Il juke box umano di JORIS LACOSTE per Encyclopédie de la Parole (Prima nazionale, in collaborazione con La Francia in scena)
Il footwork della Chicago anni 90 di BAROKTHEGREAT
Il dj principe del voguing KIDDY SMILE
Programma di venerdì 13 settembre
I ritmi urbani e la reinterpretazione dei territori sono al centro della programmazione della penultima giornata di Short Theatre 2019 – Visione d’insieme.
Venerdì 13 settembre alle 19 alla Pelanda appuntamento con la prima nazionale di Jukebox, solo di Joris Lacoste per l’Encyclopédie de la Parole. Presentato in collaborazione con La Francia in scena – stagione artistica dell’Institut français Italia / Ambasciata di Francia in Italia – la performance vede al centro della scena l’attrice Monica Demuru nelle vesti di un jukebox umano che restituisce al pubblico una serie di parole collezionate nei mesi precedenti a Roma da alcuni “individui raccoglitori” sparsi per la Capitale e coordinati da Francesco Alberici. Se io vivo a Roma, Prato o Cagliari, quali sono le differenti forme di discorso che mi attraversano in un determinato giorno? A casa, a scuola, a lavoro, sui mezzi pubblici, al telefono, in televisione, alla radio, su internet, al teatro, al cinema, sulla strada, al mercato o in palestra…Jukebox mette in rilievo l’unicità del linguaggio nato da uno specifico contesto culturale e geografico esplora i modi con cui una comunità rappresenta sé stessa.
Sempre in collaborazione con la Francia in scena, l’attesissimo set (a ridosso di mezzanotte alla Pelanda) del dj e producer francese Kiddy Smile, il principe del voguing. Ex stilista, esponente di spicco della scena LGBT parigina e figura iconica della multietnica capitale francese, Kiddy Smile è cresciuto con il mito di Grace Jones. La sua musica rivela influenze diverse: l’hip-hop, l’house di Chicago, la techno di Detroit, la scena voguing e quella della ballroom house newyorkese. E proprio a proposito del voguing (stile di danza contemporanea nato nei locali gay frequentati da latinoamericani e da afroamericani già dai primi anni Sessanta e portato alla ribalta negli anni Novanta da artisti del calibro di Malcom McLaren e Madonna), Kiddy Smile ha dichiarato: “Il voguing è tra tutte le ballroom-culture, uno spazio per la libertà in cui puoi essere te stesso e dove le soggettività marginalizzate trovano il loro posto. Io mi definisco un artista house-music. L’aggettivo queer è limitante. La mia musica riflette la mia vita di ogni giorno. Io parlo di me stesso, dell’essere nero e gay. Le mie sono canzoni d’amore. Non sono politiche ma il mio lavoro lo è”. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo album One Trick Pony e nello stesso anno ha interpretato sé stesso nel film di Gaspare Noé, Climax, che ha vinto l’Art Cinema Award e che la critica ha acclamato al Festival di Cannes.
Dal voguing si passa alla footwork in GHOST, la nuova creazione della danzatrice e coreografa Sonia Brunelli con la musicista Leila Gharib, ovvero Barokthegreat, in scena alla Pelanda alle 21.45. Genere di street dance e vero stile di vita, la footwork nasce nella Chicago degli anni Novanta imponendosi come una nuova tendenza delle sottoculture urbane. Le sessioni di footwork sono battles, eventi di gruppo in cui i danzatori al centro della scena sfidano l’occhio di chi guarda. Con una musica sparata a ritmi mozzafiato principalmente juke e house, il gioco di gambe si configura come puro esercizio di velocità. I piedi di questi virtuosi scompaiono in un flusso di movimenti scattanti come una scia, in un’ipnotica eruzione di ritmi sotto un busto praticamente fermo. I migliori footworkers leggono la musica come una mappa, riuscendo a incorporare nei movimenti le variazioni più sottili di dinamica e ritmo. Con GHOST, in un processo di lenta astrazione, Brunelli riesce a far emergere l’aspetto più fantasmatico di gambe e piedi di un corpo danzante, membra che sembrano prendere vita da sole uscendo dal corpo. sotto il comando di un beat a sua volta in accelerazione composto e generato con una drum-machine Roland TR-8S.
A completare il quadro della programmazione di venerdì 13 settembre a Short Theatre: la quarta replica di Scavi di Deflorian/Tagliarini alle ore 18 alle Carrozzerie n.o.t (sold out); le altre due di Italian Dreams – People of Tor Sapienza di Lancelot Hamelin, la seconda di Ductus Midi di Anne Lise Le Gac e Arthur Chambry e quella di Motus con Chroma Keys, entrambe alla Pelanda. Come di consueto, infine, la programmazione della bizzarra roulotte di Little Fun Palace, curata da Filippo Andreatta, negli spazi esterni del Mattatoio.
SHORT THEATRE 2019
6 – 14 settembre | ROMA
La Pelanda – Mattatoio di Roma, Piazza Orazio Giustiniani 4
WEGIL, Largo Ascianghi 5
Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina, 52
Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman, 1
Carrozzerie n.o.t., via Panfilo Castaldi, 28
sito web shorttheatre.org
Fonti:
Ufficio stampa GDG press
Maresa Palmacci