ROMA – La data zero italiana di Carmen Consoli è arrivata nella Capitale e da inizio alla sua nuova avventura live.
Dopo alcune tappe outdoor negli States, L’Elettra Tour è ripartito di slancio dall’Auditorium Parco della Musica e, la sua “doppia prima” italiana, è stata un vero successo. “Doppia prima” perché porterà in giro per lo stivale il tour con due arrangiamenti differenti, acustico nei teatri ed elettrico nei club.
La camaleontica artista ad ogni esibizione appare diversa dalle precedenti; sembrerebbe non amare gli schemi e le definizioni e, soprattutto, vorrebbe non confondersi con il suo personaggio.
Ma raccontiamo la sua storia.
Nasce a Bari ma cresce in un comune del catanese e trascorre la sua infanzia abbracciando strumenti folklorisitici e ascoltando dischi blues. Si esibisce in diversi club con la sua band presentando soprattutto brani di Janis Joplin.
Nel 1996 raggiunge la finale del Festival di Sanremo con la canzone Amore di plastica, quindi l’anno successivo partecipa come Big all’omonima manifestazione con il singolo Confusa e felice che, apprezzato sia dal pubblico che dalla stampa, le fa toccare il successo a piene mani e parte subito per il suo nuovo tour nazionale.
Nel 2000 è di nuovo nella fiorita città dell’arco ligure per il Festival e presenta In bianco e nero; subito dopo pubblica il suo quarto album Stato di necessità che vende oltre 300.000 copie. Merita due Premi Italiani della Musica e altri premi di rilievo. Scrive canzoni per Paola Turci con cui va anche in tour.
L’escalation procede costantemente. Dal 2001 in avanti scrive, canta, suona, si esibisce nei teatri più prestigiosi d’Italia, collabora con altri artisti, pubblica altri album come L’eccezione nel 2002 e Eva contro Eva nel 2006; continua a vincere premi.
Il 21 giugno 2009 partecipa al concerto “Amiche per l’Abruzzo” a San Siro, esibendosi lei al basso e Paola Turci alla chitarra.
Il 30 ottobre del 2009 esce Elettra, album ispirato a figure femminili forti e in grado di reagire alle difficoltà della vita. Sul palco porta il tema complesso dell’amore suonato da strumenti fusi tra loro magnificamente: chitarre, batteria, percussioni e archi disegnano suoni pieni di parole.
Ma veniamo al concerto romano del 3 febbraio. Pubblico folto all’ Auditorium, moltissimi suoi conterranei presenti in sala.. Discreta ma trepidante l’attesa dell’artista che esce sull’elegante palco e esordisce con Perturbazione Atlantica insieme alla sua band che la avvolge come un ventaglio.
Suonano con lei degli ottimi musicisti: alle chitarre, Massimo Roccaforte e Santi Pulvirenti, Adriano Murania al violino, Marco Siniscalco al contrabbasso, Leif Searcy alle percussioni, Marcello Leanza ai fiati e Puccio Panettieri alla batteria.
La scaletta è un arcobaleno sonoro dalle mille sfumature, canta: Fiori d’Arancio, dal gusto vintage, Madre Terra, Con nome giusto, Maria Catena, Marie ti amiamo – cantata duettando con Franco Battiato sotto il fragore degli applausi del pubblico – e altri moltissimi brani.
Insomma, questo spettacolo è stato davvero sorprendente, raffinato ed eclettico.
Un vero successo.