppure merita una attenzione la sofferenza di Apollo, il dolore di chi ama senza essere ricambiato Il dio potrebbe avere tutte le fanciulle che vuole, ma desidera Dafne, non per un capriccio, ma perché è stato ferito dalla freccia d’amore di Eros. … Non si sceglie di amare e chi amare.
Perchè innamorarsi di una creatura che susciterà di certo dolore e rifiuto? Apollo, che può conoscere il futuro, avrebbe potuto prevedere le tragiche conseguenze della sua passione eppure, insegue Dafne. Egli è il dio dell’ordine e del raziocinio, eppure compie atti irrazionali per amore. La ragione viene sconvolta per colui o colei che si desidera ardentemente. L’amore, suscita un sentimento di totalità e interezza, trasfonde nell’idea di armonia, idealizza la vita futura accanto alla persona amata a tal punto da idealizzare l’altro : il rifiuto è quasi un omicidio; è come se la persona amata, respingendo, uccidesse l’immagine ideale che di lei ci si è costruiti,… Il rifiuto è ingiusto. Saffo, nella celebre ode ad Afrodite, invoca la dea perché ristabilisca gli equilibri e faccia rispettare la legge cosmica dell’amore, secondo la quale chi è amato ha il dovere di ricambiare con altrettanto amore. Il rifiuto costituisce un atto di ingiustizia (adikia). Nella realtà, però, non c’è alcuna legge che obblighi ad amare.
Se Dafne è una vittima, Apollo non va certo giustificato, ma compatito. Il grande sgomento è che una corsa straordinaria, rocambolesca, meravigliosa viene interrotta – per sempre . Se non importano le ragioni e i disegni di Apollo, ugualmente vale per quelle del rifiuto di Dafne. La corsa di Dafne si è fermata nella preghiera di metamorfosi, di sottrazione della forma , ma anche di sviluppo e dinamica …. e la ninfa che correva ora è solo tronco immobile. Una danza per un mito che, malgrado gli usi e gli abusi funzionali alle diverse mode o epoche, ripropone – integro e autentico il mistero dell’eros.
Segue il 30 giugno CIRCE. Le origini con Alessandra Fallucchi e la regia di Manuela Favilla a delineare il ritratto di una figura ambivalente: crudele ma anche pietosa, ostile ma anche amica. Circe è Circe è la figlia di Elios, Dio del Sole, e dalla Ninfa Perseide: ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli Dei. Quando a causa di questa sua natura eccentrica viene esiliata nell’Isola di Eea, non si perde d’animo, studia le virtù delle piante, impara ad addomesticare le bestie selvatiche, affina le sue arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amori, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia, accompagnano gli innumerevoli incontri e scontri che le riserva il destino…finché non più solo maga ma anche amante dovrà scegliere una volta per tutte se appartenere al mondo divino o a quello dei mortali che ha imparato ad amare.
Venerdì 1 luglio Melania Giglio e Daniele Salvo indagano la figura di Saffo, una delle poetesse più famose del mondo antico, la prima poetessa dell’eros al femminile, in INNO AD AFRODITE-SERATA PER SAFFO.
La sua opera è ritenuta una pietra miliare senza tempo di tutta la cultura occidentale.
La serata sarà arricchita da musiche e canti dal vivo.
Nessuno ha indagato il mondo dell’eros come ha fatto Saffo: eros come strumento multiforme di conoscenza. Conoscenza di se stessi e del mondo.
Nessuno ha parlato d’amore come Saffo: parole piene di passione e di vita che ancora oggi ci toccano con una forza sconvolgente.
Il 2 luglio “Appia nel Mito” si sposta nella magica cornice di Villa Torlonia a Frascati con uno degli interpreti più attesi della rassegna, Vinicio Marchioni e il suo IN VINO VERITAS. L’attore conduce in un meraviglioso itinerario nella letteratura, nella musica e nell’umanità che si è sviluppata intorno al culto del vino e a tutto quello che il vino rappresenta: incontro, amicizia, andare oltre i limiti del concesso, creazione, disperazione e gioia di vivere; da Dioniso a Charles Bukowski, passando da Hemingway all’opera lirica, da Omero ad Alda Merini. Cos’è il vino? Da dove nasce, quanti miti, quanta umanità, quanta arte, quanta letteratura e quanti amori sono stati ispirati all’ebbrezza, alla gioia e in nome del vino? Sul palco Vinicio Marchioni alterna racconti personali, poesie, massime, storie riprese dai miti classici ispirati al vino intervallati da dischi d’epoca, portando il pubblico in una dimensione “altra” attraverso l’arte del racconto. Un omaggio al vino, leggero e poetico, come una cena tra vecchi amici che si dilunga nella notte.
DAPHNE
dalle Metamorfosi di OVIDIO
regia e coreografia AURELIO GATTI
con Lucia Cinquegrana, Luca Piomponi, Lucrezia Serafini
produzione MDA PRODUZIONI DANZA
coproduzione Circuito Danza Lazio
in collaborazione con Teatri di Pietra
CHIESA DI S. NICOLA
Via Appia Antica 161
MER 29 GIUGNO 2022 – ORE 20.30
CIRCE. Le origini
Tratto da fonti letterarie classiche e contemporanee
Drammaturgia di Fallucchi/Favilla
con ALESSANDRA FALLUCCHI
regia MARCELLA FAVILLA
Produzione AC ZERKALO DEBUTTO REGIONALE
CHIESA DI S. NICOLA
Via Appia Antica 161
GIO 30 GIUGNO 2022 ore 20.30
INNO AD AFRODITE – SERATA PER SAFFO.
con MELANIA GIGLIO
a cura di DANIELE SALVO
musiche PATRIZIO MARIA D’ARTISTA
Produzione FAHRENHEIT 451 TEATRO
CHIESA DI S. NICOLA
Via Appia Antica 161
VEN 1 LUGLIO 2022 ORE 20.30
IN VINO VERITAS
di e con VINICIO MARCHIONI
mise en éspace MILENA MANCINI
Produzione ANTON ART HOUSE
SAB 2 LUGLIO 2022 ore 21.15
Villa Torlonia-Frascati
Biglietti:
Spettacoli Chiesa San Nicola 7 euro
Spettacoli Villa Torlonia-Frascati 20 euro / 15 euro
Prenotazioni tel. 3516853330
Ufficio Stampa
Maresa Palmacci
fonte: Maresa Palmacci