I coreografi Renato Greco e Maria Teresa Dal Medico hanno colpito di nuovo nel segno con la messa in scena di uno dei loro storici cavalli di battaglia. Lo scorso 4 aprile vi è stata l’ultima rappresentazione del balletto jazz Malgrè Tout. A premiarlo, un buon riscontro di pubblico e di critica.
Gli spettatori più fedeli non potevano mancare proprio in occasione del 30° anniversario di questo spettacolo. Malgrè Tout, infatti, andò in scena per la prima volta nel 1979 a Pianeta MD di Roma, dove oggi sorge l’Auditorium Parco della Musica.
Nel corso di questi trent’anni è apparso più volte nel calendario degli spettacoli dei due celebri coreografi tanto da diventare la loro creazione più famosa e sicuramente una delle più apprezzate.
La rappresentazione di quest’anno è un omaggio ad Enzo Avallone, il primo grande interprete del balletto, all’epoca accompagnato da Leda Lojodice oltre che da Renato Greco e Maria Teresa Dal Medico.
Superbi anche gli attuali e storici ballerini, Franco Favaro e Federica Fazioli, che con la loro interpretazione intensa e molto emozionante mantengono elevata la qualità artistica di Malgrè Tout.
Il successo della prima edizione fu strepitoso, 10 recite per un totale di 20.000 spettatori. Anche se prendeva il nome di “E=mc2”, già si caratterizzava per quel mix tra rock elettronico e orchestrazioni sinfoniche del gruppo “Banco…di Terra” guidato da Gianni e Vittorio Nocenzi. A confermare il trionfo, la trasposizione prima cinematografica – il film partecipò al Premio Futura di Berlino – e poi televisiva che, dal titolo “Malgrè tout”, venne trasmessa in prima mondiale nel 1980 al Teatro Olimpico di Roma.
Il balletto proprio per quella sua originale essenza che prevede l’espressione più pura dei valori universali di tutte le religioni, ha attraversato diverse nazioni: dal Teatro Nazionale di Praga, all’Opera House del Cairo, senza dimenticare Brasile, Russia, Germania, Austria, Giappone, Bulgaria, Spagna, India, Giordania, Marocco, Stati Uniti e Cina.
Da quand’è nato, lo spettacolo mantiene sempre intatto il suo aspetto fondamentale di inno alla pace, alla fratellanza e alla speranza, “malgrado tutto” e nonostante tutte le avversità del mondo.
Spaziando dal genere moderno e contemporaneo al classico, la storia del balletto narra le vicende di un’umanità che riesce a sopravvivere ad una catastrofe. E poi esamina l’evoluzione di questa umanità. Quando gli uomini ritrovano sé stessi e quando poi si trovano di fronte a tentazioni come l’invidia, la bramosia di possesso, la gelosia e la morte. Sempre capeggiati però da un barlume di speranza che alla fine riporta ordine e inaugura un nuovo inizio.
Malgrè Tout è prima di tutto una creazione etica che, attraverso la magica suggestione del balletto romantico di tipo narrativo, promulga dei valori fondamentali da sempre e che saranno tali per tutte le popolazioni di qualsiasi parte del mondo. La lotta contro l’oppressione per un futuro di pace, la lotta contro la stupidità umana, la volontà di fratellanza tra popoli diversi, il rispetto, la tolleranza e l’esaltazione delle diversità.
Un tributo ai valori dell’uguaglianza, reso grazie ad una coreografia speciale caratterizzata dal gioco di riflessi prodotto dallo specchio che proietta i movimenti dall’alto e che, nel momento del passo a due e della scena d’amore più esaltante dello spettacolo, viene sostituito da un cielo stellato.
Ad affiancare la coppia di ballerini Favaro/Fazioli, due guest stars d’eccezione: Olga Dirda e Zurab Mikladze, primi ballerini del Teatro dell’Opera de Il Cairo.
Renato Greco e Maria Teresa Dal Medico per l’occasione non si sono fatti mancare proprio niente, garantendo come sempre uno spettacolo di qualità e soprattutto di forte coinvolgimento emotivo.
Il risveglio dell’umanità che è riuscita ad averla vinta sulla catastrofe e che risorge nel segno della speranza, anche questa volta ha entusiasmato gli spettatori, e lo ha fatto giocando le carte esclusive dei due coreografi: lo stile ineguagliabile e la tecnica della loro danza per raccontare una storia sempre attuale e che ha sempre qualcosa da insegnare.