Harrogate al Teatro Argot Studio di Roma

Un uomo, un padre, un marito, nel corso di un pomeriggio si troverà a confrontarsi con tre , tre rappresentazioni carnali della parte più intima e oscura di sé stesso e ad affrontare le sue ossessioni pur di difendere la propria famiglia.

Dal 5 al 17 Novembre, dopo il successo all’interno della XVII edizione della Rassegna Trend, diretta da Rodolfo di Giammarco, Harrogate ritorna in un luogo storico di Roma, il Argot Studio di Trastevere.

Per il terzo capitolo della stagione epico-teatrale ARGO(t)NAUTICHE – Cronache dal mondo sommerso, Marco Quaglia e Alice Spisa, diretti da Stefano Patti, traducono scenicamente Harrogate, scritto dal drammaturgo inglese Al Smith. Harrogate è un testo che affronta il delicato tema di come ci nascondiamo dietro a una maschera, di come recitiamo sempre una versione diversa di noi stessi a seconda di chi abbiamo davanti e di come proiettiamo sugli altri variazioni di persone che vorremmo vedere pur di accettare chi abbiamo di fronte. Harrogate è un trittico sull’ossessione, la repressione e la lussuria.

Note di regia
C’è un’eleganza dei drammaturghi inglesi nell’affrontare il tabù, un’eleganza disturbante e allo stesso momento affascinante. La spettacolarità del teatro viene affidata all’autore che in “Harrogate” decide di far partire il dramma dai demoni che custodiamo dentro ed è da essi che parte la magia della storia, una magia che non è per niente rassicurante e che ci obbliga a confrontarci con la parte più oscura di noi stessi. Ciò che mi ha catturato sin dalle prime battute del testo di Al Smith è la necessità di porsi, assieme al pubblico, delle domande sull’essere umano all’interno di una società ormai colma di regole su come vivere. Cosa succede quando ciò che sentiamo dentro di noi non è compatibile con la struttura imposta dalla società?

Come facciamo a sopravvivere?

Al Smith è uno scrittore inglese. Tra i suoi lavori per il teatro ci sono Harrogate (High Tide Festival / Royal Court Theatre), Diary of a Madman (Traverse Theatre/Gate Theatre) The Austronaut Wives Club (Soho Teatre), Radio (Underbelly / 59E59) and Enola (Underbelly). Per la television ha fatto parte del team di scrittori di Holby City e EasEnders. Per BBC Radio ha realizzato The Postman of Good Hope, Life in the Freezer, Everyday Time Machines, Dangerous Vision: Culture and Life Lines. Ha vinto un BFI/Wellcome Trust Screenwriting Prize per la sua sceneggiatura HalfLife, e un BBC Radio Award per la serie Life Lines.

Stefano Patti Si forma presso l’ACT Multimedia di Cinecittà per poi specializzarsi come attore presso l’Accademia di Arte Drammatica del Teatro Quirino di Roma, diretta da Alvaro Piccardi, con il quale porterà in scena “Pene d’amor perdute” di Shakespeare, “Elena” di Euripide. Lavora con Gigi Proietti in “Shakespeare Fest” e “Romeo e Gulietta” al Globe Theatre di Roma. Viene scelto da Antonio Latella per il ruolo di Ernest ne “L’importanza di essere Earnest” di O. Wilde. Dirige lo spettacolo “Echoes” (spettacolo in lingua italiana e inglese, presentato anche all’estero). Nel 2018 viene selezionato con il progetto “hamlet” come semifinalista per la Biennale College Teatro per registi Under30.

Marco Quaglia Dopo essersi diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Marco ha lavorato in numerose produzioni, teatrali, televisive, cinematografiche. Recentemente ha lavorato nella serie TV “Borgia” diretto da Tom Fontana e “Medici – Master of Florence”, diretto da Sergio Mimica-Gezzan. A teatro lavora con Alessandro Averone in “Aspettando Godot” di Beckett, “Il piacere dell’onestà” di Pirandello, “Zio Ivan” (adattamento dallo Zio Vanja di Cechov) per la regia di Alice Spisa, con la regia di Stefano Patti è protagonista in “Echoes” e “hamlet” (presentato alla Biennale di Venezia).

Alice Spisa debutta in teatro a 18 anni accanto a Maria Paiato. Studia poi a Londra con Giles Foreman e Liana Nyquist, e nel 2012 si diploma presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino. L’anno successivo vince il Premio UBU come Nuova Attrice Under 30 per “Lo stupro di Lucrezia”, diretto da Valter Malosti. Interpreta i testi a due “L’abito della sposa” e “Qualcosa rimane”, rispettivamente a fianco di Pino Strabioli e Monica Guerritore. Con la regia di Roberto Guicciardini, è la protagonista di “L’Ombra di Antigone”. Fra gli spettacoli degli ultimi anni: “L’Esposizione Universale”, “Tribes”, “Cymbeline”, “Chiudi gli occhi”, “Camille Claudel”, ”Furore”, “Io ci sono”, “Heartbreak Hotel”, “Bedbound”, “Ovid Hotel”, “Zio Ivan” e il monologo “Kamyon”, in versione italiana e francese, del teatro belga KVS. Al cinema, è apparsa in “La luna su Torino” di D. Ferrario e “L’abbandono” di U. Frosi. È anche autrice di numerose traduzioni e adattamenti per il teatro.

 

Teatro Argot Studio

Via Natale Del Grande, 27| 00153 Roma

Tel. 06/5898111

Orario spettacoli

dal martedì al sabato ore 20.30

domenica 10 novembre ore 17.30 / domenica 17 novembre ore 17:00

Biglietti

15€ intero, 10€ ridotto, 8€ studenti

HARROGATE

di Al Smith

traduzione Alice Spisa

con Marco Quaglia e Alice Spisa

 regia Stefano Patti

luci Paride Donatelli

musiche originali Virginia Quaranta

scene Daniela Patti

foto di scena Manuela Giusto

aiuto regia Cristiano Demurtas

produzione Argot Produzioni

in collaborazione con 369gradi

Fonte Ufficio Stampa Theatron 2.0

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